Attualità

Diver fuori dall’ordinario: le novità dei microbrand

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Con l’estate e l’avvicinarsi delle vacanze, la voglia di mare inevitabilmente incombe. Allora perché non scegliere un nuovo orologio subacqueo che ci accompagni durante una bella nuotata così come a una cena tra amici? Per sfuggire al già visto dei “soliti noti”, però, andiamo di nuovo a pescare nella produzione dei microbrand italiani. Continuiamo quindi il nostro percorso fra i marchi di recente formazione, più o meno conosciuti dal grande pubblico, qui selezionati proprio nell’ottica dei diver. Cioè privilegiando quelli che hanno appena lanciato (o hanno in programma di farlo) uno o più modelli subacquei. Ciascuno con le proprie peculiarità estetiche e tecniche, che vi invitiamo ad apprezzare.

Gruppo Ardito Watches

Gruppo Ardito Watches è un laboratorio artigianale con sede ad Alessandria. I quattro soci provengono da esperienze lavorative diverse, che spaziano dall’ingegneria meccanica di precisione al design. La loro grande passione per gli orologi, unita alle competenze professionali, li ha spinti a dar vita a una piccola azienda che realizza esemplari dalle caratteristiche qualitative e tecniche di livello. Il nome s’ispira ai reparti d’assalto delle nostre Forze Armate che hanno contribuito a scrivere pagine di storia durante i due conflitti mondiali. E vuole indicare sia la vocazione di orgogliosa italianità, sia la promessa di una produzione robusta e affidabile.

I diver firmati GAW, resistenti e dalla rigorosa meccanica costruttiva, sfoggiano un’estetica originale e importante. Sono esemplari professionali di tipo subacqueo/militare, pensati e costruiti per resistere nel tempo all’uso più estremo. Le nuove idee di prodotto e i prototipi sono sviluppati in casa, mentre tutti i componenti sono realizzati da esperti artigiani, sempre in Italia; fa eccezione il movimento, che è svizzero. La distribuzione è affidata sia al loro e-commerce sia a concessionari presenti in tutta la Penisola e all’estero. GAW svolge i test di impermeabilità nel proprio laboratorio con attrezzatura auto-costruita, li riprende in video e li rende disponibili alla visione su un canale YouTube dedicato.

In anteprima sul Giornale degli Orologi, Gruppo Ardito Watches presenta il restyling del NumeroZero, il loro primo progetto e per questo particolarmente importante. In vendita dal prossimo 29 agosto, NumeroZero ha una cassa in titanio grado 5 ricavata dal pieno, di 44 mm di diametro, con anse integrate al fondello al fine di renderlo facilmente indossabile anche da polsi non massicci. Notevole l’impermeabilità garantita, superiore ai 170 bar. Tra i sei modelli finora in catalogo, il Kraken è invece quello più estremo, sia per il look “spaziale” che strizza l’occhio agli anni ’70, sia per le peculiarità tecniche. Con un peso di 150 grammi e una cassa di 46 mm in titanio grado 5, ha un’impermeabilità garantita superiore a 932 bar.

Mazzucato

Il marchio Mazzucato, con sedi in Italia, Hong Kong e Instanbul, nasce nel 2018 dall’idea di Simone Mazzucato, che appartiene a una nota famiglia milanese di argentieri. Classe 1981, dopo essersi laureato in design industriale allo Ied di Milano, ha iniziato la carriera in Locman per poi diventare capo-stilista all’interno del Gruppo Morellato e Sector. Oggi, nel ruolo di Creative director della propria Marca, persegue l’obiettivo di realizzare esemplari meccanici dal design innovativo, lontano dagli stereotipi del settore. I suoi orologi montano movimenti automatici di produzione giapponese e sono assemblati a Hong Kong. In pochi anni, il Marchio ha rapidamente esteso la presenza sul territorio asiatico attraverso una distribuzione in gioiellerie di prima fascia.

L’ultima creazione Mazzucato è il RIM Sub Automatic: un orologio subacqueo dall’insolito quadrante squelette, secondo il concetto di “never boring” che sottende tutta la produzione. Nonostante la scheletratura, l’orario risulta facilmente leggibile grazie a indici e lancette di grandi dimensioni. Rispetto al RIM Scuba automatico, già presente in collezione con taglia XL, il nuovo diver è più piccolo (42 mm) e ha un costo inferiore. Una buona cosa dato che Mazzucato vorrebbe cercare di conquistare anche i polsi degli europei, inclini a diametri di cassa più contenuti.

Il modello di punta del marchio è invece il RIM Sport Automatic black & red, dal design ispirato al mondo delle corse automobilistiche. Il quadrante è decorato, per esempio, con elementi in alluminio anodizzato, simili ai cerchi in lega di certe vetture sportive. L’acronimo RIM sta per Reverse Industrial Movement ed è un “marchio di fabbrica” che fa riferimento all’esclusivo meccanismo reversibile. Attraverso uno sgancio rapido del proteggi-corona, è possibile infatti far ruotare la cassa, che ospita due movimenti, così da poter mostrare – a scelta – il lato solo tempo/automatico oppure il crono/quarzo. Per l’inedita costruzione l’orologio è stato premiato con l’European Product Design Award 2018.

Viqueria

Anche Viqueria nasce dalla passione per gli orologi di due amici di lunga data (già soci nella realizzazione di cinturini in pelle ). Nel 2017, Nicolò Debenedictis e Omar Dimauro scelgono questo nome per sottolineare il loro legame con il territorio. Viqueria deriva infatti da Vicus Iriae, com’era definita nell’Alto Medioevo la città di Voghera, antico borgo romano a circa 40 km da Milano. I due mirano a farsi conoscere in Italia e all’estero per gli esemplari affidabili di qualità, ma dal prezzo accessibile. Tutti i loro modelli, dal design vintage, sono in edizione limitata. Pur restando ancora un hobby per i due soci (che svolgono altre professioni), Viqueria vende circa 300 pezzi l’anno, equamente distribuiti fra Italia ed estero, ma con un significativo sviluppo del canale asiatico nell’ultimo anno. I rivenditori rappresentano circa il 10 per cento della distribuzione.

Come sovente accade per i microbrand, anche in questo caso Kickstarter (la piattaforma americana di crowdfunding) si è rivelata fondamentale per il lancio del primo orologio, tuttora uno dei loro best-seller: il Viqueria Levante. Chiamato come il vento che soffia da est per evocare l’idea di movimento e di velocità, è un cronografo meccanico a carica manuale, dallo stile racing ma dalla vocazione 24/7. Fa capo a un catalogo articolato, strutturato in diverse linee: il pilot Sagittario GMT; Prometeo, un dress watch non convenzionale; e il nuovo diver, Calipso. Omaggio alla figlia di Atlante nonché divinità marina, è la risposta del Marchio ai diver asiatici. Qui per la prima volta, infatti, Viqueria ha adottato la tecnica di luicidatura “Super Mirror”, alternativa allo Zaratsu giapponese. Consiste nel lucidare a specchio le superfici dell’orologio in modo da farle brillare con un’intensità maggiore.

Fonderia Lab

Giovane marchio italiano con sede a Modena, è una costola di Lowell, azienda orologiaia modenese fondata nel 1972. La mission è creare orologi dallo stile classico – rivisitato però in chiave moderna – e dal prezzo abbordabile. Fonderia Lab si definisce un laboratorio creativo in grado di lavorare con diversi metalli (al momento acciaio per gli orologi e argento per i gioielli). Da qui il nome, che ricorda gli antichi mestieri. Nato nel 2017, il Marchio firma un’offerta variegata di esemplari dall’animo rétro, con cassa a cuscino o ispirata agli anni ’50. Equipaggiati con movimenti di produzione giapponese, sono forniti di cinturini realizzati a mano nelle Marche con pellami di prima qualità. Il loro principale mercato è l’Italia, ma, attraverso l’e-commerce e la rete di distributori, raggiungono Portogallo, Hong Kong, Filippine, Germania, Grecia, Panama e Messico.

Quest’anno Fonderia Lab introduce la seconda generazione del diver Necton (dal greco “ciò che nuota”), in vendita dal prossimo settembre. Rispetto al suo predecessore, il nuovo subacqueo ha conosciuto un lieve restyling: diametro di cassa ridotto da 42 a 40 mm, fondello chiuso e inciso anziché a vista sul movimento. Anche la meccanica è stata cambiata: ora il Necton adotta Seiko NH35 in sostituzione del Miyota 8215 di prima. Tra i modelli più riusciti di Fonderia Lab però c’è anche il Taliedo, con la cassa a ovetto dai richiami Seventies. Chiaro omaggio all’omonimo campo di aviazione, un tempo celebre come Aerodromo d’Italia: l’unico aeroporto milanese fino agli anni ’30, uno dei primi nel nostro Paese. Soprattutto sede della famosa Società d’aviazione Fratelli Caproni. Un pezzo di storia dell’aeronautica italiana a cavallo delle due guerre, mai dimenticata.