Attualità

Baignoire: Cartier e il gioco delle proporzioni

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È tornato il Baignoire. Presentato in anteprima a Watches and Wonders Genève la scorsa primavera, lo storico orologio-gioiello di Cartier esce proprio in questi giorni in nuove, femminilissime versioni che vanno ad ampliare la collezione già in catalogo. Le nuove referenze in totale sono undici, declinate nei tre colori dell’oro, lucido o incastonato di diamanti, tra cui spiccano quelle con bracciale bangle. A lanciarlo, una nuova campagna interpretata da Lou Doillon, che alterna scatti indossati (dallo stile Seventies e prospettive insolite) a immagini decisamente surreali.

Una lunga storia

Baignoire, in francese, significa “vasca da bagno”. Un nome molto prosastico per un esemplare che da sempre è nelle mire di signore/ine di buona famiglia (un sogno per tutte le altre). Un nome che fa la prima apparizione esattamente cinquant’anni fa, nel 1973, quando Cartier battezza così un orologio che ha in produzione da lungo tempo. Un orologio ovale, dalle linee incurvate, che è un modello di riferimento nella storia della Maison.

La leggenda vuole sia stato inventato direttamente dal fondatore della Maison, Louis Cartier. Ispirato, pare, a una châtelaine in oro, con brillanti e onice, donata come regalo-sorpresa alla granduchessa Pavlovna nel 1912, in occasione di uno dei soggiorni del gioielliere parigino a San Pietroburgo. Racconto plausibile. Già nel 1907, Cartier era diventato fornitore ufficiale di Nicola II, zar di tutte le Russie, dopo la prima esposizione all’Hotel d’Europe proprio a San Pietroburgo.  E la granduchessa era la sorella dello zar…

Sta di fatto che, nel 1956, l’esemplare da polso pre-Baignoire (chiamiamolo così) figura tra i grandi classici della Casa, accanto a modelli celebri come il Santos o il Tank. Poi, nel 1968, la Direttrice artistica Jeanne Toussant – vestale del lusso Cartier dal 1933 al ’70 – lo trasforma in creazioni estrose e originali, di forma allungata o con proporzioni smisurate. E questa duplice natura rimane anche nei decenni successivi: quando in catalogo trovano posto pezzi unici o tirature limitate di alta gioielleria accanto a modelli sempre preziosi ed esclusivi, ma più consueti.

La doppia anima del Baignoire

Fra gli anni Sessanta e Settanta, gli esemplari di maggior equilibrio formale appaiono con nonchalance al polso delle dive del cinema impegnato dell’epoca. Donne belle, fascinose e intelligenti, che lo scelgono perché è confortevole ed elegante, consapevoli che lo stile sovrasta qualsiasi moda. Così, i ritratti in bianco e nero di Jeanne Moreau, Catherine Deneuve o Romy Schneider – con il loro bel Baignoire al polso – rimangono impressi nella memoria collettiva, come simbolo di un intramontabile chic à la française.

In tempi più recenti, nella storia della Maison del Nuovo Millennio, ricordo personalmente sia gli esemplari più rigorosi del 2009 sia quelli più creativi della collezione Cartier Libre del 2018. Ecco allora il Baignoire Débordante, il Baignoire Interdit o il Baignoire Etoilée: virtuosismi dalle architetture eccessive, dai volumi stravolti e perfino dalla foggia maliziosa, sempre tempestati di pietre ad alta caratura. O ancora i modelli del 2019, tuttora in collezione. Con il Baignoire Allongée che assume sia numeri romani dilatati sia quadranti full pavé, mentre il Baignoire tout court raggiunge una costruzione praticamente perfetta. In cui le proporzioni sono studiate per risultare il più possibile armoniose, adatte anche ai polsi più esili.

Il Baignoire 2023

Le nuove versioni del Baignoire di quest’anno derivano direttamente dai precedenti del 2019. Da un lato ci sono i Baignoire Allongé impreziositi dai mestieri d’arte e i Baignoire di alta gioielleria, su cui non mi soffermo perché meriterebbero una trattazione a parte. Dall’altro ci sono le referenze oggetto del mio interesse: più semplici e portabili, seppur all’interno del segmento dell’hard luxury. Perché, sia chiaro, si tratta pur sempre di orologi-gioiello, con un entry price di 7.600 euro per la versione mini con il cinturino, e un prezzo di 13mila per il focus delle prossime righe. Il listino completo è esplicitato sull’e-commerce della Casa, quindi non mi dilungo oltre.

E finalmente arrivo al dunque: il Baignoire del momento è senza dubbio il modello mini con bracciale rigido in oro giallo o rosa. Un bangle, appunto, in cui il semplice design a cerchio, dalla superficie arrotondata, sembra quasi il prolungamento della cassa curva. Ergonomica, per meglio dire, con la lunetta bombata sovrastata dal piccolo vetro zaffiro anch’esso bombato. Minuscola davvero, estremamente sottile anche grazie al movimento al quarzo Swiss made racchiuso all’interno.

Piacevole al tatto, così arrotondata e priva di asperità da evocare quasi una sensuale morbidezza, la cassa del Baignoire risalta al polso con un’inattesa verve, a dispetto della taglia quasi lillipuziana. A tanta esuberanza formale corrisponde però un quadrante essenziale, quasi minimal: argenté, con i classici numeri romani della Maison, le brevi lancette a gladio in acciaio azzurrato alla fiamma e il logo come unica decorazione. Un dettaglio opulento, inconfondibilmente Cartier, è infine la corona perlata, con il tipico cabochon di zaffiro blu.

Gli altri modelli

A onor di cronaca, devo aggiungere che il Baignoire modello mini esiste anche in altre referenze. Due (come accennavo sopra) accomunate dal sottile cinturino in pelle, mentre la cassa è in oro giallo con lunetta lucida o in oro bianco incastonata di diamanti. E poi c’è un’altra variante, sempre in oro bianco e con il bracciale a bangle, ma interamente rivestita di diamanti taglio brillante per un totale di 5 carati. Soltanto per poche ragazze fortunate, certo.

E poi ci sono altri sei nuovi Baignoire modello piccolo – con cassa ovviamente di dimensioni maggiori del precedente, ma sempre a misura dei polsi più sottili. Realizzato ancora in oro giallo, rosa o bianco, con o senza diamanti sulla lunetta, con il cinturino in pelle di alligatore effetto vernice (nero, verde o rosso), oppure con il bracciale (anche full pavé) in metallo. In questo caso il motivo bombato del bangle e della lunetta si trasferisce sui link del bracciale, a creare una forma estremamente originale. Nelle referenze più preziose lo zaffiro cabochon della corona è sostituito da un diamante.

Ma la differenza sostanziale, rispetto ai modelli mini, si ritrova sul quadrante argenté, in cui ritorna un ulteriore segno distintivo della Maison: la firma segreta a ore 10. A testimoniare che sì, il Baignoire è un esemplare gioiello, ma partecipa a tutti gli effetti alla grande tradizione orologiera firmata Cartier.