C’è stato un periodo, pochi anni fa, durante il quale l’orologeria tradizionale è stata colpita da una febbre particolare: quella dei quadranti blu. Prima che diventassero più diffusi di una Fiat Panda, i grandi marchi li avevano ignorati per decenni, riservandoli a referenze particolari, non certo mainstream. Caso mai li piazzavano su qualche bel subacqueo, a ricordare il colore del mare (Amanda Priestley avrebbe commentato: «Avanguardia pura»). Eppure c’è un brand che di questa cromia ha fatto quasi un culto, tanto da creare un filone trasversale alle proprie collezioni, riconoscibile e inconfondibile. Potrei definirlo il blu di Eberhard & Co.
Trasversale e versatile: è il blu di Eberhard & Co.
Giusto per rinfrescarvi la memoria, le collezioni del marchio di La Chaux-de-Fonds toccano praticamente ogni tipologia di orologio. Dallo Scientigraf al Chrono 4, dallo Scafograf al Traversetolo, dall’8 Jours all’Aiglon, ciascuno di essi ha una storia e un carattere sui quali potenzialmente il blu di Eberhard & Co. veste alla perfezione. In alcuni, il Marchio è andato oltre la potenzialità e il colore del cielo ce lo ha messo proprio.
Ho scelto quindi quattro esemplari in catalogo che, a mio avviso, rappresentano bene quello che intendo come blu di Eberhard & Co. Qualcosa che si accompagna con la stessa naturalezza a referenze sportive e a referenze eleganti. Un colore davvero senza tempo, mai uguale a se stesso, non frutto della moda ma di un approccio ragionato e per certi versi ancora autentico all’orologeria. Che è fatta non solo di meccanica, ma anche di estetica. E di colore.
Vicino a noi: 8 Jours Grande Taille
Parto da quello che forse è l’esempio più recente di blu di Eberhard & Co., l’8 Jours Grande Taille. I più attenti di voi ricorderanno che ne abbiamo scritto poco tempo fa, dedicando però una maggiore attenzione alla meccanica. Del resto, la soluzione degli otto giorni di carica (che ha portato al relativo brevetto) è una trovata italo-svizzera di cui andare fieri. E il blu non era il tema di quella recensione.
Invece sul quadrante della versione che affianca quella bianca troviamo un esempio ottimo di blu di Eberhard & Co. Perché la tonalità profonda del colore è resa più elegante dalla lavorazione guilloché radiale, sia nella zona centrale sia all’interno del contatore dei piccoli secondi, dove si apre a ventaglio. Il bello del guillochage è che continua anche al di sotto del giro della minuteria, lasciando che questo punto di blu illumini di riflesso la sottile lunetta in acciaio.
Bello sforzo, potrebbe commentare qualcuno di voi. Mettere l’eleganza del blu su una collezione già elegante di per sé come la 8 Jours non è una gran trovata, penserete. E invece il rischio si nasconde proprio qui: il rischio di banalizzare insieme colore e collezione, appiattendo entrambi su una soluzione cromatica per così dire facile. Invece, Eberhard & Co. ha lavorato d’esperienza: con la lavorazione raffinata e un punto di blu inedito, ha reso l’8 Jours Grande Taille nuovo e contemporaneo.
Sportivo? C’è l’Extra-Fort
E poi, per mettere al loro posto i criticoni delle lancette, qualcuno ha detto che il blu di Eberhard & Co. si può sposare solo alle referenze eleganti? Nossignori. E qui arrivo al secondo degli orologi che ho scelto: l’Extra-Fort. Parlo della più antica tra le collezioni del Marchio, per il quale ha sempre avuto una posizione di rilievo, contribuendo ancora oggi alla riconoscibilità di Eberhard & Co.
Una collezione sportiva fino all’osso, specialmente nella versione cronografo, che ha nella ref. 31956.9 Extra-Fort Grande Taille Roue à Colonnes il suo esempio di blu di Eberhard & Co. Che, in questo caso, è un colore diverso da quello dell’8 Jours Grande Taille: è più profondo, più “cattivo”. Anche qui, reso vivo e attuale da un sapiente contrasto di lavorazioni.
La parte centrale del quadrante, con la sua finitura verticale, fa in modo che la luce si spezzi e si rifletta dando vivacità alla tonalità profonda del colore. Se lavorata in maniera uniforme, renderebbe l’orologio insopportabilmente piatto. Apparentemente più tenue è il blu del giro della minuteria con gli indici romani: la finitura concentrica ne smorza infatti l’impatto, accendendo il colore a contrasto con quello della zona centrale. La stessa lavorazione si trova nella referenza solo tempo, la 41029.09. Extra-Fort: esempio numero 2 del blu di Eberhard & Co. D
Un Traversetolo è per sempre
Vogliamo tornare a una collezione elegante? Eccomi qua con il terzo orologio, un Traversetolo. La quintessenza, insieme alla 8 Jours, di Eberhard & Co. in giacca e cravatta. Nato negli anni ’90 e nato per essere notato (43 mm di cassa non sono pochi oggi, non lo erano nemmeno in quel periodo), il Traversetolo ha avuto da subito un successo che lo ha portato a essere ancora oggi uno dei best-seller della Casa.
Se, nella cassa, il movimento a carica manuale fa sempre la differenza, sul quadrante rieccomi a parlare del blu. E lo faccio con una referenza, la 21116.20 (c’è anche la 21120.20 in versione Vitré, con fondello trasparente), sulla quale si trova, a mio parere, una delle versioni più singolari del blu di Eberhard & Co. Perché parlo di un colore che è quasi nero.
Esagero? Forse, ma la lavorazione opaca e uniforme, sulla quale spiccano gli indici arabi come fari nella notte, rende il colore così profondo da assorbire quasi la luce. In questo caso è l’assenza di sfumature e di finiture a rendere il blu essenziale, sovrastante, annichilente. Una tonalità che torna anche nel cinturino in tessuto gommato e che crea così un tutt’uno davvero singolare.
Poteva mancare il mare?
Chiudo con un ultimo esempio di blu di Eberhard & Co. preso da una collezione sportiva, per bilanciare le eleganti e impattare la partita sul 2 a 2. Eccomi allora alla Scafograf. Più precisamente all’edizione celebrativa Scafograf 300 MCMLIX che, prima di essersi vestita di verde e di nero, ha esordito con il blu della ref. 41034.08/VS. E siamo, con questo, a un altro, ennesimo blu.
Perché qui abbiamo sia il quadrante sia la lunetta in blu di Eberhard & Co. Entrambi, a loro modo, unici. Perché il quadrante è il classico galbé, questa volta appunto blu con trattamento galvanico che gli dona una elegante finitura opaca. Firma inconfondibile della Maison, il quadrante galbé – o bombato – è esaltato in questo suo nuovo blu dagli indici, la cui luminescenza vintage porta dritta alle referenze degli anni ’60 che hanno fatto la storia del brand.
Il blu del quadrante diventa così ancora più intenso e uniforme, senza sbavature o sfumature e sembra debordare nella lunetta girevole unidirezionale. Anche qui, il blu di Eberhard & Co. trae giovamento dal bel lume della graduazione della scala. Per dare continuità al tutto, il Marchio ha scelto l’abbinamento con un cinturino in gomma blu, oppure in pelle idrorepellente marrone. Marrone? Sì, ma con le impunture blu. Guarda caso…
Ma il blu di Eberhard & Co. è un segno del destino
Giusto per tirare le fila, spero abbiate capito perché tra Eberhard & Co. e il blu c’è un legame così stretto e articolato. Non è certo un caso che sia anche e soprattutto il colore corporate dell’azienda, come dimostra il logo. Il colore che unisce, attraverso tutte le collezioni, sportività, eleganza e nobiltà. E non potrebbe essere diversamente.
Perché Georges-Lucien Eberhard, che fondò il marchio a La Chaux-de-Fonds nel 1887, apparteneva a un’antica famiglia bernese con probabili origini nel X secolo, il cui albero genealogico comprendeva conti, duchi e arcivescovi. Alto lignaggio, quindi, perfetto da vestire con il blu di Eberhard & Co. Sta all’appassionato scegliere quale. Con la certezza di non sbagliare mai.