Attualità

Gli orologi Philipp Plein. Così è (se vi pare)…

{"autoplay":"false","autoplay_speed":"3000","speed":"300","arrows":"true","dots":"true","loop":"true","nav_slide_column":5}
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image

Prima le provocazioni fashion, con collezioni sempre al limite dell’eccesso che piacciono anche alle celebrities, da 50 Cent a Nicki Minaj fino al campione Lewis Hamilton. E ora il debutto nel mondo delle lancette. Philippe Plein in persona nei giorni scorsi ha presentato, nel flagship di corso Venezia a Milano, la prima collezione di orologi da polso che porta il suo nome. Realizzata su licenza da WorldTime Watches & Jewelry in collaborazione con il colosso americano Timex Group, è distribuita sul nostro mercato da Thom Trade Italy.

La linea di orologi Philipp Plein è composta da 91 esemplari da uomo e da donna, di cui 33 sono stati selezionati per il lancio sul mercato italiano. Si distinguono per il design originale che si richiama ai loghi e ai simboli del brand. Cassa, quadrante, lunetta, bracciale sono decorati infatti con gli elementi stilistici più noti del marchio della doppia P. Quindi borchie, pattern militari, l’esagono, il monogramma, e su tutti lo $kull – il suo celebre teschio – in versione sfaccettata 3D, con tanto di tibie incrociate, impresse in rilievo sul cinturino.

«Perché ho deciso di intraprendere questa nuova avventura?», ha raccontato il fashion designer durante il lancio degli orologi Philipp Plein, nella boutique milanese. «Sono un appassionato di orologi, li indosso e colleziono da sempre. Il mio primo esemplare è stato uno Swatch, che mio padre mi ha regalato a 10 anni. Ho avuto la fortuna di ricevere in dono il primo Chrono del marchio svizzero, un modello sold-out nel mondo. Poi la mia collezione è andata arricchendosi di uno Scuba: mi piaceva per i colori vivaci e il cinturino trasparente. A un certo punto ho smesso di indossarli e ho iniziato a collezionarli, senza neppure toglierli dalla loro confezione», ricorda lo “stilista del teschio”.

Nato a Monaco nel 1978, Philipp Plein non smentisce lo stile barocco ed eccessivo che è l’essenza della sua moda. «Tutto quello che faccio è autentico. Dico ciò che penso, anche ciò che non tutti vogliono sentire, e faccio ciò che voglio. Questo sono io. E questo è il Dna del brand». Orgoglioso di stare fuori dal coro, dunque: «Non siamo una compagnia convenzionale. Nel senso che siamo nati come outsider, vent’anni fa. Quando ho iniziato nessuno conosceva il mio brand. La competizione era forte e ho capito che non poteva bastare vendere una semplice T-shirt o un abito nero come quello che indosso questa sera. Dovevo proporre qualcosa che fosse davvero forte, perché avesse successo».

Genuino, trasparente, diretto, Philipp Plein rappresenta veramente l’anima più sincera del marchio. «Fino a dieci anni fa era il prodotto che vendevamo, non il brand. Da allora, ogni volta che inizio una nuova avventura mi preoccupo più del valore del prodotto che del nome», spiega. «E lo stesso vale per un mercato competitivo come quello degli orologi. Non posso inventare niente, non interessa a nessuno. Oltretutto devi stare attento a non proporre qualcosa di troppo estremo: devi trovare il giusto equilibrio».

Ed ecco il risultato. La collezione di orologi Philipp Plein per la primavera/estate 2022 è composta da quattro famiglie: The $kull, The $keleton, entrambe analogiche, e poi le linee digitali Hyper $hock e The G.O.A.T. (The Greatest of All Time). Come gli outfit, anche gli accessori da polso sono esagerati nello stile, ma divertenti, d’effetto, simpaticamente grunge. Audaci ed esuberanti come lui (nella gallery qui sopra c’è solo un assaggio). E riguardo al prezzo? «Ogni esemplare va a coprire una zona di costo che ho notato essere scoperta, posta tra la fascia premium e luxury. Quindi quella fascia di prezzo che va da 200 a 700 euro. Che poi corrisponde alla nostra policy».