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Blancpain Air Command, il nuovo aviatore gentile

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Quando mi è stato chiesto di scrivere un pezzo sul nuovo Blancpain Air Command, sono stato contento. Gli orologi da aviatore sono i miei preferiti e considero questo modello un pezzo che non dovrebbe mancare nella collezione di un appassionato. Anche in questa versione inedita che il marchio comunica come femminile.

Niente di strano, ci mancherebbe. La storia del volo è popolata di donne straordinarie, da Amelia Earhart a Jacqueline Cochran, fino all’asso dell’aviazione sovietica Lidija Litvjak. Nel caso del nuovo Blancpain Air Command, quello che lo porta sul polso femminile è il diametro della cassa, 36,2 mm, piuttosto inusuale per un orologio da pilota.

Prima però di parlare nel dettaglio di questa referenza, permettetemi due brevi excursus, spero poco noiosi. Uno sulla storia dell’Air Command, l’altro sulla funzione flyback: penso possano essere utili per inquadrare meglio l’orologio. Decolliamo!

Il Blancpain Air Command e gli anni ‘50

Come nel caso del fratellone subacqueo Fifty Fathoms, anche l’Air Command è legato al mondo militare e agli anni ’50. Forte della sua esperienza con il Fifty Fathoms al fianco della US Navy, Blancpain aveva infatti sviluppato un cronografo per l’Aeronautica americana con le caratteristiche richieste per vestire i polsi degli aviatori: quadrante nero, indici sovradimensionati e lancette ben leggibili anche in condizioni di scarsa visibilità, funzione flyback.

Che poi erano le specifiche tecniche minime, indicate nello stesso periodo dal ministero della Difesa francese, alle quali doveva sottostare un orologio da pilota secondo il protocollo Type 20. Come spesso accade nella storia dell’orologeria, la fortuna di un pezzo fu decisa dall’intuizione di una persona, in questo caso con una grande visione di business.

Parlo del distributore statunitense di Blancpain, quell’Allen V. Tornek che con il Fifty Fathoms aggirò il Buy American Act del governo degli Stati Uniti, convincendo Blancpain a rinominare i circa 1.000 orologi che avrebbe fornito alla Marina come Tornek Rayville Usa. Fiutato l’affare, prese l’iniziativa di far sviluppare anche un cronografo per piloti, destinato agli assi dell’Usaf.

Blancpain non dichiara quanti di quegli Air Command furono realizzati. Pare che non vi sia alcuna documentazione superstite, a parte la notizia che per il progetto fu creata una dozzina di prototipi. Il che, come i Fifty Fathoms firmati Tornek Rayville Usa, li rende una rarità sul mercato del vintage, con uno di essi venduto all’asta “Start-Stop-Reset 2016” di Phillips per quasi 80mila sterline.

Due parole sul cronografo flyback

Detto della storia dell’orologio, eccomi alla funzione flyback del cronografo del nuovo Blancpain Air Command. In soldoni, consente di passare da una rilevazione cronografica alla successiva premendo un solo pulsante. Tipicamente quello a ore 4, che di solito azzera il cronometraggio dopo che il pulsante a ore 2 ha fermato il conteggio.

Nel caso del cronografo flyback, il pulsante a ore 4 può azionare l’azzeramento in qualsiasi momento. Fermato il cronometraggio, la lancetta del crono ritorna in posizione zero e se durante il funzionamento del cronografo il pulsante per l’azzeramento viene tenuto premuto, il conteggio si azzera. Una volta rilasciato, il cronografo riprende a lavorare. Da qui il nome flyback, “ritorno in volo”. Il primo marchio a sviluppare questa funzione fu Longines, con il calibro 13ZN del 1936.

Il nome flyback nacque infatti negli anni ’30 tra i piloti che avevano la necessità di fermare una rilevazione e di avviarne subito un’altra per seguire il piano di volo. Sul quadrante di alcuni Breguet Type XX per l’Aeronautica francese è riportato “retour en vol” (ah, la grandeur…); ma è curioso il caso del Type XX 3817 realizzato in 20 pezzi in esclusiva per l’Italia, nel 2020: sul quadrante la scritta è “ritorno in volo”.

Meno poetica la versione tedesca “permanente Nullstellung” – o azzeramento permanente -, più carina “Tempostopp”. Ideata durante la Seconda guerra mondiale dalla tedesca Urofa (Uhren-Rohwerke-Fabrik Glashütte AG), era riportata sul cronografo da aviatore Tutima, marchio che ha ancora oggi a catalogo un modello Tempostopp con movimento di manifattura.

Un calibro studiato ad hoc

Eccomi finalmente all’orologio, per il quale distribuirò come di consueto le informazioni tra il testo e le didascalie. Il Blancpain Air Command Ref. AC03-12B40-63 e AC03-36B40-63 – l’ho scritto all’inizio – si distingue per le dimensioni della cassa. A fronte dei 42,5 mm classici della collezione (potete leggerne qui), i 36,2 di questo orologio lo rendono indossabile non solo sui polsi femminili, ma anche su quelli maschili particolarmente snelli, come il mio. Grazie anche allo spessore contenuto: 11,5 mm non sono male per un cronografo flyback.

Merito soprattutto del calibro di manifattura F188B. Derivato dall’F388B che alimenta l’Air Command da 42,5 mm, è sensibilmente più compatto (26,2 mm di diametro contro 31,8) e lavora a 21.300 alternanze/ora contro le 36.000 del fratello maggiore. Minore anche la riserva di carica, 40 ore anziché 50.

Per il resto, è il classico movimento cronografico integrato, con ruota a colonna e innesto verticale. È dotato della spirale in silicio che è ormai lo standard per i movimenti montati dai marchi di Swatch Group, specialmente in orologi che necessitano di alti standard di precisione e non devono essere influenzati dai campi magnetici.

Il quadrante e la cassa

Il quadrante del nuovo Blancpain Air Command da 36,2 mm è praticamente identico a quello della versione più grande, con un layout bi-compax, grandi numeri arabi, lancette luminose e una serie di scale alla periferia tra le quali quella tachimetrica. È blu, spazzolato con motivo soleil e con le lancette in tinta con il colore della cassa. Che è in oro rosso 18 carati o in titanio grado 23.

Sì, avete letto bene, grado 23. È anche conosciuto come titanio grado 5 ELI (che sta per Extra Low Interstitial) ed è una lega che, come lascia intuire la sigla Ti6Al4V, è composta da titanio, alluminio e vanadio. L’alluminio, presente al 6%, aumenta la durezza, riduce il peso specifico e migliora il modulo di elasticità della lega. In associazione con il vanadio, riduce del 50% la conducibilità termica e aumenta del 50% la resistenza all’usura.

È utilizzata più nell’ambito delle protesi mediche che in orologeria, proprio perché è molto resistente all’usura, leggera, e conduce poco il calore. Pur restando, come ogni titanio che si rispetti, un brutto cliente da lavorare, a differenza dell’oro rosso.

Che scrivere di più, quindi, rispetto a quello che ho scritto fino adesso e a quello che trovate nelle didascalie? Forse che un cronografo flyback da aviatore pensato per le donne è una mossa astuta. Blancpain fu il primo marchio a presentare, già nel 1998, un crono flyback per signora, ma la collezione Air Command presidia un campo storicamente maschile. Ingentilendone lo spirito con le ridotte dimensioni di cassa, il marchio non rende solo omaggio alle grandi aviatrici del passato ma apre a una nuova, potenziale clientela questo particolare segmento di orologi. C’è chi la chiama “range extension”, io la chiamo intelligenza commerciale. E voi?