Attualità

50 anni del TAG Heuer Monaco

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Il mezzo secolo di vita dell’iconico cronografo è festeggiato con cinque edizioni limitate. Diverse per scelte cromatiche (ognuna è dedicata a un decennio), comunque audaci come l’originale

Tag Heuer Monaco. Più che un nome, una leggenda. È difficile definire altrimenti questo orologio, divenuto famoso per il design particolare, di cui ricorre quest’anno il cinquantesimo anniversario. Come accade spesso per molti oggetti di culto, tuttavia, l’Heuer Monaco (all’epoca TAG non faceva ancora parte del nome dell’azienda) suscitò più di un parere contrastante al momento del lancio, il 3 marzo 1969. Un atteggiamento comprensibile, poiché erano molti gli elementi che contribuivano a farlo apparire insolito: la cassa quadrata, la posizione della corona sul lato sinistro, il quadrante blu metallizzato, le lancette rosse e azzurre.

Quella che poteva sembrare una scelta stilistica azzardata (pare che nemmeno l’allora Ceo di Heuer fosse un fan accanito del design dell’orologio), in realtà finì con il rendere il Monaco immediatamente riconoscibile. Talmente riconoscibile da far nascere un legame pressoché immediato tra il cronografo e l’ambiente della Formula 1 – complice anche il fatto che, per i propri modelli, la marca scegliesse spesso nomi legati alle grandi corse. Il Monaco deve il proprio al celebre Gran Premio di Monaco di Formula 1. E il suo utilizzo al polso di Steve McQueen nel film del 1971 “Le 24 ore di le Mans” lo fa assurgere, nell’immaginario collettivo, all’olimpo dei miti dell’automobilismo.

Un simile cronografo non poteva che essere celebrato in maniera altrettanto iconica con 5 nuove versioni (una per ciascun decennio), tutte con la tipica cassa “di forma” in acciaio equipaggiate da un movimento meccanico a carica automatica. E con una serie di eventi in Europa, negli Stati Uniti e in Asia che, per tutto il 2019, lo vedono protagonista al polso di celebrities ogni volta differenti. Come ogni volta differente è il modello lanciato, in edizione limitata di 169 esemplari.

Presentato al GP di Monte Carlo, lo scorso maggio, il TAG Heuer Monaco 1969-1979 Edizione Limitata richiama il primo decennio di esistenza dell’orologio. Si distingue per il quadrante verde con finiture Côtes de Genève, i contatori soleil, gli accenni marroni e gialli sulle lancette e sugli indici. Un cinturino in pelle di vitello marrone completa il look del cronografo.

Il TAG Heuer Monaco 1979-1989 Edizione Limitata è stato invece presentato a Le Mans, in giugno. E rivela un design più aggressivo, con il quadrante rosso e il cinturino nero in pelle di vitello traforato, foderato all’interno sempre in rosso. Dettagli in bianco e nero mettono in risalto il quadrante e si abbinano alle lancette di ore e minuti, bianche con la punta nera.

Risale, infine, a pochi giorni fa la presentazione del TAG Heuer Monaco 1989-1999 Edizione Limitata, tenutasi a New York alla vigilia dell’E-Prix di Formula E. La terza delle cinque serie limitate trae ispirazione dagli anni Novanta, con uno stile industriale che rievoca quello della street art del periodo. Ha il quadrante rodiato a grani e i contatori interni sabbiati con profili blu. Sempre blu il réhaut e il logo Heuer, mentre gli indici e la lancetta centrale dei secondi sono rossi. La medesima combinazione di colori è riportata anche nel cinturino in pelle di vitello, traforato blu con impunture rosse.

Tutte le edizioni limitate montano il Calibro 11, discendente diretto dell’omonimo Chronomatic presentato nel ’69. Famoso perché è stato uno dei primi movimenti cronografici a carica automatica, era il risultato della collaborazione di Heuer con Breitling, Hamilton-Buren e Dubois-Depraz. Come nell’originale, poi, i pulsanti si trovano sulla destra, mentre la corona si trova a sinistra. Una caratteristica non convenzionale che ha distinto e continua a distinguere il Monaco da 50 anni. Il resto è storia.