Chemin des Tourelles, alla periferia di Le Locle, è un indirizzo speciale, per l’orologeria. Innanzitutto perché Le Locle è una delle capitali dell’industria del tempo svizzera (vi dicono niente, nomi come Zenith, Ulysse Nardin, e TAG Heuer, tanto per citare i primi che mi vengono in mente?). E poi perché in questo lungo e tortuoso vicolo operano Anonimo, Vulcain (al 4), Montblanc (al 10), Certina, Mido e Tissot. Più una quantità impressionante di fabbriche di componenti, nei dintorni più prossimi. Si respira tanta orologeria, insomma.
Marca nata nel 1997 in Italia, a Firenze, Anonimo è passata poi in mani svizzere – indipendenti, nel senso che non appartengono a grandi gruppi finanziari – che ne hanno compreso il potenziale. Oggi stanno lavorando alacremente per adattare ai tempi attuali una formula che nel passato ha avuto un buon successo. A dirigere Anonimo hanno chiamato un navigatore esperto come Aldo Magada (svizzero, ma con evidenti origini italiane) che nel proprio curriculum ha marchi come Omega e Zenith, tanto per non far nomi.
Ri-fondare una marca è sempre un lavoro difficile e lungo, ma il Nautilo Black Sunray è già un buon risultato. La nuova Anonimo è partita da una serie di “variazioni sul tema” sostanzialmente basata su alternanze cromatiche. Rimaneva però lo scoglio di dimensioni (non meno di 44 millimetri) che mal si adattavano ad alcuni mercati.
Nel Nautilo Black Sunray invece la cassa è ora scesa a 42 millimetri ed è quindi totalmente nuova – pur mantenendo alcune caratteristiche tipiche (non mi piace chiamarle iconiche) di Anonimo, a partire dalla forma “a cuscino”. La lunetta girevole unidirezionale ha un bell’inserto graduato in ceramica. E il vetro zaffiro ha un trattamento antiriflesso per fornire la massima trasparenza. Questo tipo di trattamento – usato praticamente in tutti gli orologi di qualità – è di fatto lo stesso sottilissimo rivestimento metallico indispensabile per gli obiettivi fotografici.
Per contenere il prezzo, senza però incidere troppo sulla qualità, in luogo di un movimento Eta si è preferito un classico dello Swiss made, un Sellita SW 200. Che ha un rapporto fra prezzo e qualità così interessante da averne consigliato l’uso in un vasto elenco di marchi, da Baume&Mercier a Eterna, da Oris a Meistersinger, passando per alcuni Bell & Ross. Meccanico a carica automatica, con datario, è montato su 26 rubini e ha un’autonomia di 38 ore.
Il risultato è un subacqueo di notevole qualità, con fondello trasparente chiuso a vite e una impermeabilità garantita fino a 20 atmosfere. Il che consente l’uso del Nautilo Black Sunray in immersioni anche impegnative. Il prezzo, dicevo, è ben centrato in relazione alla qualità dell’orologio: 2.190 euro per la versione con cinturino in pelle o in caucciù, oppure 2.470 euro con bracciale in acciaio. Finiture e cura dei dettagli sono sorprendentemente elevate in relazione al prezzo.