Si è svolta lunedì scorso l’inaugurazione ufficiale della boutique Patek Philippe da Hausmann & Co. Un evento che ha celebrato i 225 anni dell’orologeria romana, anche con il lancio di una nuova collezione dedicata
Hausmann & Co e Patek Philippe, un nome romano (seppur di origini teutoniche) e uno svizzero. Conciliare l’approccio alla vita della Capitale con quello elvetico, a dare retta agli stereotipi, potrebbe sembrare una sfida impossibile. I tempi dilatati, la grande convivialità e la confidenza con le logiche di potere che caratterizzano il carattere romano per antonomasia, da Giulio Cesare in poi, sembrano infatti adattarsi poco con il proverbiale rigore del tipico cittadino della Confederazione. Ma le capacità e l’intuito di due imprenditori che portano gli stessi nomi dei due papi odierni, ovvero Benedetto Mauro e Francesco Hausmann, hanno in un certo senso compiuto il miracolo. E, forti di una collaborazione più che secolare con la blasonata maison, insieme a Thierry Stern, che ne è il Presidente, hanno come si suol dire trovato la quadra.
Inutile ricordare che i due sono i titolari delle boutique Hausmann & Co. Un’istituzione, a Roma. Storici punti di riferimento per orologi e gioielli haute-de-gamme, nonché fornitori ufficiali di tutti gli strumenti di misurazione del tempo della Santa Sede. Le insegne Hausmann & Co. si trovano nelle vie più storiche e affascinanti della città (via del Corso, via dei Condotti, via del Babuino), alle quali si sono aggiunti negli ultimi giorni quelle dedicate esclusivamente a Patek Philippe, di nuovo in via dei Condotti. La nuova boutique Patek Philippe Hausmann in realtà è un progetto maturato nel corso degli anni e costruito con tutta la raffinatezza di cui il famoso dettagliante romano e la maison sono capaci. Perché riesce a conciliare i 225 anni di presenza del primo nella Capitale con l’esclusività e l’unicità, riconosciuta nel mondo, della seconda.
In occasione del vernissage, lunedì scorso, la boutique Patek Philippe Hausmann tra l’altro ha visto il lancio di un’esclusiva collezione di cinque modelli millesimati, d’impronta tipicamente romana: due pezzi unici con quadrante in smalto cloisonné raffiguranti Piazza di Spagna e Castel Sant’Angelo; altri due Calatrava (Referenza 5296), in oro rosa e bianco, con quadranti inediti che indicano le ore XII con numeri romani, rigorosamente in tiratura limitata; e un’altra edizione limitata, ancora più esigua, di un esemplare di Ore del Mondo (Referenza 5230R), con motivo centrale guilloché realizzato a mano in rosso porpora, colore romano per eccellenza, e indicazione dell’Urbe tra le città, sul disco dei fusi orari.
Modelli che – com’è ovvio – saranno in vendita solo ed esclusivamente nella boutique Patek Philippe Hausmann, assieme agli altri orologi della stessa maison, in un contesto che coniuga la storicità della location con la sobrietà dello stile elvetico. All’interno, lo spazio di 130 metri quadri si articola infatti su due piani, collegati da un ascensore silenziosissimo e high-tech; il piano “nobile” è suddiviso in una successione di locali, luminosi ma raccolti, ideali per l’acquisto di un oggetto di tale lusso. Pareti chiare, pavimenti in marmo, infissi e dettagli in legno dispongono il visitatore a prendere il tempo necessario per le proprie scelte.
Non è del resto la prima volta in cui Hausmann & Co. e Patek Philippe si trovano in comunione di intenti. Già nel 1994, quando è stato celebrato il bicentenario del punto vendita nella città di Roma, Patek Philippe partecipò ai festeggiamenti, producendo un modello esclusivo, in soli 100 esemplari, della Referenza 5000 in oro rosa, con fondello personalizzato. Rese inoltre disponibili, per la prima volta al mondo, venti orologi appartenenti al Museo Patek Philippe per l’allestimento di una mostra nel negozio di via del Corso, dal titolo “Le sette arti di Patek Philippe: lo Stilista, l’Orologiaio, l’Orafo, il Creatore di bracciali, l’Incisore, lo Smaltatore, il Gioielliere”. Non basta. Il premio creato nel 2013 per valorizzare i giovani talenti italiani, fin dall’inizio vede la partecipazione e il supporto della maison. Nella convinzione che il settore del lusso debba avere un ruolo attivo nella società e non sia un mondo a parte.