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Le cronache di PDV: al Concorso d’Eleganza Villa d’Este con A. Lange & Söhne

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Le cronache di PDV – Percorsi Di Viaggio XVIII

Durante il fine settimana dei primi tre giorni di ottobre, si è svolto il Concorso d’Eleganza Villa d’Este. Straordinariamente tenutosi in autunno, dato che il tradizionale appuntamento primaverile è stata annullato per evitare i rischi, in quel periodo ancora molto alti, dell’emergenza sanitaria. Ed è stata la decima edizione che ha visto la manifattura tedesca d’orologeria d’alta gamma A. Lange & Söhne in qualità di sponsor (e in ottima compagnia: insieme a Bmw, Pommery e Sotheby’s, oltre allo stesso hotel “cinque stelle lusso” di Cernobbio).

Il Concorso d’Eleganza Villa d’Este è giustamente considerato uno degli eventi più importanti e seguiti al mondo per quanto riguarda le auto storiche. E di valore, data la rarità, la magnificenza e il perfetto stato di conservazione delle vetture portate in concorso. Elegge al termine la vincitrice del premio Best of Show, assegnato alla Regina di questa ristretta cerchia d’aristocrazia automobilistica. La selezione della giuria è rigidissima e corrisponde a parametri d’eccellenza e di rappresentazione iconica della marca, oltre che di autenticità ed eccezionalità della produzione in sé stessa.

Al fascino della manifestazione contribuisce poi il luogo. Affacciato su uno dei più romantici angoli del Lago di Como, è costituito da una nobile residenza del XVI secolo, di gusto rinascimentale e firmata dall’architetto Pellegrino Tibaldi, dagli anni 1920 reinterpretata in stile “Gran Hotel”. Con il tutto circondato da 10 ettari di magnifici giardini.

Atmosfera e suggestioni

Ed è in questo contesto che sono state parcheggiate, se così si può banalizzare, le circa 50 vetture da sogno selezionate e prodotte dal 1920 al 1970 (una sezione speciale è stata comunque dedicate alle super-car contemporanee). Il Concorso d’Eleganza Villa d’Este infatti prevede soltanto l’esposizione e non la prova su strada delle macchine iscritte.

Tant’è che, durante l’evento, le auto in bella mostra sono continuamente lucidate dai proprietari o dai loro inservienti. A volte allestite con tanto di accessori come i bauli in cuoio realizzati appositamente per il bagagliaio di quel tipo di vetture. Con i cofani spalancati per rimanere sbalorditi dalla potenza della meccanica; e i finestrini abbassati – dove lo sguardo non sia libero di spaziare, come nel caso delle spider – per ammirare invece il pregio e la ricercatezza delle finiture. Le carrozzerie poi, con il loro design, enfatizzano il gusto più elegante della propria epoca e del Paese di provenienza (qui la Vecchia Europa la fa ancora da padrona).

A beneficio dei concorrenti, che un po’ si conoscono tutti tra reciproche invidie e ammirazioni, così come di collezionisti, appassionati e addetti ai lavori. Purtroppo quest’anno niente pubblico, accesso solo su invito e rigidi controlli secondo le norme vigenti in fatto di igiene e sanità anti-pandemia. Un vero peccato, ma se vogliamo un male minore rispetto alla netta sospensione dell’evento lo scorso anno.   

Una cornice di classe per auto esclusive

Il Concorso d’Eleganza Villa d’Este è, di fatto, un meraviglioso incrocio tra Belle Époque e Dolce Vita, evocato dalle straordinarie auto in mostra e fatto riverberare dallo storico edificio. Con le sue squadre di camerieri in divisa, che servono a ciclo continuo da grandi vassoi cibi e bevande della cosiddetta cucina internazionale, quella tradizionalmente d’hotel, oggi forse un po’ dimenticata, ma qui apprezzatissima. E dalle molte coppie di concorrenti con abiti, calzature e accessori rigorosamente riferiti all’epoca della propria vettura; compresi eventuali figli e meccanici portati al seguito.

Vincitore del “Best of Show” di questo (unico nel suo genere) Concorso d’Eleganza Villa d’Este 2021 è stato Brian Ross. Che è giunto a Villa d’Este dagli Stati Uniti con la sua Ferrari 250 GT TDF, un coupé firmato Pinin Farina del 1956. Vettura che, almeno a livello stilistico, si è dovuta misurare con altre creazioni del celebre carrozziere italiano, tutte peraltro con il Cavallino Rampante sul cofano. Come una 275 GTB/4 del 1967, una Superamerica del 1961 o una California del 1960.

In concorso anche produzioni meno “moderne”, come una Hispano Suiza H6 del 1926, una Lancia Astura Torpedo del 1934, una Bentley MK VI del 1947… O, ancora, una Aston Martin DB5 del 1965: quella, per intenderci, del primo indimenticabile James Bond interpretato da Sean Connery.

Il premio di A. Lange & Söhne al Concorso d’Eleganza Villa d’Este 2021

La presenza di A. Lange & Söhne in una manifestazione del genere non è solo questione di comunicazione, data la prossimità con questo mondo d’eccellenza. Storia, tradizione, meccanica ed eleganza si fondono in oggetti differenti per dimensioni, ma simili per il loro significato emozionale e per il progetto industriale che li riguarda. Come, per intenderci, le automobili e gli orologi. Ha anche un valore pratico e d’immagine, visto che il Presidente di A. Lange & Söhne, Whilhelm Schmid, a sua volta ha premiato di persona il vincitore, omaggiandolo con un orologio.

In palio quest’anno, anche nella bella occasione del decennale di collaborazione con il Concorso d’Eleganza Villa d’Este, c’era un pezzo unico. Un cronografo della collezione 1815 con cassa in oro bianco, quadrante in oro rosa, cuvette incisa a mano – che riporta il logo della manifestazione – e fondello a vista sul movimento. Il “motore” di questo modello è un calibro a carica manuale di manifattura, con scappamento a leva, 21.600 alternanze orarie, 60 ore di autonomia e spirale del bilanciere realizzata “in casa”.

Un capolavoro orologiero di gusto estremamente classico che si trova perfettamente a proprio agio tra quelli dell’industria automobilistica. Ma che ha riscontro anche in una produzione “corrente”, formata da modelli in oro rosa con quadrante nero o in oro bianco con quadrante argentato.