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RM 17-02 Tourbillon Titanium: vecchia scuola Richard Mille

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Non nascondo di essere sempre un po’ in difficoltà quando mi trovo a scrivere di Richard Mille. A maggior ragione di fronte a un orologio come il nuovo RM 17-02 Tourbillon Titanium. Non tanto perché è un Marchio che richiede preparazione e competenza tecnica, quanto perché, in questo caso, è riuscito a mettere insieme due “campioni” dell’alta orologeria come il tourbillon e il titanio senza fare un plissé. Ossia creando un orologio dai contenuti tecnici mostruosi, come suo solito, con una normalità tale da dare al risultato finale una naturalezza eccezionale.

L’RM17-02 è stato presentato all’inizio di quest’anno con il modello in edizione limitata a 30 pezzi con cassa in White Quartz TPT, uno dei materiali di fascia più alta di Richard Mille, usato anche nell’RM 65-01 e in altri esemplari. Ma il titanio è il materiale con cui Richard Mille ha iniziato la carriera, insieme alla nanofibra di carbonio, e quindi la nuova versione in titanio è perfettamente coerente con l’orologio e con la storia del Brand.

Il movimento dell’RM 17-02 Tourbillon Titanium

Voglio partire proprio dai contenuti tecnici dell’RM 17-02 Tourbillon Titanium, soffermandomi su alcuni aspetti del calibro RM17-02, un movimento a carica manuale, extra-piatto, con tourbillon. Intanto, il bilanciere. È a inerzia variabile con spirale libera, una soluzione ampiamente utilizzata da Richard Mille all’interno delle proprie collezioni. Poiché il bilanciere, con le sue oscillazioni, regola la velocità di rotazione del ruotismo dell’orologio, più è libero nell’oscillare, maggiore è l’isocronismo.

La regolazione del bilanciere si ottiene modificando la frequenza delle rotazioni. In questo caso la spirale è libera perché la variazione della frequenza non avviene utilizzando la classica racchetta (che accorcia o allunga la spirale facendo “camminare” più velocemente o più lentamente il movimento), ma variando il momento inerziale di spinta grazie allo spostamento di alcune masse presenti sul bilanciere stesso. Il tutto per rendere il più elevato possibile il grado di precisione.

È una soluzione tecnica impiegata principalmente dai marchi dell’alto di gamma perché comporta importanti investimenti in ricerca e sviluppo, sia sul lato ingegneristico sia su quello dei materiali. E Richard Mille non la impiega solo nell’RM 17-02 Tourbillon Titanium – date un’occhiata per esempio all’RM 35 dedicato a Nadal o al , perché è fin dalle origini un Marchio votato all’utilizzo delle tecnologie più avanzate. Un Brand abituato a cercare il massimo delle prestazioni attraverso il massimo della ricerca ingegneristica.

Al bilanciere si abbina il bariletto cosiddetto a rotazione veloce, perché compie un giro in 6 ore anziché nelle consuete 7 ore e mezza. Grazie a questa caratteristica, la molla di carica rischia minori aderenze occasionali alle superfici interne, che causano rallentamenti nella marcia; così le prestazioni cronometriche migliorano molto. Allo stesso modo, poiché migliora il delta alla curva di rilascio della forza della molla, ne beneficia il rapporto fra riserva di carica e regolarità di marcia.

Titanio e non solo

Quanto sopra si traduce in una frequenza di oscillazione a 21.600 alternanze/ora per circa 70 ore di autonomia. Prestazioni e ingegnerizzazione che si avvalgono di una ricerca spinta sull’uso dei materiali. La platina e i ponti sono realizzati in titanio grado 5, una lega biocompatibile, altamente resistente alla corrosione e straordinariamente rigida, che consente al treno di ingranaggi di funzionare senza sforzo.

La lega è composta per il 90% da titanio, per il 6% da alluminio e per il 4% da vanadio. Questa combinazione aumenta ulteriormente le proprietà meccaniche del materiale, il che ne spiega il frequente utilizzo nell’industria aerospaziale, aeronautica e automobilistica. La platina scheletrata e i ponti sono stati sottoposti a test di validazione intensivi e completi, in modo da ottimizzare la loro capacità di resistenza.

Richard Mille e l’architettura della cassa

Il calibro RM 17-02 è racchiuso all’interno della cassa anch’essa in titanio, che apparentemente è la “classica” tonneau di Richard Mille ma che in realtà ha alle spalle una storia complessa. È stata infatti oggetto di studio durante un intero anno, perché elaborata secondo specifiche rigorose e metodi di progettazione utilizzati nella creazione delle auto di Formula 1. Così come in queste ultime c’è uno sviluppo sinergico tra il telaio e il motore, allo stesso modo la manifattura di Richard Mille ha sviluppato in parallelo cassa e movimento.

La cassa misura 40,10 mm di larghezza, 48,15 mm di lunghezza e 13,08 mm di spessore ed è costituita da tre parti. È in titanio spazzolato, con un look che fa tanto vecchia scuola Richard Mille. Perché sono sicuro, avendo maneggiato diversi orologi del Marchio con la cassa nei materiali più avveniristici, che in molti si sono scordati di quanto sia bello ed essenziale il look in titanio spazzolato su un orologio del Brand.

Oltretutto, una cassa con caratteristiche costruttive e prestazioni insospettabili in un orologio dall’aspetto tanto delicato. A partire dall’anello di incassaggio, sostituito da una soluzione che prevede il montaggio del movimento su un telaio con due cuscinetti in gomma fissati da 4 viti in titanio grado 5. La cassa è tenuta insieme da 12 viti sagomate in titanio grado 5 e altrettante rondelle in acciaio resistenti all’abrasione.

È inoltre impermeabile fino a 50 metri, grazie alle 2 guarnizioni O-ring in nitrile. Questo nonostante l’utilizzo, ormai consolidato nelle collezioni di Richard Mille, della corona dinamometrica. Che, come qualcuno saprà, ha la funzione di proteggere l’albero di ricarica preservando il bariletto dai danni provocati da torsione o pressione eccessive. E la corona, si sa, se non ben protetta è un formidabile punto di debolezza per la tenuta stagna della cassa.

RM 17-02 Tourbillon Titanium: una considerazione

Infine, il quadrante dell’RM 17-02 Tourbillon Titanium. Se si può chiamare così una costruzione architettonica nella quale estetica e ingegneria sono l’una a supporto dell’altra. Sulla scheletratura “classica” di Richard Mille spiccano i numeri gialli che galleggiano sul quadrante in zaffiro e aggiungono un non so che di sbarazzino, molto moderno anche per il Marchio. Il trattamento Pvd blu sui ponti potrebbe essere un po’ troppo tosto per qualcuno, ma a onor del vero si nota molto di più sul fondo cassa che sul quadrante.

Nelle didascalie potete trovare altri dettagli sull’orologio. Chiudo dicendo che ho avuto l’impressione che l’uscita dell’RM 17-02 Tourbillon Titanium sia passata un po’ sotto silenzio. Certo, Richard Mille non ha bisogno di fare grandi proclami quando mette sul mercato un nuovo pezzo. Perché è sicura che sarà audace, accattivante e abbastanza unico da non aver bisogno di parole. In questo senso, l’ultimo nato è la perfetta rappresentazione di ciò che rende il Marchio così desiderabile. Anche senza sparare i fuochi artificiali.

p.s. Il prezzo dell’orologio non è dichiarato ufficialmente, ma dovrebbe aggirarsi attorno a 800mila euro.