L’importanza di un progetto ben fatto. Ecco la chiave di lettura del Timex Giorgio Galli S1 Automatic secondo Augusto Veroni, che nel 2019 ne aveva parlato in queste pagine con termini entusiastici. Una chiave di lettura valida anche per il nuovo Timex Giorgio Galli S2Ti – e, a dire il vero, per l’intera collezione che porta il nome del Direttore Creativo del Gruppo americano, autentico colosso dell’orologeria a livello planetario. Perché, come aveva giustamente predetto quel vecchio volpone del Veroni, i tre esemplari che si sono susseguiti in questi anni hanno dimostrato il valore e la validità di un design intelligente. Di una struttura, cioè, capace di trasformarsi di volta in volta, grazie all’uso di diversi materiali, colori, dettagli, finiture, pur restando sostanzialmente sempre uguale a sé stessa.
I precedenti: l’S1 Automatic…
Non mi soffermo più di tanto sull’S1 Automatic, per il quale è sufficiente la recensione del Veroni. Ne ricordo solo le caratteristiche essenziali. Cassa in acciaio di 41 mm di diametro. Movimento automatico di produzione giapponese (Miyota 9039) personalizzato. Quadrante essenziale con un rubino al 6 a spezzare l’uniformità della finitura brossé soleil. Cinturino in gomma con fibbia ad ardiglione e un pratico rivetto a evitarne la “coda” penzoloni – oltre a un pratico sistema di intercambiabilità. Il tutto a un prezzo concorrenziale di 450 euro.
La genialità dell’orologio stava proprio nel design. L’architettura scheletrata della cassa era chiaramente concepita per poter adottare, o meglio accostare, metalli differenti o con finiture differenti, così da ottenere un’estetica sempre nuova. Potenzialmente in grado di seguire le tendenze, di restare aggiornata con i cambiamenti di gusto. L’altro plus del design era poi la cura dei particolari: studiati per offrire il meglio, in relazione alla propria fascia di prezzo – a dimostrare che l’attenzione alla qualità può essere un’opzione in qualsiasi segmento di mercato.
…e l’S2 Automatic
Sta di fatto che, a dispetto di quanto dichiarato dal claim “il Timex più Timex di sempre”, l’S1 Automatic risultò a molti come un fuoriclasse che aveva spinto i confini del Marchio in una fascia più alta del solito. Sensazione confermata dalle versioni successive: prima con quadrante blu o verde (nel 2021), poi con cassa color oro oppure nera, di dimensioni ridotte (nel 2022). Sta di fatto che l’S1 Automatic da un lato aveva mostrato quello che Timex sapeva fare – al di là del core business degli esemplari più noti e di successo, ripresi da modelli storici: Marlin, Waterbury e così via… Dall’altro aveva posto le basi per una collezione modernissima, sofisticata, in perenne divenire.
Ulteriore conferma arrivò (nel 2023) con l’S2 Automatic, che alzava ancora di più l’asticella. Presentato come frutto dell’Atelier Timex Group in Svizzera, nella cassa da 38 mm alternava l’acciaio 316L al titanio, per la carrure e il fondello. Swiss made anche la meccanica, un calibro automatico Sellita SW200-1 di provata affidabilità. Quadrante smaltato nero intenso – direi perfino profondo -, vetro zaffiro bombato antiriflesso e cinturino in gomma Nbr con nuova chiusura déployante. Prezzo più alto – 975 euro – ma assolutamente giustificato, visto l’upgrade dell’intero esemplare.
Il nuovo Timex Giorgio Galli S2Ti
E siamo al nuovo Timex Giorgio Galli S2Ti, che arriva un po’ come la ciliegina sulla torta. Sul filo della continuità e della coerenza, conseguenza logica dei suoi predecessori, è un’ulteriore evoluzione dell’S2. Perché è interamente in titanio grado 2, cassa, quadrante e bracciale compreso (un bel bracciale, come vedremo poi), ma con l’inserto della carrure in carbonio forgiato. Materiali di prim’ordine, che oltretutto rendono l’orologio estremamente leggero e ancora più confortevole al polso.
Ci tengo a sottolineare la finitura spazzolata di tutte le superfici di metallo. E ricordo anche, per quei pochi che non lo sapessero, la difficoltà di spazzolare il titanio, non solo perché è particolaremente duro e resistente, ma anche perché le polveri prendono fuoco facilmente. Il quadrante bombato invece è in titanio satinato, “illuminato” dall’anello lucido delle ore, che riporta con la massima (e consueta) discrezione la “firma” del designer fra il 7 e il 6, e in posizione simmetrica il nome del modello. Come il suo omonimo precedente, è sormontato da un vetro zaffiro a box “a filo”, fissato direttamente al réhaut e piacevole anche al tatto.
Anche il movimento meccanico a carica automatica è lo stesso dell’esemplare precedente – un Sellita SW200-1 – ma questo si distingue per la massa oscillante personalizzata da un trattamento nero agli ioni. Riporto come sempre le caratteristiche tecniche nelle didascalie, per lasciar spazio invece al bracciale. Ben articolato, a tre file, nasconde un innovativo (e inaspettato) sistema “fai da te” per la regolazione della lunghezza – chiamato non a caso I-Size. Basta tirare verso l’esterno due maglie laterali (segnalate) e ruotarle di 90° per poter rimuovere il link interno. Un’operazione più difficile da spiegare a parole che da realizzare nella pratica, ve lo assicuro… Guardate qui.
Ultime informazioni
Concludo con il prezzo al pubblico: il Timex Giorgio Galli S2Ti costa 1.950 euro. Tanti per un Timex, potrebbe obiettare qualcuno di voi. Ma questo non è un Timex qualsiasi, vorrei rispondere, e penso di averlo spiegato chiaramente. Credo invece che sia un prezzo adeguato, viste le qualità (e le peculiarità) dell’esemplare. Che oltretutto – e questo non l’ho ancora detto, ma ne accresce il valore collezionistico – è prodotto in un’edizione limitata di 500 esemplari. Devo aggiungere anche che il Timex Giorgio Galli S2Ti sarà l’ultimo della Serie S: “il capitolo finale”, lo ha definito la stessa Timex, l’epilogo della trilogia. Ma l’azienda americana ha anche annunciato che “un nuovo capitolo è già in fase di scrittura”. Non sono la sola a essere curiosa, vero?