Prima il rosa, ora l’azzurro. Anzi, il turchese: un colore saturo, che secondo Tudor rimanda alle atmosfere “soleggiate ed effervescenti” di South Beah, Florida. E ci sta, la zona sud di Miami comprende zone chiamate proprio Flamingo Park, Flamingo West, ed è intrisa quel kitch anni Cinquanta dalle sfumature vibranti e divertenti. Ma non lasciamoci ingannare dalle storielle del marketing. Il nuovo cronografo Black Bay “Flamingo Blue” risponde piuttosto alla tendenza dell’orologeria contemporanea in cui vincono i quadranti impregnati dalle cromie accese. Il che vuol dire flash di verdi, di fucsia, di gialli, quei toni acidi e artificiali che la moda definisce lollipop perché ricordano i lecca-lecca dell’infanzia.
Una palette “sintetica” che va dall’arancione al bordeaux (oggi chiamato da tutti burgundy) e arriva al blu elettrico, come se l’esigenza primaria degli orologi fosse quella di farsi vedere, di catturare l’attenzione. Non a caso Tudor stessa li definisce Daring watches, proprio per sottolinearne il carattere audace, rivolto a “coloro che vogliono essere diversi”, che amano distinguersi e sfidare le convenzioni. Tant’è che li mette al polso di David Beckham, modello di stile e icona glamour più ancora che campione di calcio, ambasciatore Tudor dal 2017. Lo si è visto sfoggiare proprio il cronografo Black Bay “Flamingo Blue” qualche giorno fa, durante il lancio della sua nuova linea di integratori – come ha raccontato di recente un noto magazine maschile. Se vi sembra un déjà vu, avete ragione: aveva fatto la stessa cosa in passato con la versione Pink.
Le caratteristiche del Black Bay “Flamingo Blue”
Colore a parte, per il resto il Black Bay Flamingo Blue si inscrive nel solco della collezione. Cassa in acciaio 316L lucido e satinato, di 41 mm di diametro, impermeabile fino a 20 bar, a sottolineare la vocazione sportiva dell’orologio. Lunetta fissa con inserto in alluminio anodizzato nero, che riporta la scala tachimetrica per il calcolo della velocità, comme-il-faut a un cronografo tradizionalmente legato al mondo dei motori. Quadrante bombato con i contatori scavati, neri a contrasto, che enfatizzano lo sfondo turchese e riportano rispettivamente al 9 i secondi continui e al 3 i minuti crono. Da non dimenticare le tipiche lancette Snowflake, apparse nel lontano 1969 e diventate cifra stilistica di Tudor.
Merita qualche riga descrittiva il bracciale. Anch’esso in acciaio 316L, è composto da cinque file – tipo Jubilée. Ma si distingue per la particolare chiusura T-Fit, sviluppata dai tecnici Tudor come sistema di regolazione rapida. Si tratta in pratica di un fermaglio in grado di scorrere su cuscinetti a sfera, che permette di variare la lunghezza del bracciale stesso con step di cinque posizioni, all’interno di uno scostamento massimo di 8 mm. Il sistema, intuitivo e immediato, risulta appunto facile da usare senza ricorrere a strumenti appositi. Ed è particolarmente utile non solo nel caso estremo dei subacquei che indossano la muta, ma anche nella vita di tutti i giorni, ogni volta che si ha bisogno di allargare la circonferenza del bracciale, magari quando il caldo e l’umidità gonfiano il polso…
Il movimento di manifattura
All’interno del Black Bay “Flamingo Blue” si trova una vecchia conoscenza non solo dei fan della Marca ma di tutti gli appassionati di orologeria. Un movimento meccanico a carica automatica celeberrimo, lanciato nel 2017: il calibro MT5813. Uno dei primi movimenti in-house di Tudor, nato ben prima dell’apertura della manifattura di Le Locle sotto lo stesso tetto con Kenissi, e che segnò l’avvio della collaborazione con Breitling. Sviluppato proprio a partire dal calibro B01 di Breitling, come ammetteva la stessa Tudor con la massima trasparenza al momento della presentazione, è un calibro cronografico integrato, tecnicamente evoluto. Se volete saperne di più al riguardo, trovate tutto nelle didascalie sotto la gallery in alto.
Qui mi soffermo solo su un paio di dettagli importanti. Uno: il calibro MT5813 è fornito di ruota a colonne a innesto verticale, il dispositivo più raffinato per lo smistamento delle funzioni crono, e che evita fastidiosi “salti” della lancetta centrale dei secondi all’avvio della misurazione. Due: ha ottenuto il certificato ufficiale di cronometro del Cosc, ma non si limita agli standard di prestazione dell’Istituto elvetico. Si spinge oltre: la variazione di marcia dell’intero orologio assemblato si attesta sui -2/+4 secondi al giorno (contro i -4/+6 di un movimento non incassato del Cosc). Ricordo del resto che la costanza di marcia è una questione cui Tudor tiene molto, tant’è vero che in qualche caso si è avvalso perfino della certificazione Metas…
Conclusioni
Prima di chiudere, credo sia ancora indispensabile darvi qualche informazione in più. Innanzitutto il prezzo: il crono Black Bay “Flamingo Blue” costa 6.050 euro. Che non sono pochi – è vero -, almeno in senso assoluto. Ma considerato il calibro di manifattura e l’andazzo dei prezzi nella Svizzera degli orologi, beh, diventa comprensibile. Poi, contrariamente al precedente rosa, non si tratta di un’edizione limitata. Quindi dovreste teoricamente trovarlo almeno nelle boutique monomarca, se non dai concessionari, senza lunghe attese. Infine, un’ultima considerazione. Credo che il colore lo renda accattivante non solo per il pubblico giovane, ma anche per quello femminile: scommettiamo che lo vedremo al polso di molte donne? Soprattutto di quelle signore/ine che non si lasciano scoraggiare dalle dimensioni grandi…