Attualità

Il design dei microbrand: un mondo al di là del tondo

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Quando si pensa all’immagine di un orologio, senza dubbio la prima a venire in mente ha la cassa rotonda. Ciò nonostante, ai giorni nostri come nel passato dell’orologeria, s’incontrano i cosiddetti esemplari “di forma”: rettangolari, quadrati, tonneau, ottagonali, a cuscino… Alcuni poi potremmo definirli “fuori categoria”, per via della cassa fantasiosa se non “futuristica”, più o meno insolita o stravagante, ma comunque non convenzionale – penso ad esempio a certe creazioni di Urwerk, MB&F e De Bethune, o prima ancora al Ventura di Hamilton. Questa libertà di pensiero talvolta si riscontra anche nei “piccoli” marchi indipendenti attivi nella nostra Penisola, e dà al design dei microbrand (almeno di alcuni) una speciale connotazione.

Mi riferisco in particolare ai modelli di tre marchi “di nicchia” nostrani: orologi dalla forte personalità, frutto dell’ingegno e dell’artigianalità orgogliosamente Made in Italy. Perché il discorso che riguarda la creatività nel design dei microbrand va oltre la semplice forma della cassa, per coinvolgere ambiti più ampi, che toccano i materiali, la funzionalità, la tecnologia, la costruzione… Svincolati dalle imposizioni dei grandi numeri e dall’appartenenza a un gruppo, i microbrand a volte sono spinti da un forte desiderio di novità, una voglia di osare per presentarsi in modo del tutto originale, e imporre così la propria identità, personale e assolutamente unica. Ne sono una prova ErrediBi, che propone una cassa in un inusuale titanio damasco. Materiaggiunta, che impiega la sinterizzazione per creare un’estetica Steampunk. E AS Watches, che lavora un unico blocco di metallo per affrontare pressioni estreme di 100 bar.

ErrediBi Watches

Realtà brianzola presente sul mercato dal 2017, ErrediBi produce orologi in edizioni limitate personalizzate e pezzi unici su commissione. I suoi primi prototipi funzionanti, con cassa ottenuta da componentistica industriale ad opera di Franco Viganò, risalgono tuttavia agli inizi degli anni 2000. Negli ultimi tempi ErrediBi si è però distinta per un meticoloso lavoro di ricerca rivolto a materiali poco o mai utilizzati in orologeria, in una continua sfida per adattarli a un uso pratico e quotidiano: per esempio la fibra ottica, il rame, l’alluminio aeronautico, il titanio damasco.

Quest’ultimo è un metallo forgiato, alla stregua del più noto (anche se altrettanto raro) acciaio damasco. In poche parole, il damasco di titanio è il risultato di un peculiare processo di lavorazione che prevede l’utilizzo di diverse leghe di titanio, forgiate e laminate insieme. Un composto formato da vari strati di titanio sovrapposti, fino a ottenere un semilavorato che si può “modellare” al tornio per ricavare la cassa (con tutte le difficoltà insite nella lavorazione del titanio). Tramite brunitura si raggiunge poi lo spettro di colori del titanio visibile sulla superficie della cassa: ciascun esemplare è pertanto unico per trama e sfumatura.

Ed è per questo che ErrediBi si definisce una vera e propria “sartoria meccanica”… Da non molto, inoltre, ha affiancato ai pezzi unici su commissione la produzione di mini-serie limitate, pochi pezzi da proporre ciclicamente agli appassionati. Per esempio l’X-BOLT realizzato nel 2021, o il Larius di cui è prevista l’uscita per il prossimo Natale. Da sottolineare che tutti gli orologi ErrediBi sono interamente realizzati in Italia, tramite una filiera produttiva ramificata nella Brianza lecchese.

Materiaggiunta

Consulente di progettazione meccanica con laurea in design conseguita allo IED di Torino, Riccardo Tiboni ha lanciato nel 2021 il suo primo esemplare: Materiaggiunta Octopus. Un orologio interamente autoprodotto, dai primi sketch sulla carta alla progettazione Cad. Il nome Materiaggiunta deriva dal fatto che i componenti dell’habillage (cassa, fondello, lunetta e quadrante) sono realizzati in acciaio 316L sinterizzato, cioè stampato al laser in 3D, poi puliti e rifiniti a mano. Un bell’esempio di quanto possa essere avanzato, nel senso di evoluto, il design dei microbrand.

La sinterizzazione è una tecnologia additiva (cioè basata appunto sull’idea di aggiungere materiale) e consiste nel liquefare e poi solidificare sottilissimi strati di polvere d’acciaio (nell’ordine di 2 micron) mediante un laser guidato da dati Cad. Strato dopo strato, il materiale si sovrappone fino a comporre la forma voluta. Il vantaggio principale di questo procedimento sta nel fatto che, al contrario della fresatura, non c’è alcuno spreco né scarto metallico. Il logo Materiaggiunta, non a caso, rappresenta la punta stilizzata del laser che si usa per la sinterizzazione, con incorporata la lettera M (l’iniziale nel nome del marchio).

Concepito, progettato e realizzato in Italia su commissione, l’Octopus (nelle diverse versioni) è venduto in una scatola in legno “invecchiata” artigianalmente a conferirgli un aspetto vintage. Il packaging comprende anche un secondo cinturino Nato e una pochette in pelle, anch’essa realizzata a mano e personalizzata con il logo.

AS Watches

Sempre a proposito di design dei microbrand, ma passando dalla costruzione alla funzione, merita una menzione anche AS Watches. Originario di Mantova, Alessandro Staffetta – fondatore dell’azienda, di cui oggi è titolare il figlio Andrea – proviene da una famiglia appassionata di motori e di tecnica. Un giorno, in una fiera di settore, tra manufatti in carbonio, acciaio e titanio, Alessandro rimane folgorato da alcuni orologi in alluminio, ricavati dal pieno e prodotti da una piccola ditta metalmeccanica. Da lì il desiderio di dar vita a un proprio esemplare. Dopo essersi ben documentato, realizza dapprima un modello in alluminio con movimento al quarzo, e poi un altro in acciaio, meccanico calibro a carica automatica.

Successivamente, grazie al supporto di aziende artigiane con attrezzature professionali, nasce il Big One. La cassa, di dimensioni generose (48 mm di diametro) e impermeabile fino a 100 atmosfere, presenta una forma poco convenzionale, con le anse “affogate” nella carrure, mentre la corona si trova a ore 10. Il quadrante è fissato alla cassa con 2 viti mentre il movimento è fissato direttamente nella cassa. Anche in questo caso ciascun esemplare è realizzato in Italia e personalizzato in base alle esigenze del cliente.