Esemplari d’eccezione nelle collezioni di Alta Gioielleria presentate a Parigi durante la settimana della Haute Couture. Ricchi di fantasie naturalistiche, riferimenti culturali e suggestioni letterarie
Il più scintillante di diamanti è firmato Piaget, il più minuto è di Chanel, il più rinascimentale di Buccellati, il più sofisticato di Chaumet, il più romantico di Van Cleef & Arpels… Sarebbe troppo semplice e riduttivo stilare una classifica dei primati preziosi tra gli orologi visti a Parigi. Dove, come ogni anno all’inizio di luglio, le presentazioni di Haute Joaillerie si sono affiancate alle sfilate di Haute Couture.
Complicazioni creative
In questo contesto di meraviglie d’atelier, in cui i prezzi medi sfiorano o superano il milione di euro, tutto è extra-ordinario, esclusivo, unico. Anche se lo spazio riservato agli orologi è senza dubbio marginale, quasi tutte le maison hanno voluto offrire alle clienti – in queste occasioni, solo ricchissime happy few – qualche capriccio di lancette supplementare, in grado di completare le parure di monili con particolare, e funzionale, virtuosismo artigiano. Orologi-gioiello in cui l’aspetto decorativo e il contenuto prezioso delle materie prime giocano il ruolo da protagonista; di solito animati da movimenti al quarzo, talvolta non disdegnano però le complicazioni.
Non mancano per esempio alcuni scenografici tourbillon, come quelli di Chaumet: la maison ne ha presentati ben tre nell’ambito della “celeste” collezione dedicata agli astri del giorno e della notte. Dalla ricca rassegna di Haute Joaillerie fanno inoltre capolino due orologi complicati e creativi. Due saltarelli in oro bianco, con lunetta, anse e corona incastonati di diamanti. Il quadrante è decorato con un mosaico di tessere in madreperla multicolor disposte a raggiera, alcune tempestate di diamanti e zaffiri rosa e blu. Il movimento è automatico, le ore sono segnate dal sole mentre i minuti sono indicati dai raggi pavettati di diamanti.
Foglie d’acanto e smalti colorati
Si torna sul tourbillon con Boucheron. In linea con il fil rouge della collezione Vue du 26, dedicata alla capitale francese (vista dalla boutique di Place Vendôme), la maison completa con un orologio-gioiello il set modellato sulle foglie d’acanto che decorano i capitelli corinzi e le modanature grecizzanti di alcuni palazzi parigini. In cui mostra una straordinaria maestria nello studio delle proporzioni dell’oggetto, in grado di valorizzare l’apertura del tourbillon sul quadrante senza compromettere l’armonia del decoro vegetale in diamanti applicato sul fondo blu. Da Buccellati primeggia invece il colore delicato degli smalti. Nel Bluebell (è il nome del modello) il blu-violetto della campanula è accostato al classico verde prato – che, per contrasto, accende i diamanti incastonati sia nel quadrante sia nel bracciale.
Le ore à la Russe di Coco Chanel
Il passare delle ore non era importante nella Parigi degli anni ’20 popolata di nobili emigrati russi in fuga dalla Rivoluzione. Che risiedevano nei prestigiosi appartamenti del 15° Arrondissement, cenavano al Chaika restaurant, bevevano vodka al Talisman e affollavano gli spettacoli del Ballets Russes di Diaghilev. Naturalmente Coco Chanel, che aveva una liaison con il Principe Dimitri, era tra loro. E assorbiva il loro gusto orientale opulento e barocco, la loro venerazione per le vesti tradizionali come la roubachka, il loro penchant per i colori accesi e i tessuti damascati. Oltretutto spesso li aiutava nella ricerca di acquirenti per i gioielli meravigliosi che erano riusciti a portare con sé dalla madrepatria.
Nella Paris russe dell’epoca, cui è ispirata la collezione Haute Joaillerie di Chanel, il tempo trascorreva senza un ordine scandito. Ma le signore indossavano ugualmente, come braccialetti, i piccoli esemplari preziosi che brillavano nei coffret à bijoux delle loro madri. Per questo la maison ha immaginato alcuni montres d’exception in oro e platino. Come il modello Foulard che si richiama ai fazzoletti indossati dalle donne del popolo, ma ne cambia il contesto. E restituisce le fantasie fiorite dei tessuti folkloristici in un mosaico centrale di pietre di colore e diamanti; all’interno è inserito il piccolissimo quadrante a forma di goccia, mentre il bracciale in perline di onice ammorbidisce la vestibilità del pezzo.
Il segreto di Giulietta
Il conto alla rovescia verso il momento della separazione era invece il cruccio costante di Romeo e Giulietta, i protagonisti della tragedia shakespeariana cui è dedicata la collezione Haute Joaillerie i Van Cleef & Arpels. Ma il flusso inesorabile della sabbia di una clessidra o il ticchettio costante di una sveglia sarebbe stato troppo prosaico in un’atmosfera così romantica. Così l’orologio di Giulietta non poteva che essere un montre-à-secret, decorato di gemme tagliate su misura per disegnare le geometrie delle facciate e delle finestre ogivali di Verona (rinascimentale); in cui il quadrante e i due profili degli amanti in onice e lapislazzuli si palesano e scompaiono grazie a un meccanismo invisibile.
Tra le dune di un deserto incantato
Un disorientamento diverso da quello amoroso è infine quello suggerito da Piaget. Che, coerente al tema Golden Oasis, dà prova della propria eccentrica creatività immaginando le dune di un deserto… di diamanti. Il quadrante in oro bianco infatti “nuota” tra le onde di gemme illuminate da una luce zenitale nel White Horizon Watch. Composto solo da diamanti Top Wesselton di taglio rotondo, triangolare e trapezoidale, per forma asimmetrica e articolazione del setting è un vero capolavoro.