Storia e storie

Il Congreve clock e i suoi antenati

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Se si comincia a osservarlo, si rimane ipnotizzati. Il Congreve clock è un orologio da tavolo, solitamente di dimensioni abbastanza contenute, in ottone, a forma di tempietto antico, in cui una sfera percorre in discesa un piano inclinato. La sfera è levigatissima, in acciaio: scende lungo un solco preciso. Al termine della corsa, un sistema di sgancio, molto veloce, inclina il piano in direzione opposta. La biglia inizia a fare il percorso inverso, e a fine corsa, il piano sarà nuovamente ribaltato. 

Il percorso è sempre identico, il tempo necessario per completare la pista sempre lo stesso. L’osservatore attento noterà che il Congreve clock non ha uno scappamento: d’altronde, scopo dello scappamento è scandire la base dei tempi, sempre uniforme (almeno, in teoria), da cui dipendono i movimenti di tutti gli ingranaggi dell’orologio. In questo caso, la base dei tempi è data dalla durata della corsa della sfera d’acciaio.

Le origini del mito

Presenti nelle aste e nei negozi specializzati, gli internazionalmente noti Congreve Clock prendono nome dal più famoso fra i costruttori che si dedicarono a creare i loro movimenti quantomeno originali. E sicuramente scenografici.

Sir William Congreve (1772/1828) brevettò nel 1808 questo tipo di orologio, che potremmo definire azionato da sfere che scendono lungo un piano basculante. Gli storici, però, hanno recentemente scoperto che proprio questo stesso principio era stato usato, nel 1804, da un orologiaio scozzese, Robert Bryson, in un esemplare oggi esposto al National Museum of Scotland di Edimburgo. Ma, come spesso succede, ormai il mito era entrato nell’immaginario collettivo con il nome di Sir William. Il quale – possiamo immaginare – in quanto baronetto godeva sicuramente di entrature migliori rispetto a un normale borghese.

Le prestazioni dei Congreve clock

Francamente, non possono essere definiti dei cronometri. L’analisi strumentale dimostra che, anche in condizioni di restauro ottimale, non si riesce mai ad ottenere quella che si potrebbe definire una buona precisione. Nemmeno quando si trovano – come in origine – in una teca di vetro, quindi protetti dalla polvere e in parte dalle variazioni di pressione e temperatura.
In compenso, questa specie di moto perpetuo ha un ascendente straordinario in chi li osserva. I Congreve clock emanano un fascino, un senso di magia: da qui, certamente, il loro successo.

L’osservazione che un corpo percorra spazi uguali in tempi uguali, se lasciato libero di scendere per gravità lungo un piano inclinato, fu all’origine dei Congreve clock, che godettero di grande popolarità nel XIX secolo. Questa proprietà dei corpi sotto l’effetto della gravità, però, in realtà era già stata studiata da Galileo ed aveva trovato, in forme analoghe, applicazione in orologeria sin dal Cinquecento.

I costruttori

L’orologiaio tedesco Margraf, nel XVI secolo, ne aveva realizzato uno per l’imperatore Rodolfo II, ma non fu il solo. Nicolas Grollier de Servières (1586/1689), eccentrico e geniale nobile francese, tesoriere di sua maestà e abilissimo meccanico per passione, aveva realizzato orologi con biglie su piano inclinato ben prima di Congreve.

Ne abbiamo testimonianza nel catalogo, ricco di incisioni, del suo museo personale, che conteneva decine di sue creazioni. Tra capolavori di tornitura, realizzati in avorio, e sistemi ingegnosi, come una macchina per avere sott’occhio molteplici volumi allo stesso tempo, il museo ospitava anche orologi, accomunati da un gusto per il meraviglioso e l’insolito, così caro al mondo barocco.
Tra essi troviamo esempi bellissimi di antenati del Congreve clock. Grazie al Cielo, il figlio e il nipote proseguirono nella cura del museo di Nicolas e il nipote diede alle stampe il catalogo illustrato, nel 1719, a Lione, dove anche il museo di Nicolas si trovava. Una vera gioia per gli occhi.

Altri orologiai, tra Seicento e Settecento, saltuariamente si dedicarono alla realizzazione di pezzi basati sullo stesso principio della discesa guidata di una sfera. Sono estremamente rari e quasi tutti, ormai, musealizzati.

I Congreve clock oggi

La soluzione meccanica dei Congreve clock sopravvisse nei secoli. E ancora si perpetua, attraverso qualche ottima riedizione moderna delle forme più classiche, eseguita da maestri orologiai, oppure tramite repliche molto più economiche, provenienti dall’Estremo Oriente e reperibili in rete. Naturalmente, nel secondo caso il prezzo molto inferiore tradisce una povertà di esecuzione e una minore raffinatezza. Se è vero che, una volta messi in funzione, l’effetto visivo è il medesimo, la qualità non è la stessa.
Quando si acquista uno di questi orologi sul mercato antiquario, perciò, è sempre necessario essere molto attenti, per evitare di pagare per antico e originale ciò che è solo una simpatica copia.