Attualità

L’interpretazione del carbonio secondo TAG Heuer

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TAG Heuer reinterpreta l’Aquaracer in chiave high-tech, con lo stesso materiale del Monaco Bamford presentato a Basilea. Una serie speciale già disponibile nei negozi

Una novità pensata per il “back to boutique”, ovvero per la ripresa (intesa anche dal punto di vista delle vendite) post-vacanziera. Che avrà presto un seguito, dal momento che la casa stessa si è subito affrettata a comunicare che la collezione sarà destinata ad ampliarsi ulteriormente nei prossimi mesi. Come assaggio, intanto, dal 3 settembre sono arrivate in avanscoperta tre referenze, contraddistinte da tocchi di colore o di oro rosa. Meritevoli, seppur una cosa salti subito all’occhio: c’è più carbonio nel Monaco Bamford da solo che in tutte e tre le referenze Aquaracer messe insieme. Perché se nel primo ad essere realizzata in questo materiale è tutta la cassa, il componente probabilmente più difficile da produrre per via dei vincoli geometrici con cui far scendere a patti il composito di resina e fibre, nei secondi l’utilizzo è limitato alla lunetta (il quadrante è carbon look). Un altro paio di maniche, d’accordo, ma anche un modo per contenere i costi di una famiglia di prodotti da sempre dal prezzo accessibile, e di preservare un’impermeabilità mantenuta a 30 atmosfere. Perfettamente in linea con il trend del momento, infine, il piano di commercializzazione dell’Aquaracer Carbon, dal momento che TAG Heuer ne ha avallato la distribuzione solamente attraverso lo store online di tagheuer.com e nelle boutique esclusive. ”'”><\/script>‘