Approfondimenti

Monsieur Superleggera Edition, il maschile Chanel da competizione

{"autoplay":"false","autoplay_speed":"3000","speed":"300","arrows":"true","dots":"true","loop":"true","nav_slide_column":5}
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image

Ricordo bene quando uscì il J12 Superleggera. All’epoca – era il 2005 – quel cronografo di Chanel mi colpì non solo per il peso piuma, ma anche per l’aspetto: maschile sì, sportivo anche, eppure elegante. Tutt’altro che classico però, e nemmeno ordinario, piuttosto modernissimo, diverso da qualsiasi altro. Più o meno la stessa sensazione l’ho provata anche quest’estate, la prima volta che ho visto sui social il Monsieur Superleggera Edition. Che – ho pensato – evidentemente attinge non solo a quel precedente, ma al suo stesso immaginario.

Le origini

Disegnato da Jacques Helleu, il J12 Superleggera faceva riferimento ai “giocattoli” tipicamente maschili legati al mito della leggerezza e della velocità: alianti, moto e automobili, soprattutto. In particolare il nome deriva da un’invenzione della carrozzeria Touring di Milano (la cui erede di Rho, oggi, non a caso si chiama proprio Touring Superleggera). Fondata nel 1926, divenne ben presto nota per le collaborazioni con le factory più prestigiose del tempo, da Alfa Romeo a Isotta Fraschini.

Nel 1937, Touring mise a punto una speciale tecnica di costruzione del telaio: una “gabbia” di sottili tubi d’acciaio, attaccata allo chassis, che fungeva da base per l’applicazione di pannelli in alluminio. Rigida e leggerissima insieme, l’innovativa struttura – detta appunto Superleggera – permetteva di realizzare curve accentuate e forme aerodinamiche estreme, fino ad allora ritenute impossibili. E poiché garantiva una buona tenuta di strada alle ingovernabili vetture sportive d’antan, fu utilizzata nei modelli speciali da competizione.

Il J12 Superleggera

Il J12 Superleggera era realizzato con un mix di ceramica high-tech (come si diceva allora) nera e alluminio anodizzato, quasi bianco e dalla finitura satinata. Aveva la cassa di 41 mm di diametro, il quadrante argenté a due contatori, la lunetta con scala tachimetrica, il bracciale a tre file. E montava un movimento automatico (Eta, se non sbaglio) certificato cronometro dal Cosc.

Nel 2006, usciva in un’altra versione con cassa in ceramica nera sabbiata e cinturino articolato in caucciù nero. Ancora più leggero e dall’aspetto interamente mat, era presentato dalla stessa maison Chanel come “definitivamente più maschile”. Poi apparve anche con un look completamente nero, plasmato nella sola ceramica – forse più aggressivo ma per me meno efficace. Qualche anno dopo, infine, con mio sommo dispiacere, uscì di produzione.   

Il Monsieur de Chanel

Oggi, i concetti sottesi al J12 Superleggera trovano una naturale applicazione nella nuova versione del Monsieur de Chanel. Un orologio nato nel 2016, concepito esplicitamente per gli uomini e firmato Arnaud Chastaingt. Soprattutto equipaggiato dal Calibro 1, il primo movimento costruito “in casa” secondo i dettami dell’alta orologeria: a carica manuale, con doppio bariletto, autonomia di 3 giorni, bilanciere a inerzia variabile, e con indicazione saltante delle ore e retrograda dei minuti su un arco di 240°.

Declinato nel tempo in numerose versioni, senza mai perdere in esclusività, ai nostri giorni forma un’intera collezione. Ma l’originale, con la cassa in oro beige – la lega di Chanel – e il quadrante opalino color avorio, a mio parere rimane il modello più emblematico (tant’è che è ancora in vendita). Per l’estetica essenziale, l’eleganza misurata, sobria e intramontabile (come ho già scritto a proposito della Blue Edition); ma allo stesso tempo per la connotazione grafica senza precedenti, e il gusto virile privo di eccessi, fortemente contemporaneo.

Il Monsieur Superleggera Edition

Bene. Nella inedita versione di quest’anno, il Monsieur Superleggera Edition diventa un altro orologio: del tutto diverso dai suoi predecessori e ugualmente ben integrato nella collezione. Il che è possibile grazie alla forza del design che sa imporsi sullo stile. Un po’ come qualcuno che è abituato a vestirsi in un certo modo e improvvisamente cambia look, ma ha una personalità talmente decisa da restare comunque se stesso. Allo stesso modo il Monsieur Superleggera Edition acquista tratti sportivi finora inimmaginabili, ma mantiene immutato l’impeccabile aplomb.

Oggi la cassa è in ceramica ad alta resistenza nera opaca (del resto, quale altro materiale avrebbe potuto utilizzare Chanel? La domanda è retorica). E ha dimensioni leggermente più grandi del solito: passa dai 40 ai 42 mm di diametro. Il quadrante ora è guilloché, tipo Clous de Paris, dalla finitura nichel nero opaco; sviluppato su diversi livelli, presenta elementi metallici – l’arco della minuteria, le viti e il profilo della finestrella delle ore – che diventano una sorta di decorazione. Il cinturino nero in nylon bordato di pelle di vitello è foderato sempre in pelle di vitello dal colore contrasto.

A proposito della (micro)meccanica

Nel Monsieur Superleggera Edition emerge forte il richiamo all’automobilismo. L’intero display assomiglia a certe strumentazioni da cruscotto. Mentre il total look nero mette in evidenza i dettagli rossi: l’indice al 6 delle ore, la punta della lancetta e il numero 60 nel contatore dei piccoli secondi e soprattutto la scritta Superleggera. Che è vergata con il carattere tipografico corsivo originale, lo stesso utilizzato ancora oggi dalla carrozzeria Touring nel proprio logo. L’insieme rimanda alla “cultura epicurea del gran turismo automobilistico”, come dichiara la stessa maison nel comunicato ufficiale.

Riguardo al movimento, il Monsieur Superleggera Edition nel “vano motore” alloggia come di consueto il Calibro 1, che non ha subito alcuna modifica. Del resto non ce n’era bisogno: l’architettura geometrica e lineare, costruita attorno al grande ponte centrale rotondo, i ponti e la platina nera, il design unico di tutti i componenti esprimono già di per sé l’attualità della tecnica e l’amore per la meccanica pura. Per ulteriori caratteristiche vi rimando alle didascalie. Qui concludo semplicemente con il prezzo al pubblico: 36.000 euro. In linea con gli altri esemplari della collezione.