Attualità

“I vulcani sotto le onde del Mediterraneo”, un docu-film firmato Blancpain

{"autoplay":"false","autoplay_speed":"3000","speed":"300","arrows":"true","dots":"true","loop":"true","nav_slide_column":5}
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image

C’è spettacolo naturale più affascinante e allo stesso tempo terrificante delle eruzioni vulcaniche? Certo che no. E ancora di più quando si tratta di vulcani sottomarini – poco studiati perché in luoghi ostili e difficili da raggiungere. Li racconta il subacqueo, biologo e fotografo francese Laurent Ballesta con il docu-film I vulcani sotto le onde del Mediterraneo, realizzato con il sostegno di Blancpain.

Uno studio italiano

Come risaputo, la Manifattura del Giura svizzero dal 2013 partecipa in modo sostanziale alle spedizioni Gombessa, organizzate da Ballesta per l’esplorazione degli angoli più remoti dei mari e per la salvaguardia degli oceani. Nel caso specifico de I vulcani sotto le onde del Mediterraneo, il progetto riguarda la ricerca sull’attività vulcanica nel Mar Tirreno, a sud-ovest della nostra Penisola, uno dei più giovani bacini geologici del Mare Nostrum. E nasce dagli studi del vulcanologo Francesco Italiano – da anni impegnato a sorvegliare l’area sottomarina delle isole Eolie e del Vesuvio – in collaborazione con il cameraman Roberto Rinaldi, un “grande” della fotografia subacquea che in passato ha lavorato anche con l’équipe di Jacques Cousteau.

Per esplorare e quindi documentare quest’area del Mediterraneo, i due ricercatori – oltre ad aver coinvolto un team pluridisciplinare di scienziati, tra cui lo zoologo Roberto Danovaro – si sono rivolti a Laurent Ballesta, appunto, e al regista Gil Kébaïli che ha firmato il lungometraggio. I vulcani sotto le onde del Mediterraneo sarà diffuso sul canale ARTE nel corso dell’ultimo trimestre di quest’anno. Ma io ho avuto la fortuna di vederlo in anteprima, durante la presentazione organizzata da Blancpain qualche giorno fa a Milano.

Un docu-film dalle basi scientifiche

Le immagini straordinarie hanno inoltre il pregio di ricordare quanto poco sappiamo dell’attività vulcanica che si svolge sotto il livello dei mari, data anche la difficoltà di raccogliere i dati in situ. «L’esplorazione che abbiamo fatto sui fondali tra Panarea, Stromboli e Napoli ha cambiato radicalmente l’idea che avevo del Mediterraneo», ha dichiarato Laurent Ballesta, presente alla proiezione del documentario accanto a Roberto Rinaldi. «Sappiamo tutti della catastrofe di Pompei occorsa all’eruzione del Vesuvio, e pensiamo che fenomeni del genere appartengano solo al passato. Invece possono ripresentarsi in qualsiasi momento: oggi, adesso».

L’area a cui il biologo fa riferimento in particolare è un “buco nero”, ovvero un crepaccio di una decina di metri di diametro che porta sullo zoccolo del cratere del Vesuvio. Idealmente forma un anello di collegamento sottomarino fra i tre siti vulcanici maggiori del Mediterraneo: Panarea, Stromboli e il Vesuvio. I ricercatori hanno così installato alla profondità di 120 metri sotto il livello del mare strumenti di sorveglianza al fine di raccogliere dati importanti. Come quelli che riguardano l’acustica, l’emissione dei gas in fuoriuscita dai serbatoi magmatici, ma anche la temperatura, la pressione, la conducibilità elettrica o il pH…

L’attività vulcanica subacquea sembra aumentare. Per esempio, a Panarea delle emissioni di acqua bollente e di gas sono regolarmente osservate. E i gas che alimentano queste emissioni deriverebbero da serbatoi magmatici più profondi collegati ai vicini vulcani, fra cui lo Stromboli. In particolare, quest’ultimo interessa i ricercatori per la vita che si sviluppa sulle pendici di lava sottomarine. Ma gli spunti sarebbero innumerevoli…

Un impegno che continua  

L’esplorazione e la salvaguardia degli oceani sono fra le priorità di Blancpain. Il Marchio instaura da sempre stretti rapporti con esploratori, fotografi, scienziati e specialisti dell’ambiente. E garantisce sostegno sostanziale a importanti attività e iniziative dedicate agli oceani. Nel corso degli ultimi anni, Blancpain ha dato un essenziale contributo a 21 grandi spedizioni scientifiche. Ha presentato documentari e mostre fotografiche del mondo sottomarino, ha realizzato diverse pubblicazioni e altro ancora. Questo impegno globale a favore degli oceani porta l’etichetta Blancpain Ocean Commitment. Ne abbiamo già parlato altrove… Ma continueremo a seguirlo.