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Al gala di 007, con Omega a Londra. Le cronache di PDV

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Percorsi di viaggio #XXIII – Per festeggiare i 60 anni cinematografici del personaggio di Fleming e dire addio a Daniel Craig, la Maison di Biel ha organizzato nella capitale d’Oltremanica un evento internazionale con contorno di celebrities. Il nostro inviato Paolo De Vecchi ci racconta com’è andata al gala di 007

Una tre giorni londinese è sempre una trasferta piacevole e interessante, specialmente se si è attratti dall’Inghilterra. Ma lo è ancor più se si viene calati nel mitico mondo di James Bond, 25 film con una spettacolare carrellata di attori nei panni dell’agente segreto più affascinante e famoso del mondo. E con licenza d’uccidere: una molto spregiudicata e altrettanto anglosassone concessione giuridica, come chiaramente ricordato dal codice numerico 007 che lo identifica.

Omega e 007

Tutto questo grazie a un evento organizzato da Omega, dal 22 al 24 novembre, per un centinaio di ospiti tra personaggi del jet-set e giornalisti. Un evento internazionale che ha avuto come ottimo pretesto il 60° di nascita cinematografica del personaggio, unico e inimitabile nel suo genere, basato sui romanzi di Ian Fleming. Incrociato – e questa è storia più recente – con l’uscita di scena di Daniel Craig dalla parte di James Bond, interpretata molto al di là dei magnifici stereotipi a suo tempo impersonati da Sean Connery. Ma – a mio parere – con altrettanta forza, forse un po’ trasgressiva, eppure sicuramente contemporanea e intrigante.

Omega ha credito in tutta questa faccenda per il semplice fatto che il Seamaster è stato l’orologio ufficiale al polso di Craig nella sua trilogia di 007 (Skyfall, Spectre e No Time To Die). Con un progetto di product placement iniziato nel 1995, nel GoldenEye interpretato da Pierce Brosnan.

Quindi un doppio festeggiamento, con tanto di suspense per chi e come sarà – se ci sarà – il prossimo James Bond. Unica certezza è il netto segnale di discontinuità con tutta la tradizione precedente, mentre l’eventuale “garanzia” di continuità sarà proprio la presenza di Omega. Così ha infatti risposto il Presidente Raynald Aeschlimann alla prima domanda posta dal sottoscritto, durante la conferenza stampa di benvenuto.

Ma di certo un capitolo si è chiuso e quello che è stato merita di essere festeggiato. Alla grande.

Il gala di 007: mondanità British

Serata di gala, dunque, ovviamente in abito da sera per le gentili signore e in smoking per gli uomini. Allestita in uno spazio ricavato da ex depositi della metropolitana, dove tra un cocktail e l’altro gli ospiti sono stati accompagnati nella sala in cui sarebbe arrivato Daniel Craig. Lungo un percorso che, con un’avvincente messa in scena recitata da attori professionisti, riproduceva alcuni dei più riconoscibili luoghi dell’azione di 007. Con tanto di gadget di scena, compresa la famosa Aston Martin DB5, protagonista di infiniti inseguimenti. E i pannelli di controllo dell’implacabile MI6 (Military Intelligence, sezione 6), il glorioso ufficio dei servizi segreti britannici da cui dipende James Bond.

Attesissimo, Daniel Craig si è intrattenuto sul palco con Raynald Aeschlimann, che è riuscito a ottenere qualche dichiarazione, inusuale per il molto riservato attore britannico. Così siamo venuti a sapere, per esempio, che «un film di Bond non è un film di Bond senza gadget: e all’apice c’è Omega… E anche se si tratta solo di indicare l’ora, diventa una parte importante della narrazione». Oppure che Craig possiede «un Seamaster del 1969 che indosso sempre e che funziona ancora benissimo». Ma, oltre a quello, il suo preferito è «l’orologio indossato in Spectre»: anche in questo caso si tratta di un Seamaster, «ma con il cinturino Nato, che mi piace perché lo rende un po’ più elegante».

Il gala di 007 è poi proseguito, sempre in ambientazione London Underground, con una gran cena al lume di candela. Piatto forte: “Wood roasted fillet of beef, aubergine miso purée, heritage carrots, confit potato, bordelaise sauce” (ovvero filetto di manzo arrostito a legna, purea di miso di melanzane, carote della tradizione, patate confit con salsa bordolese). Il tutto accompagnato da un ottimo Château Canon Chaigneau Lalande Pomerol 2012. Piaceri per il palato, graditi agli ospiti. Tra i quali c’erano gli attori italiani Stefano Accorsi e Salvatore Esposito, e il campione di salto in alto Giammarco Tamberi.

Nuovi e vecchi Seamaster

Al ricevimento del gala di 007, il giorno dopo, ha fatto seguito una visita privata alla boutique londinese Omega di Regent Street. Dove è stata presentata la nuova collezione dedicata a 007. E dove erano eccezionalmente esposti tutti gli esemplari storici dei Seamaster realmente indossati sul set dal 1995.

Protagonista il Seamaster Diver “60 Years of James Bond” in due versioni. Uno con cassa in oro Canopus (una lega di oro bianco esclusiva della Maison) e lunetta tempestata da un arcobaleno di diamanti colorati. L’altro, ispirato all’esemplare apparso in GoldenEye, con cassa d’acciaio impermeabile fino a 30 atmosfere e lunetta in alluminio anodizzato blu. Entrambi equipaggiati da un movimento Co-Axial Master Chronometer e forniti di bracciale in maglia milanese.

Due modelli che concentrano varie personalizzazioni “007”. Tra cui spicca – inaspettata e sbalorditiva – l’animazione “effetto moiré” riportata sul fondello, che riproduce la famosissima sigla d’apertura di tutti i film di James Bond. Con la sagoma di 007 che corre, si gira e spara in direzione dello spettatore, come uscendo da un diaframma fotografico, qui tenuta costantemente in movimento da un dispositivo solidale alla lancetta dei secondi.