Attualità

Ulysse Nardin & Milo Manara. Erotismo a tinte pastello

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Il brand di Le Locle rivisita la tradizione degli orologi erotici. E, per l’ultima collezione “hot”, si è affidato alla fantasia e al talento dell’illustratore italiano. Con risultati anche espliciti, ma mai volgari. Comunque apprezzatissimi all’ultimo SIHH

Alzi la mano chi, osservando per la prima volta le referenze della nuova collezione Classico Manara – fresca di presentazione da parte di Ulysse Nardin all’ultimo SIHH di Ginevra – ha rivolto l’attenzione prima di tutto ai colori tenui utilizzati per le illustrazioni dei quadranti. Illustrazioni erotiche, giusto per specificare (magari inutilmente) la cosa. Nessuno, o quasi. Grazie al cielo. Perché se così non fosse, parlando di orologeria “hot”, allora è evidente che ci troveremmo di fronte a un progetto poco efficace in partenza.

Eppure un nesso tra i “particolari” soggetti illustrati, la tecnica pittorica e le sfumature di colore scelte per eseguirla c’è. Ed è tutt’altro che privo di senso. Specie se a rivelarlo è proprio Milo Manara, illustratore tra i più conosciuti e affermati al mondo proprio del genere erotico, coinvolto recentemente dal marchio di Le Locle per una capsule collection d’artista.

“L’acquerello è lo strumento più agile e più adatto per lavorare sulla carta”, spiega il Maestro, ” ma contemporaneamente è anche la tecnica pittorica più leggera, più trasparente, quella meno drammatica, meno pesante. Per illustrare scene erotiche trovo che sia ideale, perché sdrammatizza, riesce a dare leggerezza alle immagini che si raccontano e anche un certo distacco. Ritengo che difficilmente si possa scivolare nella volgarità usando l’acquerello”.

Chiave di lettura interessante, attraverso la quale osservare le 10 raffigurazioni (assegnate ad altrettanti modelli), uscite dalla sua mano – alcune più esplicite, altre meno -, da un punto di vista differente. Ma anche una scelta perfetta, sensata e coerente per una collezione in cui le sopra citate immagini fanno insolitamente capolino in primo piano. Una tendenza inaugurata proprio da Ulysse Nardin che, sin dai primi esperimenti a tema degli Anni 90 del Novecento, ha subito deciso di rompere atavici tabù.

L’orologeria erotica vanta infatti radici lontane nel tempo, capaci di spingersi fino al 17° secolo. Ma ha sempre condotto un’esistenza sotto traccia. Vuoi per l’irrilevante numero di esemplari a tema prodotti nei secoli, vuoi per l’inevitabile condanna della pubblica morale, vuoi per la tipologia di pezzi prodotti, spesso realizzati su richiesta in pezzi unici e consegnati direttamente ai clienti con estrema discrezione.

E vuoi infine per la “creanza” di destinare le raffigurazioni più osé (o il meccanico interagire di raffinati automi) sul lato del fondello, magari persino celati da coperture mobili – soluzione in uso per esempio per certi orologi da tasca di tipo Savonette. Rappresentazioni private, insomma, da