Eventi

Ciak, si gira! Hamilton di scena al Torino Film Festival

{"autoplay":"false","autoplay_speed":"3000","speed":"300","arrows":"true","dots":"true","loop":"true","nav_slide_column":5}
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image

Il brand di Swatch Group, da oltre 80 anni impegnato nel mondo del cinema, si lega al Torino Film Festival. E premia Marco Proserpio, regista di “The Man Who Stole Banksy”.

Nuova partnership di Hamilton con il Torino Film Festival. Una collaborazione più che naturale, visto il passato cinematografico del Brand…

Per riassumere il background di Hamilton con il mondo del cinema non basterebbe un lungometraggio. Ed è strano che il Brand, oggi svizzero ma di origini statunitensi, non ci abbia ancora pensato. La buttiamo lì, tanto più che – vista la mole di materiale d’archivio – il risultato finale sarebbe sicuramente di grande interesse. Così come lo sarebbe ripercorrere le tappe che, dal 1932 ai giorni nostri, hanno dato vita a una delle collaborazioni più longeve e spontanee del panorama dell’orologeria. Quelle di una storia a puntate, con una sceneggiatura non scritta. Perché di scriverla non ce ne sarebbe stato bisogno.

Hamilton negli Usa è sempre stato un’istituzione, un orgoglio, e quando ad Hollywood serviva un orologio per un film, era più che naturale inviare una richiesta a Lancaster, Pennsylvania. Sicuri che quell’orologio sarebbe arrivato sul set con la massima puntualità, persino conforme alle richieste, spesso bizzarre, dei trovarobe di turno. Veder girare un Hamilton sulle scene è così sempre stato un fatto più che naturale, persino scontato. A dimostrarlo, oltre 500 “ciak”, che hanno visto nei relativi cast proprio il piccolo oggetto meccanico, co-protagonista ma a volte persino protagonista di pellicole di grande successo.

In tempi più recenti, quasi per emanazione, il ruolo di Hamilton è andato però oltre quello di semplice fornitore di “oggetti di scena”. L’essere ormai a proprio agio con un mondo frequentato attivamente da oltre 80 anni ha portato infatti la marca ad avvertire il desiderio di un coinvolgimento più diretto. Che potesse in qualche modo contribuire a restituire al cinema e al suo mondo parte di ciò che quello stesso cinema gli aveva portato (in termini di notorietà) negli anni. In quest’ottica Hamilton ha iniziato così a frequentare, legandosi in partnership, le maggiori rassegne mondiali di settore. Ma anche a fare gli onori di casa di kermesse a marchio proprio. Come gli Hamilton Behind the Camera Awards, istituiti a partire dal 2006 a Los Angeles per omaggiare i talenti impegnati dietro le quinte. E poi replicati in seguito anche in Cina.

In Italia, Paese in cui il cinema ha sempre avuto (per via di credenziali storico paesaggistiche, registi, industria di settore) un ruolo di sicuro peso, Hamilton ha trovato terreno fertile. E dal momento che, per giunta, proprio l’Italia ha storicamente rivestito per la marca un ruolo di roccaforte in termini di apprezzamento di prodotto e di fatturati, l’ingresso nel mondo della settima arte “nostrana” è parso inevitabile. Dapprima in quel di Taormina, con l’Hamilton Behind the Camera – Nastri d’Argento, e dal 2018 per la prima volta anche attraverso il supporto al Torino Film Festival, giunto quest’anno alla 36a edizione. Una rassegna atipica perché di valore, ma non strillata. Con tanto contenuto in termini di cultura, insomma, ma pochi lustrini e paillettes. Come un appuntamento dedicato al cinema dovrebbe essere.

E proprio a Torino Hamilton ha trovato la sua dimensione. Passata, presente e futura. Passata perché durante lo svolgimento della rassegna ha scelto la Mole Antonelliana e il Museo Nazionale del Cinema in essa ospitato per allestire una mostra capace di mettere in primo piano la propria storia. Presente in quanto ha subito inaugurato la collaborazione con la manifestazione piemontese introducendo l’Hamilton Behind the Camera Award – Torino Film Festival, riconoscimento andato al giovane regista Marco Proserpio, autore del documentario The Man Who Stole Banksy (nelle sale l’11 e 12 dicembre prossimi). Futuro, infine, grazie al secondo premio speciale attribuito dalla marca durante il Festival, ovvero l’Hamilton Behind the Camera Award – Talent for the Future, iniziativa realizzata in partnership con il TorinoFilmLab e volta a sostenere i giovani talenti di domani.