L’effetto è proprio quello di un cranio visto ai raggi X, con le orbite vuote, le cavità nasali, la chiostra dei denti in “bella mostra”… Un’immagine che diventa ancora più impressionante per la distorsione provocata dal vetro zaffiro a cupola. Ma è al buio che il Corum Bubble X-Ray dà il meglio di sé (si fa per dire): il teschio sul quadrante assume una maggiore profondità grazie al materiale luminescente a emissione verde di cui è rivestito interamente. Una resa tridimensionale di sbalzi, stacchi e rilievi che lo rendono ancora più sinistro e inquietante.
Sì vabbé, cosa sarà mai – obietterà qualcuno: non è che l’ennesimo “skull watch”, una tendenza che va di moda ormai da qualche anno. E invece no. Lo sa bene chi conosce la storia dell’orologeria degli ultimi decenni: il Corum Bubble è l’unico esemplare ad avere un senso, una legittimità nell’adottare la macabra effigie. Perché a inventare gli orologi con i teschi, vent’anni fa, è stato proprio l’allora patron del marchio, Séverin Wunderman. Abile imprenditore, generoso filantropo e grande collezionista d’arte, dopo aver fatto la fortuna degli orologi Gucci, nel 2000 rileva Corum. E la rilancia, anche con la creazione del Bubble.
Il Bubble originario, simile a una bolla, si chiama così perché è sormontato appunto da un enorme vetro zaffiro bombato – semisferico, per essere più precisi. Sembra che Wunderman si sia fatto ispirare da un “diver sperimentale” degli anni 60: nessuno lo dice, ma è probabile si tratti del Rolex Deep Sea Special, il pezzo unico che raggiunse la Fossa delle Marianne con il Batiscafo Trieste. Lanciato nel 2000, il Corum Bubble ha un design prorompente, dettato dall’estro creativo di una mente a lungo nutrita d’arte. E diventa simbolo di modernità, con la cassa di 44 mm di diametro e i colori del quadrante amplificati dall’effetto lente. Beppe Ambrosini, all’epoca a capo del mercato italiano, ne registra il successo presso i concessionari dell’intera Penisola.
L’anno dopo, a Basilea, il Bubble esce in versione complicata (cronografo subacqueo, Gmt). Ma a colpire è soprattutto uno speciale modello decorato dalla bandiera dei pirati: il Jolly Roger, appunto, è il primo esemplare a introdurre il teschio, un soggetto mai visto prima nel mondo delle lancette. È un piccolo shock, nessuno capisce dove Wunderman voglia andare a parare. Provocazione, sarcasmo o cosa? Il messaggio diventa chiaro alla stampa italiana quando – all’inizio di giugno di vent’anni anni fa – Corum organizza una serata per il lancio dell’orologio a casa dello stesso Wunderman, in Costa Azzurra. La ricordo bene, ero tra i fortunati ospiti…
Château Montfort è un castello del XVI secolo che si trova a La Colle-sur-Loupe, non lontano da St. Paul de Vence. Un luogo pieno di fascino e di storia: residenza di caccia di Renato di Savoia (detto il Gran Bastardo, figlio naturale di Filippo II), fu acquistato da Séverin nel 1995 e ristrutturato. Immerso in un ettaro di parco, popolato di giochi d’acqua e statue antiche, all’esterno si sviluppa attorno alla piscina progettata da Jean Cocteau, i cui lavori tappezzano le 12 sale interne. Ma qui, tra gli arredi eclettici e sontuosi, oltre a una collezione d’arte degna di un museo, scopro che la morte è un’autentica ossessione per il padrone di casa. Teschi, sculture e opere varie tipo danza macabra spuntano ovunque, ricordo perfino delle sedie a forma di scheletro…
Mi raccontano che le esperienze personali di Wunderman lo hanno portato a dare un particolare valore alla vita. Nato a Bruxelles da genitori ebrei, da piccolo era scampato all’Olocausto perché il padre lo aveva affidato a un prete cattolico, che lo aveva nascosto in un centro per bambini ciechi nella campagna belga. E poi, negli anni ’90, gli avevano diagnosticato un tumore ai polmoni, inoperabile; ma anche stavolta se l’era cavata grazie alle cure di uno specialista – cui aveva promesso 5 milioni di finanziamenti da destinare alla ricerca scientifica per ogni anno in cui sarebbe sopravvissuto.
La convivenza con la morte per lui sembra trasformarsi in attaccamento alla vita e lo porta a impegnarsi in tanti progetti umanitari. Fondatore della Severin Wunderman Collection of Child Survivor Testimonies from the Holocaust, membro del consiglio di amministratore della Shoah Foundation di Steven Spielberg. Fondatore della Severin Wunderman Family Foundation per la ricerca e munifico sostenitore della Ucla, l’Università della California. Donatore di una vasta raccolta dedicata a Jean Cocteau all’Università del Texas di Austin, aperta al pubblico nel 1995, e di altre 1200 opere alla municipalità di Mentone, da cui nacque poi il Musée Cocteau, nel 2004 fu premiato con la Légion d’Honneur dal Presidente della Repubblica francese.
I teschi di cui Wunderman si circonda quindi vanno visti più come invito a vivere pienamente, con consapevolezza ogni attimo, piuttosto che come monito sull’inevitabilità della fine. Sono un Carpe Diem più che un Memento Mori. E vanno intesi così anche quelli sui quadranti degli orologi, che dal Jolly Roger in poi ritornano puntuali in tutte le collezioni del Bubble. Ecco quindi i vari Corum Bubble Night Flyer, il Privateer, il Baron Samedi o il Gangster, tanto per citare alcune delle serie speciali che si susseguono nella prima decade del nuovo Millennio. Sul filo della continuità si pone appunto il nuovo Corum Bubble X-Ray, preceduto dallo Skull, dal Magic e dal Djibril Cassé di qualche anno fa.
Certo, ci sono alcune differenze fra gli esemplari di ieri e quelli di oggi. La riedizione contemporanea in primo luogo è più grande (la cassa raggiunge i 47 e perfino i 52 mm di diametro). Ma sono soprattutto i soggetti a essere diversi: quelli attuali sono più realistici in certi casi, in altri più stilizzati; hanno perso comunque quell’aspetto fumettistico, da cartoon fantasioso e giocoso che li caratterizzava in passato. Chiaramente sono mutati il gusto estetico, la grafica, la sensibilità creativa. Nessuno pensa di poter tornare indietro. Ma il Corum Bubble X-Ray rimane comunque l’erede di una tradizione che va ben al di là della semplice “moda”.
Un’ultima informazione: il Corum Bubble X-Ray è in consegna proprio in questi giorni presso i rivenditori del marchio. Il fatto è che, come i suoi precedenti storici, è realizzato in un’edizione limitata di 88 esemplari. I collezionisti e gli amatori del genere sono avvisati: non sarà facile trovarlo…