Il brand di Le Locle rivisita la tradizione degli orologi erotici. E, per l’ultima collezione “hot”, si è affidato alla fantasia e al talento dell’illustratore italiano. Con risultati anche espliciti, ma mai volgari. Comunque apprezzatissimi all’ultimo SIHH
tenere lontane da occhi indiscreti. Consuetudine che Ulysse Nardin ha deciso ultimamente distravolgere, come ben dimostrano recenti esecuzioni che rispondono al nome di Classico Voyeur, Hourstriker Erotica Pin-Up, Hourstriker Erotica Jarretière. Tutti con automi.
L’edizione Classico Manara racconta però un’altra storia. Seppur anch’essa alla luce del sole. Una storia che si dipana lungo 10 quadranti come all’interno di una delle migliaia di strisce illustrate partorite dalla mente e dalla matita di Milo Manara. La storia dell’incontro tra un essere umano e una sirena (figura da sempre presente nell’immaginario creativo del Maestro – nato a Luson, provincia di Bolzano, nel 1945). Ossia di Nadia e di Ulyssa, protagoniste di un amore saffico sullo sfondo di un’ambientazione marina, anch’essa coerente con la tradizione di un marchio come Ulysse Nardin.
Una vicenda che, aspetti cromatici a parte, ha richiesto particolare attenzione anche a livello di storyboard. Perché e vero che ci saranno collezionisti che faranno di tutto per assicurarsi tutti i pezzi della serie, ma è vero anche che è stato necessario prevedere referenze in grado di vivere autonomamente, decontestualizzate dalle altre. Da qui l’idea di un nutrito storyboard che, come detto, ha dato tra l’altro la possibilità di dar vita a scene più o meno esplicite, in grado cioè di incontrare l’eventuale gradimento anche di appassionati di orologeria ma non necessariamente amanti del genere hot.
Una storia, per di più, palindroma, ossia adatta per essere letta in entrambi i sensi o persino ad anello. Insomma, senza fine. Per la quale Milo Manara si è ritrovato a fare i conti con una “tavola” non più quadrata, come d’abitudine per le sue strisce illustrate, ma tonda, per potersi naturalmente adattare poi al quadrante dell’orologio. Sul quale le sue illustrazioni sono state mirabilmente miniaturizzate (utilizzando una pittura acrilica, poi ricoperta di lacca trasparente) con dovizia di dettagli da due esperte pittrici di miniature al servizio della manifattura svizzera.
Un vincolo, quello della forma del perimetro, che ha chiamato Manara a disporre le figure con criterio. In modo da assicurare una corretta ed equilibrata disposizione dei volumi all’interno dello spazio. A parti invertite, la medesima meticolosa attenzione in fase di progetto e di realizzazione è stata posta naturalmente da Ulysse Nardin, chiamato a salvaguardare il più possibile la creatività di Manara sul quadrante. La scelta, scontata, è stata allora così di mantenerlo il più possibile pulito e sgombro da elementi di disturbo.
E ci riferiamo soprattutto al contatore dei piccoli secondi. Una prerogativa del calibro automatico UN-320 con componenti in silicio scelto per equipaggiare il Classico Manara – e presenza costante ed unificante della quasi totalità dei modelli parte della collezione Classico -, cui Ulysse Nardin ha deciso di rinunciare per l’occasione, proprio per garantire massimo risalto alle illustrazioni. Tirato in 200 esemplari totali (10 per referenza, sia in acciaio e sia in oro rosa), ogni orologio sarà accompagnato in fase di vendita da una stampa originale, firmata e numerata dallo stesso Milo Manara. ”'”><\/script>‘