Approfondimenti

Il Boy٠Friend Scheletrato e il nuovo movimento di manifattura di Chanel

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Scheletrato, di forma. L’ultimo esemplare della collezione Boy٠Friend di Chanel ospita un nuovo movimento di manifattura: il Calibro 3. Il terzo in tre anni, conferma il progetto orologeria della Maison

All’ultimo salone di Basilea, la principale novità presentata da Chanel è stata il Boy٠Friend Scheletrato Calibro 3. Importante non solo perché monta il terzo movimento di manifattura; ma anche perché offre una nuova prospettiva sull’intera orologeria Chanel, che risponde così a un progetto preciso in cui nulla è stato lasciato al caso. Un progetto lucido e coerente, espresso con maggiore incisività negli ultimi tempi, ma presente anche prima, nei 30 anni precedenti, e già proiettato nel futuro. Guidato con consapevolezza, ricco di riferimenti alla personalità e allo stile di Gabrielle Chanel, la fondatrice della Maison. E ispirato a un principio categorico, che sovverte del tutto le consuetudini del settore: la tecnica al servizio dell’estetica. Quasi un’eresia per l’industria elvetica delle lancette.

Un progetto ben studiato

Una data fondamentale per lo sviluppo di questo progetto è il 2011. Quando all’interno della Manufacture Châtelain di La Chaux-de-Fonds (cioè la fabbrica degli orologi Chanel), viene organizzata l’équipe di Chanel Watch Creation Studio. In pratica il dipartimento di Alta Orologeria, aperto senza alcun clamore – tant’è che se ne scopre l’esistenza solo cinque anni dopo, quando esce il primo movimento realizzato in casa. La cosa eccezionale è che, dal 2016 a oggi, CWCS ha sfornato tre calibri di manifattura, uno all’anno, uno dietro l’altro. Ovviamente li deve aver messi in cantiere in rapida successione, con grandi investimenti, impegno ed energie, visto che di solito ci vogliono anni per svilupparne uno…

Diversi per struttura e funzioni, i tre movimenti sono comunque consequenziali: rispondono alla stessa logica e sono collegati da un senso di continuità. Chanel cioè sta creando una famiglia (organica e allo stesso tempo composita) di calibri, connotati dalla stessa “firma” costruttiva e rimarcati dall’estetica. Due caratteristiche infatti li collegano l’un l’altro con un’efficace uniformità visiva. Tutt’e tre sono caratterizzati dal colore nero, uno dei preferiti di Mademoiselle Coco (ponti e platine sono sempre anneriti da un trattamento ADLC). E tutt’e tre riportano il sigillo del Leone, il segno zodiacale della grande couturière, che diventa così il segno distintivo dei calibri di manifattura della Casa.

I tre calibri di manifattura

Il primo movimento è appunto il Calibro 1. A carica manuale, ha due complicazioni integrate: ore saltanti (istantanee) e minuti retrogradi (la cui lancetta si muove in un settore di 240°), oltre a un’autonomia di circa 3 giorni. È montato nel Monsieur de Chanel, il primo modello esplicitamente da uomo nel catalogo della Maison, capostipite di una nuova collezione.

Il secondo è il Calibro 2: anch’esso a carica manuale, è uno scheletrato, di forma. Inconfondibile, è fatto come un fiore: i ponti riproducono infatti la silhouette stilizzata di una camelia (tanto amata da Mademoiselle Coco, tema ricorrente nelle collezioni Chanel di gioielleria, proprio come il Leone). Si trova all’interno del Première Camélia Squelette, un esemplare riservato esclusivamente alle signore, con radici nel passato. Il Première è stato infatti il primo orologio della Casa, lanciato nel 1987.

Quindi il nuovo Calibro 3: sempre a carica manuale, è un altro scheletrato, di forma, ma con una costruzione opposta rispetto al Calibro 2. In quest’ultimo ogni componente è stato ripensato ex novo e collocato diversamente nello spazio. Mentre quello mostra i petali/ponti in primo piano, quasi a nascondere tutti gli elementi funzionali, qui i ponti compongono una serie di cerchi allineati, che si intersecano e mettono in evidenza i ruotismi e l’organo motore. Oltretutto, e certo non a caso, i ponti circolari assomigliano parecchio a quelli del Calibro 1. Anche l’idea di squelettage ha dei precedenti: si ritrova nel Première Tourbillon Volant Ajouré e nel J12 Tourbillon Squelette, due orologi del 2015. Entrambi realizzati in collaborazione con APRP (ovvero il dipartimento R&D di Audemars Piguet), entrambi neri, col senno di poi diventano i precursori di quel gusto per la scheletratura modernissima, dichiarato oggi dalla Maison.

Il nuovo Boy٠Friend Scheletrato

Il Calibro 3 trova la sua naturale collocazione nel Boy٠Friend Scheletrato. Che fa parte di una collezione uscita nel 2015 e derivata da un’evoluzione del Première. Dedicata ai polsi femminili, presenta tuttavia una decisa impronta maschile, ed è sottesa da un ideale di androginia che fa riferimento di nuovo alla moda di Mademoiselle Coco. Quindi è perfetta per il Calibro 3, un movimento che importa i codici dell’orologeria maschile in un esemplare da donna: lo conferma proprio la sua architettura, che ricorda quella del Calibro 1.

Realizzato in due versioni, sempre in oro beige ma con la lunetta liscia o tempestata di diamanti, il Boy٠Friend Scheletrato Calibro 3 è in arrivo nei negozi in queste settimane: con il contagocce, perché la produzione è limitata a un centinaio di pezzi all’anno. Che devono essere suddivisi fra le boutique monomarca e alcuni negozi top, in tutto il mondo.

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