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Tempo di canzoni. Per tenere allenata la mente. E le corde vocali…

Tempo di vacanze, di leggerezza estiva, di relax. Insomma, tempo di ricaricare le batterie in vista di un’agognata ripartenza. Quindi tempo libero à gogo, che ci si trovi di fronte all’immensità del mare o alla maestosità delle montagne. Banditi tutti i pensieri negativi e via libera al cazzeggio, al divertimento che non costa nulla ma tiene in funzione il cervello. Per questo siamo andati alla ricerca della parola e del concetto di “tempo” nella musica leggera, così come avevamo già fatto in passato, ma stavolta concentrandoci su brani più recenti del repertorio italiano. Pezzi più o meno noti, che abbiamo scelto per creare un’ideale colonna sonora da abbinare all’estate 2021. Tempo di canzoni: provate a cantarle con noi.

Per esempio: “Dicono che c’è un tempo per seminare / e uno che hai voglia ad aspettare”, canta Ivano Fossati nella strofa iniziale di C’è tempo, uno dei suoi brani più rappresentativi. Incluso nell’album Lampo viaggiatore del 2003, ha come tema centrale proprio il tempo, e il suo scandire le età della vita. Parte così da emozioni quali la delusione per le cose non fatte e non dette: “C’è un giorno che ci siamo perduti / come smarrire un anello in un prato / e c’era tutto un programma futuro / che non abbiamo avverato”; passa quindi all’attesa: “C’è un tempo d’aspetto come dicevo / qualcosa di buono che verrà”; per poi finire fortunatamente con un lume di speranza: “È il tempo che è finalmente / o quando ci si capisce / Un tempo in cui mi vedrai / accanto a te nuovamente / mano alla mano”. Troppo difficile?

Ok, allora passiamo a Franco Battiato. Un grande, cui vogliamo rendere omaggio citando qui il suo brano Col tempo sai, tratto dall’album del 2002 Fleurs 3. Una struggente canzone-poesia, scritta in origine da Leo Ferré e interpretata negli anni da diversi artisti, tra cui anche Gino Paoli e Elisa. Nel testo si parla del tempo come del grande nemico che tutto porta via. Recita infatti: “Col tempo sai / col tempo tutto se ne va / non ricordi più il viso / non ricordi la voce”. Troppo triste?

Va beh, tiriamoci su con Jovanotti e la sua evergreen Non m’annoio, tratta dall’album Lorenzo 1992. Che ci fa riflettere sul tempo in modo giocoso, com’è giusto che sia in questo tempo di canzoni. Già nella prima strofa infatti il Jova rappa con ritmo martellante: “Tempo… / Tempo comunque vadano le cose lui passa / E se ne frega se qualcuno è in ritardo / Puoi chiamarlo bastardo / ma tanto è già andato / E fino adesso niente lo ha mai fermato / e tutt’al più forse lo hai misurato / con i tuoi orologi di ogni marca e modello / Ma tanto il tempo resta sempre lui quello…”.

Tempo di canzoni anche con Thegiornalisti. Per vivere stress-free, l’ex band di Tommaso Paradiso suggerisce di tornare a uno stile slow, vicino alla natura. Nella canzone Diamo tempo al tempo, inclusa nel disco del 2012 Vecchio, infatti, i tre cantavano: “Diamo tempo al tempo, se ci va / O rimarremo in coda con l’ansia di non arrivare mai / Diamo tempo al sole di asciugare i tuoi panni / Diamo tempo al tempo e a chi non ce l’ha / Diamo tempo all’acqua di lavare i miei danni / e disperderli nel mare lontano da qua”.

Ma chi ha tempo non aspetti tempo. È il messaggio che emerge da brano di Malika Ayane Senza fare sul serio, incluso nel disco Naïf e diventato un tormentone dell’estate 2015. Ricordate? “Lento può passare il tempo / ma se perdi tempo / poi ti scappa il tempo / l’attimo / Lento come il movimento / che se fai distratto / perdi il tuo momento / perdi l’attimo”. Diamoci una mossa, insomma. E se a questo punto vi vengono in mente dei buoni propositi, tanto meglio.

Ma questo tempo di canzoni non poteva terminare senza la poesia di Samuele Bersani, che quest’estate è tornata a farsi ascoltare dal vivo con il Tour estemporaneo. Un assaggio del vero e proprio live previsto per il prossimo inverno, a supporto della pubblicazione del suo ultimo lavoro Cinema Samuele. Con l’occasione sarà così possibile riassaporare uno dei brani più amati del cantautore riminese, Il pescatore di asterischi, del 2000. Che a un certo punto dice: “E tu impari chi sei / Come un giocoliere spendi / tutto il tempo a cercare / il senso gravitazionale che non c’è”.