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“Le Temps est Féminin”: la creatività degli anni ’70 all’asta

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A Montecarlo, una vendita di Artcurial disperde un’importante collezione di esemplari-gioiello vintage. Firmati da Piaget e da altri grandi dell’orologeria

Si tiene oggi a Montecarlo Le Temps est Féminin II, seconda asta di Artcurial dedicata agli orologi “da signora”. Seguito ideale della vendita omonima organizzata (con successo) lo scorso gennaio, vede la dispersione di preziosi esemplari provenienti da collezioni private: in particolare da quella di Gail e Robert Schwartz – coppia di gioiellieri sudafricani che riunirono un’invidiabile raccolta soprattutto negli anni Settanta, l’epoca d’oro dell’orologeria più creativa e fantasiosa.

I proprietari

Lui, ex campione di boxe nei pesi leggeri, ha fondato nel 1924 a Johannesburg la Schwartz Jewellers, ed è stato un importante rivenditore di Omega, noto con il soprannome di “gioielliere degli sportivi”. Lei, designer premiata anche da De Beers, ha sempre fatto da supervisore nel laboratorio familiare di gioielli, in cui si lavorano oro, platino e diamanti di produzione locale. Poi, nel 1966, l’azienda assume il ruolo di importatore e rappresentante ufficiale di Piaget in Sudafrica.

Da qui l’amicizia con Yves Piaget e con le altre figure storiche della Manifattura, suo padre Gérald e suo zio Valentine; ma anche le frequentazioni con personaggi famosi, da Gerald Ford a Nelson Mandela, da Andy Warhol a Liberace, da Sammy Davis Jr a Elton John… E soprattutto la formazione di quella strepitosa raccolta di orologi-gioiello, fra cui si trovano pezzi irripetibili, interamente creata proprio nei laboratori di La Côte-aux-Fée: raccolta che stasera sarà battuta appunto dalla casa d’aste parigina (salle Belle Epoque, Hôtel Hermitage, place Beaumarchais).

Una raccolta irripetibile

Tra gli orologi destinati a finire sotto il martelletto a Le Temps est Féminin, spiccano alcuni pezzi celebri, che in passato sono serviti a illustrare le patinate monografie sulla Maison: come l’esemplare “alla schiava” con il quadrante racchiuso in una sorta di gabbia in oro bianco full pavé, animato da un altrettanto famoso calibro ultra-piatto 9P. Ma anche modelli finora mai visti, rimasti coperti dal segreto di una committenza privata e perciò ancora più esclusivi. Per esempio quello con la cassa rettangolare, ornata sulla lunetta da diamanti colorati ad alta caratura, che ritornano in file di tre anche sul bracciale rastremato.

Ma oltre ai bracciali-scultura, o ai pendenti appesi alle collane, la ricca collezione comprende anche varie curiosità, come gli orologi incastonati in un accendino o in una borsetta (rigorosamente d’oro), e innumerevoli modelli da polso, dall’estetica più consueta ma non per questo meno preziosi – magari con il quadrante in pietra dura, la cassa di forma e il bracciale minuziosamente lavorato. Comunque testimonianza di una sconfinata originalità che ha segnato un’epoca.

Non solo. Oltre ai Piaget della collezione Schwartz, il catalogo di Le Temps est Féminin conta in totale più di un centinaio di lotti di diversa origine, firmati dal gotha dell’alta orologeria svizzera: Cartier, Patek Philippe, Vacheron Constantin, e ancora Zenith, Jaeger-LeCoultre e tanti altri. Tra gli highlight, merita almeno un cenno un raro Serpenti “Black Mamba” di Bulgari, appartenuto all’attrice Anja Lopez – moglie del compositore Francis Lopez e appassionata collezionista di gioielli.