Attualità

Richard Mille, boutique bonbon a Porto Cervo

{"autoplay":"false","autoplay_speed":"3000","speed":"300","arrows":"true","dots":"true","loop":"true","nav_slide_column":5}
Slider Nav Image
Slider Nav Image

L’eclettico brand svizzero avvia la stagione estiva della Costa Smeralda con riaprendo le porte del suo confermato pop-up store. Presidio strategico pensato per gli amanti del savoir-vivre

Con il primo di giugno Richard Mille ha riaperto le porte del suo pop-up store di Porto Cervo, in Sardegna. Un presidio dall’alto valore simbolico e strategico. Simbolico perché piantare una bandierina qui equivale a veicolare al mondo lo status del brand. Strategico perché la località cult della Costa Smeralda è da sempre un’autentica calamita per soggetti alto spendenti. La platea ideale della marca, ben propensa a concedersi qualche sfizio in più quando immersa nel mood da vacanza.

Ma cos’è un pop-up store? Niente altro che una boutique “stagionale”. Attiva cioè esclusivamente durante la stagione turistica estiva, che qui è molto ristretta. Il clou? Da metà luglio a fine agosto, con un incipit e una coda giusto tra giugno e settembre. Il resto dell’anno, in buona sostanza, flussi turistici e riflettori sono altrove, e non c’è quindi ragione per presidiare la piazza. Ma possibile che valga la pena di produrre uno sforzo di tale portata per poco più di tre mesi all’anno?

Assolutamente possibile. E un fatto lo dimostra con chiarezza. Quello localizzato nella piazzetta di Porto Cervo da tre anni a questa parte (ma in precedenza la marca assicurava la sua presenza all’interno di un “gazebo” del Villaggio Harrods al Porto Vecchio) è uno dei due presidi italiani di Richard Mille. In buona sostanza, uno spin-off della boutique di via della Spiga a Milano. Niente Firenze, niente Venezia, persino niente Roma. Ma a Porto Cervo no, non si rinuncia.

Perché, come detto, in uno spot in cui ci si litigano puntualmente le boe di ormeggio per i mega-yacht la clientela è diversa. Così come è diversa la propensione alla spesa. Ecco allora che una boutique qui, seppur piccola, assume un ruolo cruciale. A patto di gestirla con oculatezza. Dirottando cioè in loco – proprio da Milano – i “pezzi” giusti, quelli cioè più vicini nel gusto (e perché no, anche nel listino…) a chi è solito frequentare assiduamente questi lidi.

E in caso di immancabili “capricci”, di richieste “senza se e senza ma”? Il sistema Richard Mille, nel limite del possibile, viene naturalmente in aiuto. Perché sul servizio non si transige. La strategia commerciale dei monobrand, tra i tanti vantaggi, ha infatti anche quello di costituire un vero e proprio network. Così per esempio, nel giro di meno di 24 ore, è possibile far recapitare in boutique un pezzo allocato altrove. Colmando il gap di uno stock necessariamente non capillare.

E più la marca cresce, in popolarità, non certo in quantitativi di produzione, più il pop-up store di Porto Cervo si dimostra performante. Come dimostra un 2019 che dopo solo un mese e mezzo dall’apertura ha già raggiunto risultati da “bonus produttività”. Con il clou della stagione ancora da registrare a bilancio, e le nuove referenze bonbon ancora attese per il check-in in boutique. Per il momento anticipate da un colorato allestimento candy style.