Proseguiamo il discorso sull’orologeria indipendente made-in-Britain e prendiamo in esame altri microbrand inglesi che è bene conoscere. Di sicuro molti di voi li seguono da tempo, altri sapranno già di cosa si tratta o li avranno almeno sentiti nominare. Perché a dire il vero i microbrand inglesi oggetto di questa pagina hanno già raggiunto una certa notorietà e un pubblico di aficionados. Ma non è detto che siano universalmente noti. Allora diventa opportuno ricordarne la storia, i fondatori, i modelli più celebri. Ad ogni caso, ecco tre microbrand inglesi che vale la pena tenere d’occhio. E non c’è niente di più facile, visto che ciascuno di loro è ben riconoscibile per i tratti originali dei propri esemplari. Se siete alla ricerca di qualcosa di unico, qui sotto troverete quindi parecchi suggerimenti.
Zucche, pizze & Co.
«Perché l’orologeria non può essere un po’ più giocosa di tanto in tanto?». Questa la domanda che si è posto il designer Richard Benc durante la pandemia, nel 2020: «Quando la notizia più importante nel mondo degli orologi è stata che un certo marchio aveva aumentato le dimensioni della cassa di un insondabile 1 mm, mi sono reso conto di quanto fosse seria e soffocante l’industria del settore. Allora ho deciso di darmi un brief di progettazione per creare un orologio serio che non si prendesse troppo sul serio…». Nasce così, nel 2021, Studio Underd0g: marchio dalla prospettiva ludica e fresca, finalizzata alla creazione di modelli estremamente originali, contemporanei e pop.
Lo dimostra per esempio il Pumpkin (zucca, in inglese), ispirato alla forma e al colore del vegetale così come disegnato da una bambina di 11 anni. Fantasia subito trasformata da Studio Underd0g in realtà. Quel cronografo dai colori acidi è stato prodotto solo in due esemplari: il primo andato alla giovanissima designer, il secondo messo all’asta per beneficienza e battuto per l’incredibile somma di 6.600 sterline. Stessa sorte ha avuto pure il Blueberry (mirtillo), venduto in una charity auction per 16mila sterline.
Il successo comunque lo hanno raggiunto anche gli altri pezzi in catalogo. Come quelli della collezione di cronografi 01Series (cronografi) – dal Watermel0n (anguria) al Go0fy Panda, dal Mint Ch0c Chip fino al recente Pizza Party -, animati da un movimento di produzione orientale ma basato sul mitico Venus 175 con ruota a colonne. Ma anche i “solo tempo” della 02 Series – Pink Lem0nade, Steffany Blue, Full Moon, Midnight -, con un più consueto calibro Swiss made. Tutti sono andati subito esauriti. Per non perdere i prossimi lanci (e riassortimenti), il consiglio è di iscriversi al sito ufficiale, così da restare sempre aggiornati.
Tra pop e brutalismo
Tra i microbrand inglesi di spicco, c’è anche Isotope Watches. Fondato nel 2016 da José e Joana Miranda, il Brand combina design originali con soluzioni tradizionali e un approccio boutique. Ovvero, opera dal quartier generale di Henfield, in Inghilterra, ma con una produzione prettamente Swiss made. Ogni collezione si ispira a elementi della cultura pop, dell’Art Déco, dell’arte moderna o del design brutalista, creando orologi davvero unici. Come dichiara il duo-Miranda, «ogni modello compie un viaggio attraverso gli occhi dei titani dell’arte e della cultura che ci hanno preceduto». Riguardo alla meccanica, invece, la scelta in genere ricade su movimenti svizzeri (Landeron, in partciolare).
Fra i modelli a mio parere più interessanti, c’è il nuovo Old Radium Black Ink Bronze. Realizzato in collaborazione con il magazine portoghese di orologi Espiral do Tempo, in edizione limitata, piace tantissimo: forse per l’ispirazione rock, forse per quel mix di materiali (cassa in bronzo, quadrante in smalto epossidico, cinturino in pelle craquelé) dallo chic senza tempo. Vale poi la pena di ricordare certi pezzi dai colori pop: come l’Hydrium x Will Return Red dello scorso inverno, a sua volta remake dell’Hydrium x Will Return creato nel 2021 – che rimangono impressi nella memoria collettiva. Altri ancora sono ormai un fenomeno particolarmente ambito dai collezionisti. Come il Moonshot, in versione Stealth o Terra Maris, diventato un autentico oggetto del desiderio.
Fascino rétro
«Tutto è iniziato come un hobby e un account eBay a nome WatchGecko, che poi ora è cresciuto fino a diventare un fiorente negozio di e-commerce indipendente». Così racconta Jon Quinn, fondatore di Geckota, che nel 2012 – in parallelo alla distribuzione di altri marchi – si mette a produrre esemplari con proprie specifiche. «Orologi di alta qualità, anche complicati, a un prezzo ragionevole». Due anni dopo è pronta la prima collezione, formata da tre modelli: Geckota K1, Geckota K2, Geckota K3. I prezzi sono contenuti anche grazie alla presenza di movimenti orientali (Seiko NH35, Miyota 9039…) oppure al quarzo (ancora Miyota).
Oggi il catalogo comprende tre serie, tutte con un design decisamente vintage. Il Pioneer, solo tempo automatico con cassa coussin e quadrante “a mirino”. Il Chronotimer, cronografo al quarzo, anch’esso con cassa di forma ispirata agli esemplari degli anni Settanta. E l’Ocean-Scout, un classico subacqueo di forma rotonda. Divertente è l’uso dei social media, in cui il Marchio condivide idee e prototipi con la propria community in netto anticipo sulla produzione. Intanto, nel 2020, il team ha sviluppato anche un nuovo brand, Forzo, ispirato ai motorsport… Ma questa è un’altra storia.