Ci sono simboli che nascono così, senza tante strategie di comunicazione alle spalle, e nel giro di poco tempo diventano segni di riconoscimento su scala mondiale. Alla categoria appartiene di sicuro il logo di Fendi, la maison fondata nel 1925 a Roma da Edoardo Fendi con la moglie Adele Casagrande. E portata avanti dalle cinque figlie – Paola, Anna, Franca, Carla e Alda – fino all’ingresso della maison nel gruppo LVMH, avvenuto sul finire degli anni ’90. Cioè poco dopo il lancio della collezione di orologi, datata 1988, che oggi presenta il nuovo modello Run Away Rectangle.
La storia della doppia F risale al 1965, quando le Fendi ladies arruolano Karl Lagerfeld, già reduce dall’esperienza come direttore creativo di Jean Patou. Inizia così un lungo, lunghissimo sodalizio artistico, conclusosi 54 anni dopo, solo con la scomparsa del Kaiser nel 2019. A metà degli anni Sessanta, Fendi era un marchio famoso soprattutto per le pellicce; e il compito di Lagerfeld era quello di reinventarle, trasformarle in un capo “leggero”, facilmente portabile, di tendenza. «Era talmente all’avanguardia che avevamo paura fosse troppo avanti», ricordava Anna Fendi poco dopo la morte di Lagerfeld; aggiungendo però che tutte loro si fidavano completamente di lui, perché avevano capito di essere di fronte a un genio assoluto.
Una delle prime mosse di Lagerfeld fu quella di riassumere in un logo i valori del marchio e il modo in cui lui intendeva approcciarlo. Aveva disegnato due F, poste una di fronte all’altra e con quella di destra capovolta all’ingiù. «Mi avevano chiesto di creare dei modelli moderni», ripeteva spesso Largerfeld. «Ma io volevo anche trasmettere l’idea del divertimento, perché nei codici della griffe ci vedevo un tocco gioioso. E così ho messo insieme le due F, che stavano per Fun Fur (in inglese, una pelliccia divertente, ndr). In pochi secondi avevo tracciato il logo».
All’inizio la doppia F doveva comparire solo all’interno dei bauli da viaggio prodotti dalla maison, su un tessuto jacquard nei toni del nero e del tabacco. Ma gli anni Settanta portano con sé una grande rivoluzione: quella del logo esibito, meglio ancora se in ogni dove. Fendi è stata tra le prime case di moda a lanciare una gamma di borse con la tela logata. Un successo arrivato intatto fino ai nostri giorni, anche grazie al boom di due it-bag, la Baguette e la Peekaboo, ideate da Silvia Venturini Fendi. Figlia di Anna, era alla guida degli accessori in epoca Lagerfeld e oggi è Direttrice creativa di tutte le linee. «La doppia F non è solo un logo», spiega la designer, «ma il sigillo di garanzia di una realtà quasi centenaria come la nostra; votata ancora oggi ai valori di tradizione e passione per ciò che facciamo».
Il lungo racconto era doveroso per comprendere appieno il valore del Run Away Rectangle. Cioè il nuovo orologio della collezione Fendi Timepieces che rilegge in chiave rettangolare l’iconico modello dalla cassa tonda. Come nella versione round-shaped, anche questa proposta è caratterizzata dalla F rovesciata sulla parte bassa della cassa. Un’evoluzione del famoso Fun Fur, che lo stesso Lagerfeld aveva battezzato F en Folie, una pazzia di F, proprio per la sua posizione inaspettata. E che oggi dà vita alla collezione di accessori F is Fendi, inclusiva di borse, occhiali, foulard, bijoux e naturalmente orologi.
La silhouette del Run Away Rectangle mescola accenti rétro con elementi di design contemporaneo, grazie al quadrante minimale, con l’indicazione di ore e minuti decentrata per far posto alla F capovolta. Che risalta in rilievo sopra il vetro zaffiro, ad animare le linee geometriche della cassa come segno dal forte impatto grafico. Nove le versioni che arriveranno in aprile sul mercato (e sul sito di e-commerce del marchio): con la cassa in acciaio, anche rivestita da un trattamento Pvd oro rosa, oro giallo o bicolore; il quadrante opalino bombato, bianco-argenté oppure nero; e la F capovolta coordinata al metallo della cassa, oppure in colore contrasto, e perfino tempestata di diamanti.
Nelle sue tante declinazioni il Run Away Rectangle è fornito di un cinturino in pelle dalle tonalità tabacco, ciliegia o grigio nacré, chiuso da una fibbia ad ardiglione. In alternativa esiste anche con il bracciale in metallo, dalle maglie ad H e con chiusura déployante. Per tutte le varianti il movimento è al quarzo Swiss-made (ore, minuti) e l’impermeabilità di 5 atmosfere.