Approfondimenti

Lady-Datejust, il Rolex di Giada

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Giada, mia nipote, l’anno prossimo si laurea. E come regalo le piacerebbe un Rolex Lady-Datejust, come vuole la tradizione. Una scelta che condivido in pieno: trovo che il Lady-Datejust sia davvero l’orologio giusto per lei. Prima di tutto per le dimensioni: Giada è molto minuta e la cassa di 28 mm di diametro sul suo polso sottilissimo è ben proporzionata (sembra perfino grande). Ma soprattutto è un autentico “classico”, studiato specificamente per le donne: piccolo ma robusto e, nelle nuove versioni, super-affidabile. Poi entrerò nel dettaglio.

Secondo la stessa Rolex, il Lady-Datejust è “uno dei modelli che presentano il maggior numero di declinazioni nella collezione Oyster Perpetual”. Ma Giada ha le idee chiare: e si è configurata il “suo” Lady-Datejust online, proprio come lo vuole lei, sul sito ufficiale. Lo ha scelto in acciaio Oystersteel, con la lunetta zigrinata in oro bianco e il bracciale Jubilee. Due le versioni di quadrante opzionate: “dark grey” con indici di diamanti oppure argenté con indici a bastone. Da qui il prezzo diverso: 9.900 euro o 7.650 euro.

Giada si è limitata a varianti “basic”, ma in realtà aveva a disposizione tante alternative. Avrebbe potuto scegliere il Lady-Datejust in metallo bicolore (acciaio e oro); oppure interamente in oro, nei toni più caldi (giallo o Everose, sempre realizzato “in casa” nella fonderia interna); e perfino full pavé, tempestato (ovunque) di diamanti. Con la lunetta bombata, liscia, o incastonata; con il quadrante bianco, rosa o in madreperla, anche con numeri romani; e il bracciale President oppure Oyster. In pratica il Lady-Datejust è un orologio che può essere calibrato secondo i propri gusti e il proprio stile.

Il calibro 2236 e la spirale Syloxi

Certo, oggi la personalizzazione è importante, ma credo che il vero atout di questo orologio sia la meccanica. Tutti i modelli del Lady-Datejust montano infatti il calibro 2236, un movimento a carica automatica, di manifattura. Introdotto nel 2014, come dichiara la marca stessa, “è stato il primo rappresentante di una nuova generazione di movimenti Rolex”. Un concentrato di tecnologia che somma numerosi brevetti, fra alcune caratteristiche costruttive sviluppate storicamente dalla Casa della Corona (presenti anche altrove), e altre innovazioni messe a punto di recente.

Partiamo proprio da queste ultime. Il calibro 2236 è stato anche il primo a montare la spirale Syloxi. Cito ancora i comunicati ufficiali: “Risultato di numerosi anni di ricerche e oggetto di diversi depositi di brevetto”, realizzata nei laboratori Rolex, è a base di un composto di silicio e ossido di silicio (da cui il nome). Un materiale dalle particolari “proprietà paramagnetiche e di termo-compensazione” che quindi risulta praticamente insensibile ai campi magnetici ed estremamente stabile rispetto alle variazioni di temperatura. Cioè quasi del tutto privo di quelle dilatazioni e contrazioni dovute agli sbalzi termici, tipiche dei metalli.

“Rolex, inoltre, ha sviluppato e brevettato una geometria che garantisce la regolarità di marcia del movimento in ogni posizione. Grazie alle sue spire di spessore e passo variabili su tutta la lunghezza della spirale Syloxi, quest’ultima compensa automaticamente gli effetti della gravità. Rolex, inoltre, ha ottimizzato e brevettato anche i sistemi con cui la spirale è fissata all’asse e al ponte del bilanciere, per garantire che questa sia centrata e in piano”. Questa modalità di fissaggio, insieme al dispositivo antishock Paraflex e al ponte passante del bilanciere (regolabile in altezza per una posizione più stabile), rende la spirale Syloxi particolarmente resistente agli urti. “Fino a 10 volte più precisa di una spirale tradizionale”, dichiara Rolex.

Le altre caratteristiche del calibro 2236

A proposito del bilanciere… Oltre alla spirale Syloxi, la cui presenza limita gli effetti delle principali perturbazioni esterne che di solito causano irregolarità di marcia, il calibro 2236 è dotato del bilanciere Microstella. Un bilanciere a inerzia variabile, presentato nel 1957, che può essere regolato con estrema precisione grazie ai piccoli dadi a stella (realizzati in oro dal 1983). In pratica, basta svitarli o avvitarli leggermente, a due a due, in modo simmetrico (con un apposito strumento costruito ad hoc) per modificare il momento di inerzia e il ritmo delle alternanze del bilanciere. L’operazione – ovviamente effettuata solo da un tecnico Rolex – influisce anch’essa sulla regolarità di marcia del movimento.  

Riguardo all’organo regolatore, comunque, non va dimenticata la ruota di scappamento in nichel-fosforo, altro materiale paramagnetico che contribuisce alla resistenza ai campi magnetici dell’orologio.
Altra caratteristica del calibro 2236, infine, è il rotore Perpetual. Un’ulteriore esclusiva di Rolex che ha segnato la storia dell’orologeria: presentato nel 1931, si è evoluto e migliorato nel tempo, ma il suo principio di funzionamento da allora è rimasto immutato. Il moto continuo del rotore Perpetual – che ruota su se stesso a ogni minimo gesto del polso – va a caricare la molla del bariletto, che rifornisce il movimento di energia costante. Anch’essa risultato di ulteriori studi interni, la molla del bariletto assicura un’autonomia di funzionamento di 55 ore.

Il Lady-Datejust oggi

I tanti componenti elencati finora concorrono ai risultati cronometrici del calibro 2236. Che è fornito di una doppia attestazione: il certificato ufficiale di cronometro rilasciato dal Cosc e quello di Cronometro Superlativo della stessa Rolex. Ed è in linea con l’idea originaria di Hans Wilsdorf, che nel 1957 presentò il Lady-Datejust proprio come “un orologio dalla precisione certificata, con visualizzazione della data”. «Il pubblico femminile richiede il meglio dei due universi: un orologio piccolo e un movimento preciso», diceva il fondatore della Casa della Corona. «Tuttavia, più l’orologio è piccolo e più è difficile fare in modo che sia accurato». Parole in cui traspare tutta la difficoltà tecnica insita nell’orologeria dell’epoca, smentite però dal Lady-Datejust di oggi.

Proprio per ricordarne il valore, Rolex di recente ha creato una nuova campagna con protagoniste donne famose: come la biologa marina Sylvia Earle, la campionessa di golf Annika Sörenstam e la soprano Dame Kiri Te Kanawa, pioniere nelle proprie attività; affiancate dai nuovi volti della femminilità contemporanea: la pianista Yuja Wang, la tennista Garbiñe Muguruza, l’ambientalista Emma Camp e la virtuosa del sitar Anoushka Shankar. Ma secondo me non c’era neppure bisogno di fare ricorso a simili personaggi: il Lady-Datejust è un ottimo compagno di vita anche per le giovani donne di oggi. Come Giada.