Approfondimenti

RM 07-04 Automatic Sport: femminile, sportivo… Richard Mille

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Coco Chanel disse una volta che «pour être irremplaçable, il faut être différente» ossia, più o meno «per essere insostituibile, devi essere diverso». Quando ho visto l’ultimo orologio presentato da Richard Mille, ho pensato a queste parole della divina Mademoiselle. Perché è un esemplare da donna diverso dai femminili che conosciamo. Se sia insostituibile non lo so, di sicuro è sportivo. Anzi, il primo sportivo per signora creato dal marchio.
Si chiama RM 07-04 Automatic Sport e per costruirlo Richard Mille non ha cercato la strada più breve, ossia riprodurre in piccolo e con qualche belletto un orologio maschile. Al di là del fatto che Monsieur Mille non è tipo da strade brevi né semplici, se avesse fatto questo probabilmente il risultato sarebbe stato piuttosto povero. Quindi non in linea con la filosofia del brand.

RM 07-04 Automatic Sport: girl power

Ecco perché ha richiesto tre anni di sviluppo e un’idea di base tanto semplice quanto efficace. Se voglio che sia il mio primo orologio sportivo da donna – devono aver pensato in azienda -, da chi posso farmi consigliare per capire come dovrà essere? Da donne sportive di professione. Naturalmente scelte tra le migliori in alcune discipline affini al brand. Sei donne dinamiche, come sei sono le versioni dell’RM 07-04 Automatic Sport.

Aurora Straus e Margot Laffite (automobilismo), Nafi Thiam e Yuliya Levchenko (atletica leggera), Nelly Korda (golf) ed Ester Ledecká (sci) sono state coinvolte direttamente perché spiegassero ai tecnici di Richard Mille quali caratteristiche avrebbero dovuto connotare l’orologio affinché fosse perfetto sia per loro, sia per qualunque sportiva. Naturalmente in base alla loro esperienza nelle rispettive discipline, non proprio rilassanti per un orologio in termini di shock, stress e usura.

A giudicare da come è uscito l’RM 07-04 Automatic Sport, scommetto che gli aggettivi più frequenti sfoderati durante il brainstorming delle campionesse sono stati: leggero, robusto, comodo, bello. Perché a mio parere li incarna tutti, benché i primi due siano oggettivi mentre gli altri siano piuttosto personali.

L’insostenibile leggerezza di Richard Mille

Partiamo dal primo dato, incontrovertibile: dove trovate un orologio automatico che pesa 36 grammi, cinturino incluso? Un risultato che, come recitava una réclame di qualche anno fa, è scienza, non fantascienza, perché deriva dall’utilizzo di materiali leggerissimi sia per la costruzione del calibro, sia per quella della cassa.

La platina e i ponti del movimento sono in titanio grado 5, una lega che unisce rigidità, resistenza alla corrosione e una leggerezza unica. La stessa lega si ritrova nel réhaut interno e nelle viti che serrano i ponti e la cassa, la quale è anch’essa un prodigio di leggerezza. Cinque orologi ce l’hanno in Quartz TPT, uno in Carbon TPT, materiali dal peso ridottissimo, utilizzati per applicazioni ad altissime prestazioni ed esclusivi per Richard Mille in orologeria. Infine, il cinturino è in velcro: in pratica è come non averlo al polso.

A prova di tutto

Sulla robustezza, idem con patate. Entrambi i materiali della cassa hanno coefficienti di resistenza alla pressione e alla trazione molto elevati che li rendono virtualmente infrangibili, oltre che inscalfibili. Caratteristiche utili se, per caso, fossero colpiti accidentalmente con una mazza da golf o se strisciassero sul tartan di una pista di atletica a causa di una sfortunata caduta.

Il vetro zaffiro, antiriflesso su entrambi i lati, ha un valore di 1.800 sulla scala Vickers – la scala che misura la durezza dei materiali. Se considerate che il più duro degli acciai, quello nitrurato, arriva a 1.160, non dico che l’orologio abbia un vetro antiproiettile, ma antimazzate sì.

E anche il movimento, la parte virtualmente meno robusta che affida la propria incolumità alle prestazioni della cassa, è costruito per resistere. Il calibro automatico di manifattura CRMA8 è stato sviluppato appositamente per garantire la rigidità della propria architettura: la platina e i ponti in titanio grado 5 sono rinforzati da un trattamento superficiale Pvd nero. Il bilanciere a spirale libera garantisce a sua volta una maggior affidabilità in caso di urti.

Trattandosi di un orologio sportivo, il calibro è il più compatto fra tutti quelli sviluppati da Richard Mille ed è stato sottoposto a una serie di test rigorosi per garantirne la resistenza ad accelerazioni fino a 5000 G. La sua compattezza è una sfida anche per il maestro orologiaio, il quale si trova ad affrontare una fase di assemblaggio notevolmente più complessa del normale, durante la quale non ha margini di errore.

Oltre alla robustezza, il calibro CRMA8 ha alcune caratteristiche tecniche che lo rendono ideale per un orologio pensato per un utilizzo sportivo. Questa volta non entro troppo nei dettagli, lasciando i più salienti per le didascalie: mi limito a parlare del rotore e del pulsante a ore 4.

La doppia firma di Richard Mille

Il rotore è in platino ed è probabilmente la parte più pesante di tutto l’orologio. Sfrutta il sistema di carica OneWay brevettato da Richard Mille, che troviamo anche su altre referenze del marchio. Grazie all’impiego di cuscinetti a sfere in ceramica, carica il bariletto in modo efficiente senza compromettere le dimensioni compatte del movimento.

Anche il pulsante a ore 4 è una vecchia conoscenza del brand. Agisce da selettore di funzione: premendolo, si può scegliere se mettere il movimento in modalità di carica, di regolazione dell’ora o neutra. In questo modo si evita che l’asse di carica del calibro sia sottoposto a stress inutili. La funzione selezionata è visibile in una cornice a ore 6, indicata da una lancetta ore 5.

Purché sia comodo

Spero di avervi fatto capire perché l’RM 07-04 Automatic Sport di Richard Mille è leggero e robusto. Sulla comodità, come ho scritto sopra, c’è sempre un margine di soggettività. Però i numeri sono numeri: la cassa misura 30,5 mm di diametro, 10,35 mm di spessore e ha una lunghezza da ansa ad ansa di 44,95 mm.

Quest’ultima è una misura notevole se si pensa che parliamo di un orologio femminile, ma è il dazio da pagare alla forma tonneau. La classica curvatura della cassa, l’assenza di anse e la leggerezza stupefacente dell’insieme dovrebbero comunque attenuarne gli effetti al polso e rendere il pezzo confortevole e ben portabile.

Arcobaleno ragionato

Anche parlando di bellezza si entra nel campo delle opinioni. Ogni cassa ha un colore diverso – nero, panna, arancione, rosa, verde o blu -, abbinato a cinturini a loro volta di colori differenti, così come cambiano da orologio a orologio le cromie del pulsante selettore di funzione, del rivestimento in caucciù della corona e del réhaut.

Il risultato è, a mio modesto avviso, è allegro e femminile senza risultare pacchiano. Perché c’è un gioco di rimandi dei colori tra cinturino, pulsante selettore, corona e réhaut che rende il tutto molto organico e, soprattutto, ben integrato – oserei dire funzionale – alla scheletratura del movimento.

Il prezzo della sportività

Tengo per la fine, come sempre, la vil pecunia. L’RM 07-04 Automatic Sport costa 167mila franchi svizzeri iva esclusa. Un prezzo da Richard Mille, come vi ho già spiegato in passato. Nulla di cui stupirsi, basterebbe solo pensare ai tre anni di sviluppo e al concentrato di tecnologia e materiali contenuto nell’orologio.

Siccome è progettato per una donna tanto sportiva quanto di classe, mi piace chiudere l’articolo come l’ho aperto, con un’altra frase di Coco Chanel: «Une fille doit être deux choses: classe et fabuleuse», «una ragazza dovrebbe essere due cose: elegante e favolosa». Con al polso l’RM 07-04 Automatic Sport, non è un’impresa difficile…