«Origyn è come Shazam, ma per gli orologi invece che per la musica!», spiega Vincent Perriard, co-fondatore dell’omonima società svizzera che promette di offrire a marche, appassionati e acquirenti un sistema antitruffe di ultimissima generazione. Ma non solo anticontraffazione: potrebbe portare molteplici vantaggi.
Origyn come Shazam
Cominciamo dall’app Shazam, che in molti avranno sentito nominare dai propri figli, o con cui avranno giocato per far riconoscere al telefono cellulare una canzone fin dalle prime note. Nessuna magia dietro questo “orecchio assoluto digitale”. Invece tanto studio, uso dell’intelligenza artificiale, blockchain (semplicisticamente una rete digitale di “nodi” che controlla con un sistema di algoritmi e regole crittografiche la validità o meno di un dato), e altre peculiarità di un algoritmo ben progettato.
Ma cosa c’entra con il mondo degli orologi? Il paragone fra le due app, Shazam e Origyn, si basa sulla stessa facilità di uso. La prima ascolta la musica e la identifica con un titolo; con la seconda si fa una foto all’orologio e, se risulta autentico, lo si riconosce. Si ottiene in pratica la carta d’identità dell’oggetto fotografato.
Pensate di disporre di un’app che distingue esattamente un orologio da altri migliaia identici. Che non solo dice se “è vero o è falso”, ma racconta la sua storia: da quando è uscito dalla casa di produzione fino al momento in cui potreste portarlo al polso. E che quindi descrive tutti i “pit stop” per riparazione, manutenzione e via dicendo.
Gli ingredienti di base delle due app sono “gli stessi”: architettura digitale governata dall’intelligenza artificiale, la blockchain, l’uso dello smartphone… Ma le somiglianze finiscono qui: una è un bel gioco; l’altra apre sbocchi di mercato inaspettati. E potrebbe risolvere non pochi problemi che frenano la spinta del settore degli orologi.
I problemi dell’orologeria
Un settore che paga problemi irrisolti da anni: il mercato parallelo, le contraffazioni, l’assistenza non sempre specializzata, le soluzioni low cost (a volte truffaldine)… Fattori che, soprattutto nel segmento del lusso, bruciano soldi e limano quella fiducia faticosamente costruita. Orologi di marca venduti sulle bancarelle a pochi spiccioli sono capaci di colpire la reputazione di qualunque brand. Assistenze non autorizzate o prive delle adeguate attrezzature e capacità possono rovinare sia l’orologio sia il buon nome del marchio.
E quindi Shazam: questa volta non nel senso dell’app ma del noto supereroe della Marvell anni ’70. Origyn è il Buono che combatte i Cattivi, cioè chi contraffà i prodotti dei marchi di lusso. Si stima che ogni anno vengano prodotti circa 40 milioni di orologi contraffatti che saturano il mercato. Di questi circa 1.600.000 superfake generano una perdita stimata di 224 milioni di vendite per le maison, e danni inestimabili al consumatore finale. Per non parlare dei finanziamenti alla criminalità organizzata, alle mafie, al terrorismo.
Ok, ma come funziona?
Ora veniamo alla realtà. Con gli strumenti messi a disposizione dalla Origyn, che è un’organizzazione senza scopo di lucro, ogni produttore di lusso (e non solo dell’orologeria, ma anche della gioielleria, della moda eccetera) fa una scansione dell’oggetto. E ricrea così un gemello digitale, che può essere richiamato ogni volta sia necessario confrontare il modello in commercio con l’originale uscito dalla fabbrica. A questa “impronta digitale” possono essere abbinati tutti i dati che man mano avvengono nella vita del prodotto: dal primo acquisto ai passaggi di proprietà, dalle riparazioni alle manutenzioni.
I costi per le aziende, oltre agli acquisti dei macchinari, sono limitati al compenso della persona che esegue la scansione: un processo che richiede da 30 secondi a due minuti, a seconda dell’orologio e dell’attrezzatura a disposizione. In circa 10 ore al giorno su base giornaliera una persona può eseguire la scansione di circa 50 mila orologi all’anno. All’acquirente e al negoziante invece basterà un telefono di ultimissima generazione. Per chiarezza, sottolineiamo che l’app di Origyn non è ancora disponibile, e che il token dovrebbe essere in vendita a fine 2021.
I vantaggi di Origyn
Per le aziende, Origyn potrebbe avere come conseguenza il fatto di eliminare dal mercato i falsi e poter verificare l’operato della rete dei rivenditori e dei manutentori. Perché ogni operazione porta la firma di chi la realizza: quindi, se la manutenzione non è fatta con pezzi originali o non eseguita a regola d’arte, è facile risalire al responsabile. Ma soprattutto la tracciabilità evita “movimenti di merce” incontrollati (il cosiddetto mercato parallelo).
Per i piccoli negozi Origyn si tradurrebbe invece nell’apertura di un mercato garantito e affidabile, su cui fare affidamento per generare revenue prima non costanti. In più ridurre il ricorso da parte della clientela di riparatori o negozi non autorizzati, pena la “rottura della catena” della garanzia e di conseguenza la non rivendibilità dell’orologio. O comunque il suo deprezzamento.
Infine noi appassionati potremo accedere al mercato dell’usato con più leggerezza, anche senza essere super-esperti. Con Origyn è arrivata la panacea per tutti i mali? No, il sistema parte ora con i modelli che ancora non sono in commercio e occorrerà tempo perché venga implementato da tutti. Spiega Perriard: «Stiamo lavorando attivamente con 5 marchi per il lancio della nuova tecnologia tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022». Poi, come sempre accade in ogni “guardie e ladri” che si rispetti, bisogna attendersi le contromosse di chi dal mercato dei falsi trae vantaggio… Perché l’osso è troppo ghiotto per lasciarselo soffiare da sotto il naso. Siamo curiosi di vedere cosa succederà.