Ricorre oggi il “World Oceans Day”, giornata celebrativa degli oceani istituita nel 1992 al Vertice della Terra di Rio de Janeiro dall’assemblea delle Nazioni Unite. L’obiettivo è chiaro: celebrare gli oceani e la nostra personale connessione con loro, nonché sensibilizzare l’opinione pubblica sul ruolo che essi svolgono nelle nostre vite.
Per l’edizione 2020 è stato scelto un tema molto attuale: l’innovazione per un oceano sostenibile. Innovazione intesa come punto di scambio di idee, prodotti e metodi volti a ridurre l’impatto che la vita dell’uomo ha sulle acque. L’argomento del 2020 è particolarmente rilevante poiché fa da apripista per il tema delle scienze oceaniche al decennio delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile. Periodo che va dal 2021 al 2030, in cui una cooperazione internazionale di scienziati lavorerà per connettere le scienza dell’oceano con le esigenze della società.
La cornice è quella dell’Agenda 2030, il grande “programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità” sottoscritto nel 2015 da 193 Paesi membri dell’ONU. Che si è posto 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile, in inglese SDG (Sustainable development goal), di carattere universale, fondati sull’integrazione fra le tre dimensioni di sviluppo sostenibile: ambientale, sociale ed economica. Gli Obiettivi, estremamente vari, vanno dalla sconfitta della fame e della povertà allo sviluppo di energie pulite; dal consumo responsabile alla lotta contro i cambiamenti climatici, fino alle collaborazioni globali.
In questo contesto si muove anche Blancpain, che ha fatto dell’esplorazione e della conservazione degli oceani un proprio mantra. È quindi facile capire come sia diventato partner fondatore del World Ocean Summit (insieme a The Economist). Il viaggio è iniziato nel 2012 con l’obiettivo di aumentare la visibilità e la partecipazione al tema da parte di un pubblico più ampio. Ma l’iniziativa ha avuto ulteriore slancio con la Ocean Innovation Challenge, istituita nel 2015.
Un appello per start-up, Ong, aziende profit e non profit, organizzazioni intergovernative e del mondo accademico per raggiungere l’Obiettivo di sviluppo sostenibile 14. Intitolato “Life Below Water” (La vita sott’acqua), mira a conservare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile.
Per l’edizione 2020 – in linea con l’epoca storica che stiamo vivendo – il World Ocean Summit sarà virtuale ma non meno importante. Un webinar live event dove verrà svelata al mondo l’anteprima del film The Protectors. Una serie attuale, di ispirazione scientifica ma con un’anima “storyteller”, che riflette la passione di coloro che sono in prima linea nella biologia marina. Nel film verrà mostrata la parte più profonda dell’oceano nel tentativo di comprendere gli effetti derivanti dagli interventi umani sulle specie marine, come le estrazioni in acque profonde e l’inquinamento acustico. In ultimo un approfondimento per capire come gli ecosistemi oceanici possano contribuire a combattere gli impatti dei cambiamenti climatici.
Nella serie sono coinvolti cinque esperti in tema di conservazione oceanica, cui viene chiesto: “Se potessi investire un miliardo di dollari in un’innovazione per gli oceani, quale sarebbe e perché?”. Peter Thomson, inviato speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite per l’oceano presenterà il film. Assieme a lui parteciperanno Alexandra Cousteau, consulente senior di Oceana (una grande organizzazione americana per la conservazione degli oceani); e Maria Damanaki, ambasciatrice globale degli oceani presso The Nature Conservancy (altra organizzazione ambientale di beneficienza). Racconteranno al mondo quali sono stati i fattori che li hanno portati ad essere “protettori di successo degli oceani”. Quali sono le sfide che hanno dovuto affrontare e come gli investimenti nella protezione degli oceani hanno un forte e diretto impatto sulla vita.
E sarà online anche il World Oceans Day Photo Competition, un concorso fotografico che premia gli scatti migliori dedicati alla vita sottomarina. Anche in questo caso c’è lo zampino di Blancpain, non solo nella sponsorizzazione ma anche nella paternità del progetto. Per il World Oceans Day del 2013, Blancpain aveva infatti organizzato a New York, presso il quartier generale delle Nazioni Unite, una mostra fotografica, intitolata proprio “Oceans”. Quella serie di immagini di esplorazioni marine sono poi confluite nel volume fotografico “Fifty Fathoms”, creato in onore del celebre orologio subacqueo di Blancpain. Che – detto per inciso – in occasione del World Oceans Day 2020 si veste di un inedito bracciale in titanio.
Ma il successo dell’iniziativa fu tale che le Nazioni Unite decisero di trasformarla in un contest aperto a tutti. Da allora il World Ocean Days Photo Competition vede Blancpain nel ruolo di partner ufficiale. Suddiviso per sezioni, illustra la vita sotto (e sopra) la superficie delle acque, le interazioni con l’uomo, e documenta le condizioni di vita degli oceani con immagini a volte crude ma sempre estremamente suggestive. Proprio oggi, alle 18.40, sarà annunciato il vincitore.