Con un colpo a sorpresa il brand di Schaffhausen ha firmato con il campione dei Patriots, un mito per il football americano. Che diventa ambassador globale e facilitatore per il mercato Usa
La notizia arriva in questo calar di giugno. Tom Brady è ufficialmente il nuovo ambassador di Iwc. Tappi di bottiglia che saltano, kabuki che sparano coriandoli e stelle filanti dai colori metallescenti, e applausi, naturalmente, tanti applausi. Come da copione. Sempre da copione, però, in mezzo a cotanto tripudio generale è facile immaginare anche la più che comprensibile presenza di qualche sguardo un po’ stranito, interrogatorio. Gran colpo sì ma, in tutto questo, chi è Tom Brady?
Come chi è Tom Brady? Tom Brady è un quarterback, il migliore della storia. Ma anche questo dettaglio, comprensibilmente, rischia di non essere sufficiente a dare informazioni significative sul personaggio in questione. Il quarterback è una sorta di regista, la figura più importante all’interno di una squadra di football americano. Quello insomma “pochi muscoli ma tanto cervello”, dalle cui giocate, dalla cui visione tattica e dalle cui geometrie dipende il buon esito del match.
È un idolo, perché con i suoi New England Patriots ha vinto tutto ciò che c’era da vincere. Ha giocato nove Super Bowl, ne ha vinti sei, e per quattro volte è stato eletto miglior giocatore della finale. Tom Brady, insomma, è un “personaggione”. Sì, ma in patria. Perché la Nfl non è la Nba e il football americano non è il basket, ossia non è uno sport dalla fama planetaria. E, spesso, l’eco delle gesta dei suoi primattori fatica a diffondersi al di fuori dei confini nazionali.
Capito chi è Tom Brady è però anche lecito chiedersi “perché Tom Brady?”. Due le risposte al quesito. Primo perché evidentemente Iwc intende puntare forte sugli Usa (gli ambassador sono spesso funzionali al mercato di competenza del proprio Paese) dove Brady, neanche a dirlo, è una star assoluta. Secondo perché il giocatore è realmente un autentico appassionato di orologeria – e di Iwc – di lunga data. E per capirlo basta dare un’occhiata al suo profilo instagram. I social, qui, non mentono.