Manchette, in francese, significa polsino. Ed è una parola usata, in genere, in gioielleria per indicare un alto bracciale rigido – dai 4 ai 10 centimetri – che riveste l’intero polso. Nel mondo della lancette, invece, l’orologio a manchette è un particolare modello con la piccola cassa integrata, o meglio inglobata nell’ampio bracciale morbido. Un accessorio di moda soprattutto fra la seconda metà degli anni Novanta e la prima metà dei Duemila, presente nelle collezioni di tante blasonate maison. Ne ricordo alcuni: Chaumet Khésis, Baume&Mercier Catwalk, Cartier Panthère Ruban e l’insolito Chanel Chocolat (con affissione digitale), tutti ormai usciti di produzione. L’unico sopravvissuto, sempre rimasto in catalogo, è il Patek Philippe Twenty~4. Almeno finora: perché oggi è tornato in vita il Frederique Constant Classics Manchette.
Più di una ventina di anni fa…
La versione originale del Manchette di Frederique Constant uscì proprio nei primi anni Duemila e rispondeva perfettamente all’archetipo dell’orologio a manchette dell’epoca. Un esemplare-gioiello pratico ed essenziale, prezioso ma non troppo, perfetto in ufficio come in discoteca, così eclettico da poter essere indossato a qualsiasi ora e in tutte le occasioni. Generalmente realizzato in acciaio (l’oro era un’eccezione e prese piede più tardi), spesso incastonato di diamanti, era sempre animato da un piccolo movimento al quarzo, preciso e affidabile. Un genere di orologio che le donne di solito compravano per loro stesse, espressione di una femminilità forte e determinata, consapevole del proprio stile e del proprio fascino.
Così era anche il Manchette di Frederique Constant. Anch’esso in acciaio, appunto, aveva il bracciale flessibile e avvolgente, formato da sette file fitte di elementi a base quadrata ma dai volumi arrotondati. All’interno, sottolineato dalla lunetta lucida, si stagliava un piccolo quadrante quadrato, con i numeri arabi ai quarti alternati a indici di diamanti, e la zona centrale decorata da motivi geometrici. Super-femminile, dalla bellezza metallica e quasi “morbido” al tatto, come i suoi omologhi del tempo era lontanissimo dalle linee tradizionali dell’orologio per signora. Un simbolo di modernità, un’affermazione di personalità per donne in carriera, fiere e sicure di sé.
Il nuovo Classics Manchette
Oggi Frederique Constant ha messo ancora in produzione quell’esemplare storico, in una versione fedele all’originale anche se opportunamente aggiornata con piccoli ritocchi estetici che ne accentuano l’aspetto prezioso. Per esempio, il bracciale in acciaio del nuovo Classics Manchette è sempre composto da 7 file di elementi di base quadrata ma dalle linee più geometriche, a tronco di piramide, collegate a due a due. Che a me ricordano il taglio carré di certe gemme di colore, ma anche la forma dei quadrotti delle tavolette di cioccolato… comunque qualcosa di goloso. Ad accentuare la definizione di ciascun componente c’è anche la finitura lucida sui quattro lati, ma spazzolata in senso verticale sulla sommità.
Oltretutto, il bracciale del nuovo Classics Manchette è dotato di una fibbia déployante che, una volta chiusa, diventa praticamente invisibile. Anche sul retro, quindi, non si trova alcuna soluzione di continuità, solo una superficie ininterrotta di maglie tutte uguali. Dopo averlo provato fisicamente (a Ginevra, durante Watches and Wonders, dove è stato presentato in anteprima), posso assicurarvi che il bracciale è flessibile e segue in modo sinuoso le curve del polso. E non solo è estremamente leggero e avvolgente, ma è anche piacevolissimo al tatto.
Quattro versioni e relativi prezzi
Come in passato il quadrante mantiene linee quadrate ed è perfettamente inserito all’interno del bracciale, ma nel nuovo Classics Manchette è declinato in quattro varianti. In quella più essenziale è bianco, mat, con i numeri romani suddivisi a tre a tre lungo i diversi lati. Poi ci sono due referenze con il quadrante in pietra dura, malachite e onice, quindi verde screziato o nero intenso. Infine un’ultima versione ha il quadrante interamente tempestato di diamanti, montati anch’essi in file allineate a formare un pattern quadrato. Cambiano di conseguenza i prezzi. Nell’ordine, si passa dai 1.295 euro per il modello più basic, ai 1.895 per quelli col quadrante in pietra fino ai 4.295 dell’esemplare più prezioso. Devo aggiungere che tutte le referenze montano un movimento al quarzo Swiss made, dotato di una batteria a lunga durata, da sostituire ogni cinque anni.
L’impressione che si ricava fin dal primo sguardo è quello di trovarsi davanti a un modernissimo orologio-gioiello, privo di qualsiasi leziosità, perfino nella versione full pavé. Sarà per la grafica pulita del quadrante, sarà per il colore deciso delle pietre dure o per l’incastonatura scandita dei diamanti, sta di fatto che il Classics Manchette è un esemplare d’impatto. In tutte le referenze, veste il polso con un mood deciso, aggressivo quanto basta per farsi notare ma senza eccessi. Se dovessi sintetizzarlo in poche parole, lo descriverei come una polsiera metallica fatta di borchie e scintillante di luci, un po’ rock e tanto glam. Non per niente lo slogan creato da Frederique Constant recita: Time to Be Bold…