Approfondimenti

Il Calatrava Pilot Travel Time di Patek Philippe si tinge di rosa

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L’orologio da aviatore di Patek Philippe, in collezione dal 2015, quest’anno adotta la cassa nel colore più caldo dell’oro. E dimensioni ridotte, per adattarsi anche ai più esili polsi femminili

Quando è uscito, il Calatrava Pilot Travel Time ha fatto scalpore. Lo ricordo bene: era il 2015, il mondo dell’orologeria si era trasferito a Basilea e nei corridoi della fiera ne parlavano tutti. Perché il Pilot di Patek Philippe rispettava sì i canoni “classici” degli esemplari da navigazione, ma era insolito nel catalogo della maison – almeno nell’ottica un po’ miope della produzione contemporanea. Invece, si doveva guardare in prospettiva.

Per rendersi conto di quanto fosse radicato nella tradizione Patek Philippe, si doveva andare a ritroso nel tempo: dai cronografi elettronici da marina degli anni Settanta (i Naviquartz, tuttora presenti nelle aste a tema per la gioia dei collezionisti), alle forniture per gli ufficiali americani durante la II Guerra mondiale, fino agli orologi da aviatore degli anni Trenta, il Calatrava Pilot Travel Time affondava le radici nel passato “militare” della manifattura.

In particolare, i progettisti avevano tenuto come punto di riferimento due modelli esposti nelle vetrine del Museo Patek Philippe di Ginevra: due “siderometri”, come vengono detti in gergo tecnico gli orologi ad angolo orario. Cioè quegli strumenti che con l’ausilio di un sestante e di un segnale radio servivano per calcolare con precisione e rapidità la posizione di un aereo in volo. Il Calatrava Pilot Travel Time, però, al posto di questa funzione un po’ nostalgica – nata agli albori dell’aviazione da un’idea di Philips Weems poi sviluppata da Charles Lindbergh -, presenta una complicazione tuttora utile: il secondo fuso orario.

Anche gli orologi per grandi viaggiatori, del resto, appartengono alla tradizione di Patek Philippe. Basti pensare ai modelli con ore universali, inventati negli anni Trenta proprio da un geniale collaboratore della maison, l’orologiaio Louis Cottier. Mentre risale al 1959 il primo brevetto per il dispositivo Travel Time, specificamente studiato per spostare la lancetta dell’ora locale con intervalli di un’ora. Quindi un secondo brevetto nel 1996, teso a perfezionarne il meccanismo: si tratta in pratica di un sistema sviluppato per isolarlo dal movimento di base e impedire che la regolazione del secondo fuso possa interferire con le oscillazioni del bilanciere e influire quindi sulla regolarità di marcia. Così inquadrato, il Pilot di Patek acquista un senso e un valore particolari.

A Baselworld 2018, però, il Calatrava Pilot Travel Time è ancora una volta sotto i riflettori. L’attenzione in questo caso è puntata sulle dimensioni del nuovo modello. La prima versione, infatti, aveva la cassa in oro bianco di 42 mm di diametro (Referenza 5524G). L’ultima, in oro rosa, è invece declinata in due taglie: con il consueto formato di 42 mm affiancato da un insolito 37,5 mm  – considerato troppo piccolo dai puristi dell’orologeria, per i quali gli orologi da aviatore devono essere per forza sovradimensionati. La scelta in realtà è motivata da precise esigenze di mercato.

Il Pilot in scala ridotta è dedicato in primo luogo alle signore, alle appassionate di orologeria meccanica che si stanno imponendo sempre più, tra gli estimatori della casa, a tutte le latitudini. Ad avere i polsi sottili, però, non sono solo le donne: il discorso vale anche per tantissimi orientali.
 E oltretutto gli esemplari “midsize” – o “boy”, come vengono anche chiamati – sono prodotti di frequente dalle case specializzate in orologi da aviazione, il cui marketing li accosta a quelli XL con la definizione “father and son” – memore forse del successo di Cat Stevens (un cantante famoso negli anni Settanta). Ma certo chi ha una visione tradizionalista (per usare un eufemismo) dell’orologeria non pensa al pubblico femminile, né al mercato globale, all’evolversi delle tendenze o a quanto stia cambiando rapidamente l’intero mondo delle lancette…

Per tornare al Calatrava Pilot Travel Time, comunque, i due modelli di quest’anno (la Referenza 5524R più grande, e la Referenza 7234R più piccola) sono identici in tutto e per tutto. Hanno la stessa estetica, giocata sull’abbinamento cromatico dell’oro rosa e del cioccolato, con il quadrante in una calda tonalità bruno/testa di moro che va a sfumare fino al nero, e il cinturino in pelle marrone “vintage”. Ma soprattutto montano la stessa meccanica, il calibro automatico 324 FC FUS, ovviamente di manifattura.

Si tratta di un movimento composto da due parti: il calibro di base più il modulo del doppio fuso orario e del calendario. Visualizza il secondo fuso orario con il consueto sistema della lancetta centrale: che si distingue per la struttura traforata e, quando non si è in viaggio, resta nascosta sotto la “normale” lancetta delle ore. Grazie ai brevetti della manifattura, si può regolare facilmente con i due pulsanti laterali, che la fanno avanzare o arretrare con scatti di un’ora senza incidere sulla precisione dell’orologio. I due pulsanti sono dotati anche di un sistema di sicurezza per evitare manipolazioni accidentali.

Oltretutto, una doppia funzione giorno/notte è sincronizzata sull’ora locale e su quella di casa, ognuna indicata in una duplice finestrella rotonda con un’apposita didascalia a chiare lettere. A ore 6 si trova quindi il quadrantino ausiliario della data, con il numero 1 in rosso per segnalare inequivocabilmente il primo giorno del mese. Piccole, estreme gentilezze che rivelano il rispetto della manifattura verso l’acquirente.

A proposito di acquirenti, infine, da più parti si spera vivamente che la manifattura produca al più presto anche la versione in acciaio. Non tanto per una questione economica, di riduzione del prezzo, quanto per una effettiva praticità d’uso. Del resto lo scorso ottobre, da Christie’s Ginevra, è andato all’asta un Calatrava Pilot Travel Time in titanio: un pezzo unico venduto per beneficienza, a favore di Children Action, e battuto dal martelletto per 2,3 milioni di franchi svizzeri. Vedi tu. ”'”><\/script>‘