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PieroUno, l’orologio “crossover” di Tanca

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Come nasce un orologio? Talvolta dalla volontà di imbrigliare il fluire del tempo con sempre maggiore precisione; oppure da una sfida nel voler comprimere l’infinito temporale in un insieme di microscopici meccanismi; o, ancora, da un’emozione “minima”, come un panorama lacustre. Parla di questo il PieroUno. Che «nasce come orologio di lago», racconta Graziano Giacomini, fondatore col padre Pietro e il fratello Flavio del brand Tanca. «Un esemplare pensato sulle sponde del Ceresio, realizzato sulle rive del Lemano e con gli stilemi e il gusto del bello del Cusio». Quindi in un triangolo che ha come vertici il Canton Ticino, Ginevra e quella terra chiusa tra il lago Maggiore e il lago d’Orta, detta Cusio-Ossola.

Ma cosa significa orologio di “lago”? Innanzitutto è un modello “crossover”, da abbinare a un abito formale per un incontro di lavoro o a uno casual per la gita in barca del fine settimana. Perfetto sia al polso di una donna, sia a quello di un uomo. Poi significa vestibilità, ovvero la capacità di essere visibile e invisibile insieme. Un segno distintivo di eleganza minimale senza essere invasivo alla vista.

Il movimento di fabbricazione svizzera – su cui torneremo – consente di mantenere uno spessore di cassa sottile. Studiato «per non fare resistenza al polsino della camicia», spiegano da Tanca. «PieroUno è il punto di arrivo di un percorso durato 5 anni», prosegue Graziano Giacomini. «Lo abbiamo battezzato così in onore di nostro padre, uomo di grande ingegno meccanico e d’impresa. È stato disegnato a mano da me, e sul bozzetto grafico i nostri tecnici hanno sviluppato tutti i dettagli di produzione».

Vediamo quindi l’habillage. La cassa, di forma ottagonale, è leggera e resistente alle abrasioni perché è realizzata in titanio satinato, naturale oppure annerito. Il quadrante è in ceramica bianca o nera; in controluce se ne percepisce la decorazione: il disegno continuo della catena del Dna. «Rappresenta la vita, il trascorrere del tempo e l’io più profondo. In un primo momento», svela Giacomini, «avevamo previsto dei piccoli simboli di infinito in corrispondenza delle ore 3, 6, 9 e 12. Quasi una sfida a rompere il limite del tempo». Invece poi si sono preferiti indici a bastone e numeri  arabi, impressi sulla zona più esterna, opaca. Ben calibrata nel design la corona di carica, protetta da due spallette laterali.

Il movimento meccanico a carica manuale ha uno spessore di 3,1 millimetri, è montato su 17 rubini, offre 44 ore di autonomia e ha una costruzione a tre ponti con un grande bilanciere (probabilmente a bassa frequenza). Di questo movimento si conosce poco: gli unici dettagli rivelati dal marchio – anche per creare un alone di mistero e fascino – è che si tratta di «un pezzo di storia dell’orologeria svizzera prodotto tra il 1966 e il 1969 in 200 unità e mai utilizzato. È rimasto dormiente nella custodia ermetica per mezzo secolo». Opportunamente controllati, lubrificati e regolati, i 200 calibri hanno dato vita a una tiratura limitata di altrettanti esemplari. Il prezzo del PierUno è di 2.990 euro.

Due parole merita anche il giovane marchio: Tanca – The Brands Company è un’azienda nata nel 2013, che si è specializzata nella vendita di articoli di lusso. Si tratta di una costola di Trafalgar Spa, una società che opera come un fondo di private equity fondata dalla famiglia di imprenditori piemontesi Giacomini. Da sottolineare infine l’azione di sostegno ad alcuni studenti africani che potranno accedere al Master in Water Management presso la Water Academy di Lugano per acquisire competenze specifiche sulla gestione dell’acqua e delle sue criticità. Per ogni PieroUno venduto, il 10 per cento del ricavato sarà donato alla loro formazione.