Parmigiani Fleurier e Giorgio Armani hanno siglato un accordo di collaborazione. Insieme lavoreranno alla Giorgio Armani Fine Watches, una nuova linea di alta orologeria la cui uscita è prevista per novembre 2021. L’inattesa notizia, diffusa una decina di giorni fa, in men che non si dica ha fatto il giro del web. Tutti a ripetere le frasi del comunicato stampa, a copiare parola per parola, a riportare i commenti di Davide Traxler, Ceo della maison svizzera, e dello stesso Armani.
“Le due realtà, italiana e svizzera, si incontrano per la prima volta per dare vita a una serie di sofisticati segnatempo realizzati interamente a mano e in edizione numerata, testimonianza della ricerca costante di oggetti di lusso esclusivo”. In realtà – si legge nello stesso comunicato – gli orologi saranno disegnati da Giorgio Armani insieme a Michel Parmigiani (e i rispettivi team di progettisti, aggiungo io). Saranno prodotti in Svizzera dalla Parmigiani Fleurier (a Fleurier appunto) e venduti esclusivamente in selezionate boutique Giorgio Armani.
Ora che l’annuncio non fa più clamore, ora che i blog hanno finito la gara del chi lo pubblica prima e i lettori hanno metabolizzato le decine di titoli (più o meno) tutti uguali, ne possiamo parlare un po’ più in profondità. Per andare oltre la retorica del caso e mettere i puntini sulle i. Perché è giusto far sapere al grande pubblico che Giorgio Armani gli orologi li conosce davvero: ne è appassionato “fin da ragazzo” – mi aveva confessato in un’intervista parecchi anni fa. Anche se non ama definirsi un vero collezionista, sicuramente è un amante della bella orologeria di tradizione.
Ma non c’è mai stata una linea di orologi a suo nome. È vero, nel 2005 è uscito il Borgo 21, diretta emanazione del mondo di Armani Privé, ma è stato solo un episodio fugace, privo di seguito. Ed è vero, esiste il brand Emporio Armani Orologi, nato nel 1997 e da allora realizzato su licenza da Fossil Group. Ma siamo agli antipodi. Quella è una collezione di fashion watches, ovvero accessori che seguono i trend stagionali della moda, destinati a vita breve. La Giorgio Armani Fine Watches invece si preannuncia come qualcosa di completamente diverso.
La partnership Parmigiani Fleurier e Giorgio Armani promette faville. Apre un mondo allo stilista piacentino, che finalmente può accedere alla qualità e alla cura dell’alta orologeria. A esemplari in linea con il prestigio e l’importanza della casa di moda da lui fondata. Attraverso la Parmigiani Fleurier si garantisce non solo il saper fare della manifattura, ma anche – almeno potenzialmente – i movimenti Vaucher Fleurier. E chissà che in futuro non si vedrà perfino un calibro Giorgio Armani, magari con qualche complicazione realizzata appositamente per lui. Ma sto correndo con la fantasia, meglio andarci piano.
Magari invece si tratta solo di tastare il terreno, saggiare il mercato. La partnership fra Parmigiani Fleurier e Giorgio Armani potrebbe semplicemente sfociare in una collezione in tiratura limitata rivolta agli amanti della griffe. Oltretutto disponibile solo nelle boutique monomarca (che non incide quindi più di tanto sui costi di distribuzione). Un esperimento per vedere come va. Quindi un’azione di carotaggio, come la definisce Veroni, prendendo a prestito l’espressione tipica della geologia con cui si indicano i campioni di roccia prelevati per le analisi.
Staremo a vedere. Intanto la collaborazione fra Parmigiani Fleurier e Giorgio Armani conferma una tendenza sempre più diffusa nell’orologeria, in tema di grandi marchi del fashion world. Una terza strada che apre prospettive molto interessanti in un settore in divenire. Una specie di ritorno al futuro per chi conosce il passato della questione: basti pensare a quello che hanno fatto Gianfranco Ferré o Versace negli anni Ottanta… Ma non voglio anticipare altro. Ne riparleremo.