“Starry, starry night / Paint your palette blue and grey / Look out on a summer’s day / With eyes that know the darkness in my soul”… Canticchiare il vecchio successo di Don McLean (1971) è stato spontaneo, quando ho letto l’ultimo comunicato di A. Lange & Söhne. Anche se in effetti quella canzone si intitolava Vincent, in omaggio al Van Gogh della Notte stellata, e Starry Sky invece è il titolo del testo dedicato al Saxonia Thin. Strano come la memoria scompagini i ricordi per ricreare sensazioni piacevoli.
Sì, perché il Saxonia Thin cui mi riferisco è uno di quegli orologi che mi fanno perdere la testa. E poco importa se non è alla mia portata (costa 22.900 euro). Non serve possedere un oggetto per poterlo apprezzare. In questo caso, a colpirmi è l’ineffabile bellezza del cielo stellato riprodotta sul quadrante; e, per estensione, la marcia ininterrotta della meccanica che rimanda al moto delle costellazioni. Macrocosmo e microcosmo, come in alto così in basso…
Uscito nel 2018, questo particolare modello di Saxonia Thin ha il quadrante in avventurina e un calibro extrapiatto (2,9 mm), ovviamente di manifattura, che regala alla cassa in oro bianco proporzioni ineccepibili (39 mm di diametro per 6,2 mm di spessore). Un insieme di caratteristiche che caricano di enfasi la purezza stilistica di una collezione elegante già di per sé. Mai come in questi casi amo il mio lavoro, perché mi permette di capire com’è fatto un orologio e di dare il giusto valore alla qualità della costruzione.
Il quadrante, dicevo. È formato da un disco di argento massiccio rivestito da un sottile strato di avventurina. Non voglio soffermarmi oltre su questo tipo di vetro, inventato per caso (“alla ventura”) nella Murano del XVII secolo – ne abbiamo già parlato altrove in modo approfondito. Solo sottolineare come le inclusioni dei cristalli di rame e degli altri ossidi metallici donino alla pasta vitrea traslucida effetti scintillanti, che rievocano appunto il brillare notturno del firmamento. E quanto deve essere limitato lo spessore del “doppio” quadrante per poter essere alloggiato nella cassa ultrapiatta.
E ultrapiatto, del resto, è anche il movimento, meccanico a carica manuale, il calibro L093.1. Come recita la scheda tecnica del Saxonia Thin, un movimento “realizzato con i massimi criteri di qualità Lange, decorato e montato a mano”. Segni particolari: 3 giorni di autonomia (grazie al bariletto estremamente piatto, ma con una molla “potente”); la platina a tre/quarti (tipica dell’orologeria sassone); il ponte del bilanciere inciso a mano (lo si vede dal fondello in vetro zaffiro); la spirale (realizzata in casa) con regolazione micrometrica (in cinque posizioni) a declino tramite vite laterale e molla a collo di cigno (anche questa tipica di Glashütte). Per ulteriori dettagli, vi rimando alle didascalie.
Solo un’ultima cosa vorrei chiarire: perché pubblichiamo adesso il Saxonia Thin con quadrante in avventurina. Ovvio, oggi è il 10 agosto. Per tradizione il momento clou delle stelle cadenti, le lacrime di San Lorenzo, come vengono comunemente dette le Perseidi. E fa niente se ormai gli astronomi concordano nel posticipare di due o tre giorni l’attività massima dello sciame meteorico che sembra provenire dalla costellazione di Perseo. La notte di San Lorenzo è qui, con il suo spettacolo celeste accompagnato da miriadi di desideri. E il quadrante magico del Saxonia Thin di A. Lange & Söhne è lì a ricordarcela.