No, non è il solito fashion watch inscritto nella tendenza “teschi”. Cioè, sì: è vero che The $keleton di Philipp Plein è decorato con gli elementi della Jolly Roger. Ma quello che sembra il motivo della bandiera dei pirati – un teschio con due tibie incrociate – in effetti è un simbolo dello stilista tedesco naturalizzato in Svizzera, che lo chiama $kullbones. Unione delle parole inglesi Skull e crossbones, appunto.
Perché – come ben sanno non solo gli appassionati del marchio, ma chiunque bazzichi nella moda – il teschio è l’emblema stesso di Philipp Plein. Declinato in tante versioni: scolpito in 3D, tempestato di cristalli Swarovski, stampato (macro) in colori fluo. È ciò che lo ha reso famoso, insieme alle sfilate spettacolari e provocatorie, o allo stile sfarzoso, perfino eccessivo, comunque divertente. “Massimalista”, come lo definisce lui.
Il teschio di Philipp Plein
La storia l’ha raccontata lo stesso Plein in un’intervista a Esquire. All’inizio, nel 1998, si occupava di interior design e realizzava arredi in acciaio e pelle di coccodrillo. Una volta, mentre esponeva in una fiera internazionale di arredamento, aveva inserito in uno dei propri armadi un parka militare, di quelli comprati a peso nei mercatini, che aveva rielaborato con un teschio fatto di Swarovski sulla schiena. Quel giorno ricevette più richieste per il parka che per l’armadio: a tal punto che provò perfino a sparare un prezzo spropositato, senza riuscire a scoraggiare nessun acquirente. Fu così che in un anno riuscì a vendere parka per un milione di euro.
Perché proprio il teschio? Plein è un uomo curioso – ama l’arte, la storia, il cinema, la musica e in generale “tutto ciò che è bello” –, viaggia molto per lavoro e per passione; ed è consapevole che il teschio è stato usato per molti secoli in diverse culture con significati differenti. Ma ammette di provare una personale attrazione quasi fosse un feticcio, un oggetto di culto con un senso positivo. Lo considera qualcosa che ha a che fare con l’anticonformismo e il rock’n roll (del resto lui, da bravo outsider, ha fama di ribelle…). Lo considera un lucky charm, un portafortuna. E ha quindi scelto di creare dei teschi come autentici pezzi d’arte per decorare i negozi e gli showroom del suo marchio. E oggi questo elemento è diventato una sua cifra stilistica.
The $keleton, caratteristiche e prezzi
Per tornare a The $keleton, oltre che nel tipico $kullbones che decora il quadrante traforato, il teschio ritorna anche nel contrappeso della lancetta centrale dei secondi. Ma non è l’unico dettaglio che personalizza l’orologio – o meglio, la famiglia di orologi. Che a sua volta prende ispirazione dall’omonima collezione di sneakers, caratterizzate dalla particolare forma e struttura ammortizzata della suola in Tpu, creata con una stampante 3D e lavorata a esagoni. Proprio come il cinturino in silicone dell’orologio: anch’esso stampato in 3D e con i caratteristici fori esagonali. La forma a sei lati del logo ritorna anche nella corona, e nelle viti sulla lunetta e sulle anse, mentre la doppia P campeggia a ore 12. Tutti segni d’identità del brand.
La cassa di The $keleton, di forma tonneau e di grande formato, è realizzata in acciaio Ip nero (solo in un caso Ip rose gold). E ospita un movimento meccanico a carica automatica di produzione giapponese (Seiko), visibile attraverso il fondello trasparente e in parte sotto il quadrante ajouré. I diversi esemplari della collezione si distinguono fra loro proprio per lo $kullbones (nero, dorato, effetto fibra di carbonio o incastonato di cristalli neri) e per la lunetta (liscia, marmorizzata oppure incastonata di baguette multicolor). Il che influisce sul range di prezzo, che va dai 700 ai 790 euro. Come tutti gli outfit e gli accessori della griffe, The $keleton di certo non passa inosservato. E può piacere o non piacere, ma la cosa è del tutto ininfluente. Così è Philipp Plein.