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Chronomaster Revival Manufacture: Zenith e il quadrante ritrovato

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Prima di parlare del Chronomaster Revival Manufacture Edition, bisogna fare un salto indietro nel tempo. E tornare alla metà degli anni ’70, quando l’orologiaio Charles Vermot lavorava da Zenith, a Le Locle, come addetto a El Primero – il calibro ad alta frequenza uscito nel 1969. All’epoca si era in piena crisi del quarzo e i dirigenti della manifattura decisero di interrompere la produzione del movimento e dei relativi orologi.

Ordinarono quindi a Vermot di distruggere i progetti tecnici, gli utensili necessari a costruirlo e i componenti già ultimati. Cosa che Vermot si guardò bene dal fare. Nascose invece tutto l’ambaradan in gran segreto nel buio del grenier, una soffitta mezza abbandonata nella parte storica della fabbrica. Dove rimase dimenticato, confuso fra tanto altro materiale dismesso, per almeno un decennio.

Oggi Vermot è venerato come un santo, celebrato come un benefattore dell’umanità. Giustamente: è solo grazie a lui che la manifattura ha potuto ricominciare a produrre il celebre movimento cronografico integrato, divenuto nel tempo il simbolo stesso della casa. Nel 2017 all’orologiaio ormai in pensione Zenith ha perfino dedicato un’edizione speciale, il Chronomaster Power Reserve Tribute to Charles Vermot.

Ma quel suo gesto di disobbedienza continua ad avere conseguenze – anche ai nostri giorni. Proprio lo scorso anno, mentre si stava festeggiando il 50° di vita del Primero, tra gli scaffali stipati nel grenier un tecnico ha ritrovato un’anonima scatoletta di cui non si conosceva neppure l’esistenza. Ma dal contenuto molto interessante.

All’interno, diverse serie di quadranti, tra cui quello classico, a tre colori, dell’A386 (il modello originale che montava El Primero); e una versione mai vista con i contatori crono in tre tonalità di blu. Riguardo alla quale non si sa nulla: né se fosse destinata all’A386 oppure a un altro esemplare, né quando o perché sia stata realizzata. L’unica certezza è che si tratta di un prototipo dallo stile straordinariamente attuale (considerato anche il gusto vintage dilagante). Meritevole di essere messo finalmente in produzione.

Lo storico quadrante con i contatori blu in dégradé è stato quindi inserito nella cassa in acciaio dell’A386 (38 mm di diametro, pulsanti a pompa e altre caratteristiche d’antan). Ed è nato così il Chronomaster Revival Manufacture Edition. Che è equipaggiato da un calibro El Primero conforme ai piani di costruzione del 1969, per essere filologicamente corretto anche dal punto di vista meccanico.

C’è da aggiungere ancora che, sempre nel 2019, la manifattura Zenith è stata aperta al pubblico. L’iniziativa, organizzata dall’Ufficio del turismo di Neuchâtel per promuovere l’industria orologiera svizzera, ha permesso così ai visitatori di entrare all’interno della fabbrica ed esplorare i diversi reparti di produzione. Il tour si spinge fino al sottotetto mansardato del grenier, non più polveroso ripostiglio ma suggestivo ambiente carico di storia.

Per questo in un primo momento i dirigenti Zenith avevano pensato di destinare l’acquisto del Chronomaster Revival Manufacture Edition esclusivamente ai visitatori della sede. Poi è arrivata la pandemia e il lockdown ha scompaginato le carte. Hanno deciso allora di mettere il Chronomaster Revival Manufacture Edition in vendita online, per permetterne l’acquisto a chiunque. E quindi hanno lanciato l’e-commerce del marchio, in modo graduale sui mercati internazionali. Tranquilli, quello italiano è già attivo: basta solo avere 8.800 euro e lo shopping è assicurato.

A me resta solo un dubbio: cos’altro ha nascosto Charles Vermot nel grenier? Sono pronta a scommettere che da quei ripiani zeppi di oggetti salterà fuori qualche altra sorpresa. Prossimamente e chissà per quanto tempo ancora.