Attualità

Il Calendario perpetuo fra appunti storici e note tecniche

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“Anno bisesto, anno funesto”. Ho l’impressione che questo 2020 più che bisesto sia trisesto, visto quel che accade. A proposito: in realtà originariamente bisestile non era l’anno, ma il giorno – quello prima delle calende di marzo – che veniva conteggiato due volte per riprendere il passo con l’effettivo movimento del sole. Del resto a quei tempi il calendario dell’antica Roma era (come tutti quelli venuti da Oriente) un calendario lunare e iniziava con la Luna piena. Insomma: era un calendario molto complesso, frutto di stratificazioni e di toppe, messe su a mascherare malamente errori di calcolo e studi di astronomia mal digeriti.

Tutto parte da Giulio Cesare, che si rende conto di usare un calendario troppo complicato ma non troppo preciso. E chiama un bel consesso di astronomi e matematici per sciogliere il nodo di calendari solari, solari ma non troppo e lunari puri o con eccezioni. Il calendario “definitivo” finalmente vede la luce ed è adottato ufficialmente nell’8 avanti Cristo. Sarà Augusto a fare il decreto, diremmo oggi. Ricordando però di rendere onore al prozio – che lo aveva voluto, ma che fu assassinato prima della sua entrata in vigore –, chiamerà Giuliano, di Giulio, il nuovo calendario. Definitivo no, ma era così avanzato che ci vorranno 1500 anni per far di meglio.

Fu Papa Gregorio XIII ad incoraggiare gli scienziati del suo tempo per la creazione di un nuovo e più preciso calendario; perché dall’introduzione del calendario giuliano la differenza fra tempo “civile” e tempo astronomico diventava sempre più imbarazzante. Il 24 febbraio 1582, quasi un secolo dopo la scoperta dell’America, promulgò una bolla papale con cui si passava automaticamente dal 4 al 15 ottobre per recuperare il tempo perduto. In più, per evitare o quasi problemi futuri, si decideva di abolire i giorni bisestili in tutti gli anni divisibili per 100, ma non per 400.

E qui arriviamo agli orologi meccanici. Con l’elettronica zigzagare nel tempo è un gioco da ragazzi, ma la meccanica preferisce le regole semplici e questa non lo è. Così gli orologi con calendario perpetuo, tanto amati dai collezionisti, si basano di fatto sul calendario Giuliano. Un ingranaggio con 48 tacche ruota lentamente lungo un arco di 4 anni; 12 tacche per anno, corrispondenti ciascuna a un mese; 48 tacche di di quattro lunghezze diverse in relazione alla durata del mese: 28, 29, 30 o 31 giorni.

Un sensore “cade” nelle tacche e, a seconda della profondità, riconosce la lunghezza dei mesi – compreso il febbraio bisestile ogni 4 anni; e distribuisce l’informazione ai sistemi di affissioni, lancette o quadrantini che siano. Tutto a posto? No, perché c’è la regola Gregoriana che complica ulteriormente il tutto. Il 2100, ad esempio, non sarà bisestile e bisognerà cambiare a mano la data al proprio orologio con calendario perpetuo. Una piccola cosa per chi ci arriverà, un affronto per i tecnici svizzeri, che sono al lavoro per risolvere anche questa imprecisione papale. Ma con pochissime speranze di poter risolvere il problema proprio per via dei tempi lunghi.

In linea teorica sarebbe anche possibile creare un dispositivo meccanico specifico, ma il tutto si scontrerebbe con le difficoltà di regolazione in caso l’orologio si fermi. Perché stanno proprio lì i dolori degli orologi con calendario perpetuo. Innanzitutto perché servono alcuni pulsantini correttori la cui delicatezza è ben nota (come pure la difficoltà di garantire una tenuta stagna decente); e poi perché il sistema dell’ingranaggio con le 48 tacche è ingegnoso, sì, ma consente solo regolazioni verso il futuro.

Poco male, direte voi, visto che sono proprio quelle che mi servono se l’orologio è rimasto fermo per un po’. Già, vi rispondo, ma se al momento della regolazione vi sbagliate e superate la data voluta? Dovete fare, una pressione dopo l’altra, più o meno il giro dei quattro anni con opportune azioni sui pulsanti correttori. Che – vorrei caldamente ricordare – devono essere pressioni leggere, così leggere da consentirvi di sentire lo scatto del dispositivo.

Eccezioni ce ne sono sin dalla fine degli anni Novanta, quando un’esplosione di rinnovamento portò ad un calendario perpetuo fatto quasi esclusivamente di ingranaggi che divorava energia, sì, ma consentiva regolazioni avanti e indietro senza bisogno di pulsanti correttori. Tanto che Ulysse Nardin – protagonista dell’exploit grazie al genio di Ludwig Oechslin – si spinse a realizzare nel 2004 un calendario perpetuo. In senso diverso ricordo il movimento progettato da Giulio Papi (altro genio) per Jaeger-LeCoultre e IWC; un movimento ancor oggi in produzione, nel quale era presente anche l’indicazione dell’anno.

Dopodiché c’è stato un lungo periodo in cui i produttori hanno preferito stare tranquilli usando movimenti piuttosto tradizionali, ma (forse) sono i primi segnali  di una nuova stagione. Sia il calendario perpetuo di Patek Philippe, sia l’ultrasottile di Audemars Piguet lo lasciano intendere. Sta per aprirsi la competizione per conquistare il pubblico con nuovi movimenti con calendario perpetuo (sempre sino al 2100) che potrebbero stupire gli addetti ai lavori e i compratori. La micromeccanica ha ancora, molto, moltissimo da dire.

A. LANGE & SÖHNE Langematik Perpetual Honeygold Cassa (38,5 mm) in oro honeygold®. Movimento meccanico a carica automatica, calibro Lange L922.1 SAX-0-MAT di manifattura, con calendario perpetuo, Grande Data, fasi lunari, funzione giorno/notte e piccoli secondi con dispositivo zero-reset brevettato. Quadrante in argento massiccio satinato, cifre in oro, lancette luminescenti, vetro zaffiro anche sul fondello, cinturino in pelle di alligatore. Edizione limitata di 100 esemplari. 87.100 euro

AUDEMARS PIGUET Royal Oak Calendario Perpetuo Extra-piatto automatico Cassa  (41 mm x 6,3 mm di spessore) in titanio. Movimento meccanico extra-piatto a carica automatica, calibro 5133 di manifattura (2,89 mm di spessore), con calendario perpetuo, fasi lunari e funzione giorno/notte. Quadrante satinato, lancette ed indici luminescenti, lunetta in platino, zaffiro anche sul fondello, bracciale in acciaio con maglie intermedie in platino.

BAUME&MERCIER Baumatic Perpetual Calendar Cassa (42 mm) in oro rosa, impermeabile fino a 5 atm. Movimento meccanico a carica automatica, calibro Baumatic BM13 1975 AC2 (modulo Dubois-Dépraz 55102), con 5 giorni di autonomia, calendario perpetuo e fasi lunari. Quadrante effetto porcellana, indici applicati, vetro zaffiro anche sul fondello, cinturino in pelle di alligatore. In vendita da settembre 2020. 22.000 euro

BLANCPAIN Villeret Quantième Perpétuel Phases de Lune Cassa (40 mm) in platino. Movimento meccanico a carica automatica, calibro 5954 di manifattura, con 3 giorni di autonomia, calendario perpetuo e fasi lunari. Quadrante satinato soleil con contatori guilloché, cifre applicate, vetro zaffiro anche sul fondello, cinturino in pelle di alligatore. Produzione limitata. 62.900 euro

BREGUET Marine Tourbillon Équation Marchante 5887
Cassa (43,9 mm) in oro rosa, impermeabile fino a 10 atm. Movimento meccanico a carica automatica, calibro 581DPE di manifattura, con ponti incisi a mano, autonomia di 80 ore, spirale e anse dell’ancora in silicio, tourbillon, calendario perpetuo con data retrograda ed equazione del tempo marciante. Quadrante guilloché in oro, cifre in oro, lancette ed indici luminescenti, vetro zaffiro anche sul fondello, cinturino in pelle di alligatore. 212.500 euro

H. MOSER & CIE Pioneer Perpetual Calendar MD Cassa (42,8 mm) in acciaio, impermeabile fino a 12 atm. Movimento meccanico a carica manuale, calibro HMC 808 di manifattura, con 7 giorni di autonomia, piccoli secondi, calendario perpetuo con indicazione anno bisestile lato fondello. Quadrante fumé soleil, contatore con guilloché circolare, lancette e indici luminescenti, vetro zaffiro anche sul fondello, cinturino in pelle di alligatore. Edizione limitata di 50 esemplari.

IWC Portugieser Perpetual Calendar Cassa (42,4 mm) in acciaio. Movimento meccanico a carica automatica, calibro 82650 di manifattura, con sistema di ricarica Pellaton, autonomia di 60 ore, calendario perpetuo, fasi lunari. Quadrante argenté, contatori con guilloché circolare, cifre applicate, vetro zaffiro anche sul fondello, cinturino Santoni in pelle di alligatore. 22.700 euro

JAEGER-LECOULTRE Master Ultra Thin Perpetual Cassa (39 mm) in oro rosa, impermeabile fino a 5 atm. Movimento meccanico a carica automatica, calibro 868/1 di manifattura, con calendario perpetuo e fasi lunari. Quadrante opaco guscio d’uovo, indici applicati, vetro zaffiro anche sul fondello, cinturino in pelle di alligatore. 32.200 euro 

PARMIGIANI FLEURIER Toric Quantième Pérpetuel Rétrograde Cassa (42,5 mm) in oro rosso. Movimento meccanico a carica automatica, calibro PF333 di manifattura, con 50 ore di autonomia, calendario perpetuo retrogrado e fasi lunari (su disco di avventurina) dei due emisferi. Quadrante grené, indici in oro rosa, lunetta zigrinata a mano, vetro zaffiro anche sul fondello, cinturino Hermès in pelle di alligatore.

PATEK PHILIPPE Calendario Perpetuo 5320G Cassa (40 mm) in oro bianco. Movimento meccanico a carica automatica, calibro 324 S Q di manifattura, con rotore centrale in oro 21 carati, bilanciere Gyromax® e spirale Spiromax®, calendario perpetuo, fasi lunari e funzione giorno/notte a finestrella. Quadrante laccato, cifre in oro, lancette luminescenti, vetro zaffiro anche sul fondello (intercambiabile con fondello chiuso), cinturino in pelle di alligatore. Certificato dal sigillo Patek Philippe. 78.870 euro

ULYSSE NARDIN Classic Perpetual Ludwig Cassa (41 mm) in acciaio. Movimento meccanico a carica automatica, calibro UN-33 di manifattura, con calendario perpetuo, grande datario e piccoli secondi. Quadrante satinato, lancette azzurrate alla fiamma, indici applicati, vetro zaffiro anche sul fondello, cinturino in pelle di alligatore. 19.800 euro

VACHERON CONSTANTIN Overseas Calendario Perpetuo Ultra-Piatto Cassa (41,5 mm x 8,1 mm di spessore) in oro rosa, impermeabile fino a 5 atm. Movimento meccanico extra-piatto a carica automatica, calibro 1120QP/1 (4,5 mm di spessore) di manifattura, con massa oscillante in oro 22 carati, calendario perpetuo e fasi lunari. Quadrante laccato traslucido e soleil, lancette e indici in oro luminescenti, vetro zaffiro anche sul fondello, bracciale in oro rosa e aggiuntivo in pelle di alligatore. Certificato dal Punzone di Ginevra. 97.000 euro