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A Mia Fair, Eberhard & Co. promuove la mostra “Il lungo addio”

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Sono storie di emigranti italiani le protagoniste del progetto sostenuto da Eberhard & Co. per la decima edizione di Mia Fair, la più importante fiera italiana dedicata alla fotografia. Organizzata a Milano, da oggi a domenica 10, nel Superstudio Maxi (zona Famagosta, via Moncucco 35). Una nuova, prestigiosa sede per festeggiare le dieci candeline della manifestazione e la sua riapertura (con visite in presenza) dopo la sospensione forzata dell’anno scorso.

Un’edizione tutta speciale. A partire dall’artista che cura l’immagine “volto” alla fiera: Rankin. Il fotografo britannico si è sempre contraddistinto per l’approccio audace e le immagini incisive, entrate a pieno titolo nell’iconografia contemporanea. È tratta dal suo progetto Saved by the Bell la foto guida della fiera, dal titolo Blue Leopard – Pink. Ed è come una finestra sulla trasversalità di linguaggi artistici contemporanei presentati da 90 gallerie più 50 espositori suddivisi tra editoria, design e progetti speciali. Che assieme fanno un punto sullo stato dell’arte della fotografia internazionale.

Immagini toccanti a Mia Fair 2021

Un progetto speciale di nome e di fatto, all’interno di Mia Fair 2021, è la mostra fotografica Il lungo addio. Storie dei nostri emigranti dell’Italia del boom a cura della giornalista e photo-editor di iO Donna Renata Ferri. Realizzata da Eberhard & Co. grazie alla stretta collaborazione con il magazine femminile, che ha selezionato i materiali dell’archivio dei Centri documentazione Rcs Periodici e Rcs Quotidiani, nonché della Fondazione Corriere della Sera. Un progetto speciale, dicevamo, perché mentre sulle nostre coste vediamo arrivare barconi di migranti e ne discutiamo la destinazione (e il destino), Eberhard & Co. ci invita a ripercorrere un momento della storia italiana attraverso scatti evocativi.

Uomini piegati dal peso di pacchi di cartone, chiusi con scotch e spaghi che arrancano sui binari della stazione di Milano. Donne speranzose che si imbarcano su una nave diretta in Australia per raggiungere i promessi sposi. I minatori di Marcinelle, in Belgio. Oppure i lavoratori frontalieri, che dormivano in Italia, lavoravano in Svizzera, pagavano le tasse in entrambi i Paesi e da entrambi i Paesi si sentivano respinti. Gente comune, che ha viaggiato senza certezze per costruirsi una vita migliore. Con un moto opposto a quello che siamo abituati a vedere oggi: dall’Italia verso la terra promessa.

Con la mostra fotografica Il lungo addio. Storie dei nostri emigranti dell’Italia del boom, la marca svizzera – per la nona volta partner di Mia Fair – ribadisce il proprio impegno culturale a tutto campo. Dalla fotografia alle arti, dalla storia dell’orologeria alle automobili storiche. Sempre con un’ancora agganciata nelle tradizioni e un amo lanciato verso il futuro. Sempre con una fortissima attenzione ai temi sociali. Le 54 fotografie emozionali, accompagnate da un testo di Gian Antonio Stella, firma del Corriere della Sera e profondo conoscitore della storia e delle storie dei nostri emigranti, sensibilizzano infatti il pubblico a rileggere il presente riflettendo sul passato.

La sezione dedicata alla Stazione Centrale di Milano, in particolare, evoca la memoria di un luogo visto come crocevia di persone, di partenze e arrivi, di emozioni e affetti che si intersecano. Che potremmo paragonare ai nostri porti, dove oggi attraccano barconi stracolmi di migranti. Questo il senso dell’impegno di Eberhard & Co. per la decima edizione del Mia Fair.  

L’impegno di Eberhard & Co.

«Nel nostro spazio a Mia Fair abbiamo voluto fortemente focalizzare l’attenzione su un argomento sociale di impatto immediato perché crediamo che non si possa ignorare il nostro passato. Riteniamo che la consapevolezza su quel momento storico in cui eravamo noi i migranti possa essere una chiave di lettura importante per affrontare con occhi attenti il problema dell’accoglienza e dei flussi di migranti di oggi», spiega Mario Peserico, Amministratore delegato di Eberhard Italia.

«La fotografia ha saputo catturare i volti delle persone. Questi scatti riescono a esprimere, a pieno, sensazioni che colpiscono il pubblico, in una commistione perfetta tra rappresentazione della realtà e arte», aggiunge il Ceo della filiale italiana della maison di La Chaux-de-Fonds. Che ha scandito la sua storia, lunga oltre 130 anni, attraverso creazioni caratterizzate da grande personalità, design ed eleganza inconfondibile. E anche attraverso le sponsorizzazioni di iniziative culturali.

«Mia Fair fa parte del nostro impegno nel mondo dell’arte. È diventato per noi un appuntamento fisso, che ha il pregio di avvicinare il grande pubblico a un “universo” spesso considerato inaccessibile. Ed è il palcoscenico perfetto dove presentare ogni anno progetti innovativi legati alla fotografia», commenta Mario Peserico.

Mia Fair 2021 presenta due nuove sezioni: Mida – Milan Image Design Art, che crea un dialogo tra fotografia e design; e Beyond Photography – Dialogue, riservata alle gallerie che promuovono le giovani generazioni di artisti internazionali. E poi il nuovo premio New Post Photography, dedicato alle tendenze più creative e alle ricerche artistiche di fotografia contemporanea. Due mostre. E, come sempre, i premi e un’ampia rassegna culturale. Una manifestazione da non perdere.