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Richard Mille RM 33-03, l’evoluzione del “tondo”

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Lo so: quando si parla di Richard Mille, la mente va a quegli orologi “di forma” dal look un po’ stravagante, spesso e volentieri al polso di sportivi famosi e ricchissimi. È innegabile. La Marca di Les Breuleux, piccolo comune svizzero del Canton Giura, si distingue sin dagli esordi – correva l’anno 2001 – per la cassa tonneau, oltre che per i materiali fuori dall’ordinario, leggeri, anzi leggerissimi, ma resistenti, molto resistenti. Qui però voglio parlarvi di un orologio esteticamente diverso, anzi di due nuovi orologi che differiscono tra loro solo per il materiale di cui si compone la cassa rotonda da 41,7 mm. Ebbene sì, avete capito bene: i nuovi Richard Mille RM 33-03, nelle varianti Titanio grado 5 e Carbon Tpt, sono proprio tondi.

I precedenti

Del resto, come ben sanno gli estimatori del Brand, non è la prima volta che vediamo un Richard Mille non “di forma”. Negli scorsi 24 anni, il catalogo ha accolto più di un orologio rotondo. Vado a memoria, ma ne ricordo alcuni: l’RM 025 Tourbillon Chronograph del 2009, il primo in assoluto. Il mitico subacqueo RM 28 del 2012 dedicato a Les Voiles de St. Barth. L’RM 39-01 Aviation del 2013, un cronografo flyback dall’ispirazione dichiarata nel nome. L’RM 60-01 del 2014, un altro cronografo flyback con funzione regata, e per questo tornato nel 2021 per la manifestazione velica nei Caraibi. O ancora il più recente RM 032 nella versione “definitiva”.

Nel frattempo, nel 2011, uscì anche l’RM 033: un automatico extrapiatto che – fra la cassa in titanio e il movimento sottile 2,6 mm, con ponti e platina sempre in titanio – al polso risultava quasi impercettibile. Con il senno di poi, una creazione coerente con la ricerca di Richard Mille improntata alla leggerezza e alla resistenza – come scrivevo sopra. Non sono poche infatti le referenze del Marchio che messe sulla bilancia, cinturino compreso, spostano l’ago non oltre i 20 grammi. Pesi irrisori cui si contrappongono resistenze meccaniche e ai graffi da film di fantascienza.

La vocazione del Richard Mille RM 33-03

Tant’è che, nel 2019, l’extrapiatto conobbe un’evoluzione nell’RM 33-02, il primo Richard Mille rotondo con la cassa in Carbon Tpt. Un modello estremamente versatile, capace di combinare le caratteristiche di un esemplare sportivo con l’eleganza di un esemplare rotondo, sottolineata dalla carrure in oro rosso. Ed è proprio dall’RM 33-02 che prende ispirazione il nuovo RM 33-03, di cui è l’immediato sviluppo. Come quello non ha un carattere spiccatamente tecnico-sportivo. Ha un’impermeabilità che si ferma a 3 bar, quanto basta per impedire a polvere e umidità di penetrare nella cassa e per lavarsi le mani in sicurezza.

Come il suo diretto predecessore, il Richard Mille RM 33-03 è pensato per accompagnarci nella vita di ogni giorno. Lo indossi al polso e si rivela eclettico, adatto a qualunque outfit – formale o casual – e in qualunque occasione. Quale che sia lo stile di vita che si ritrova a interpretare. Azzarderei dicendo che potrebbe rappresentare, per chi possiede già un tipico tonneau della Casa, il secondo Richard Mille da mettere in collezione. Meno caratteristico solo in apparenza, ma molto più “Richard Mille” di quanto possiate immaginare. E adesso vi spiego perché.

Lo stile e l’essenza Richard Mille ci sono tutti

L’impronta Richard Mille nel nuovo RM 33-03 la si ritrova nei materiali utilizzati e nei trattamenti applicati ai vari componenti del movimento e della cassa. La quale, pur essendo circolare se vista dall’alto, inganna l’occhio se osservata di lato. Il particolare design a scalini della carrure, unito alle anse che penetrano la lunetta e al profilo curvilineo, disegnato per aderire perfettamente al polso, la fanno assomigliare a una cassa tonneau più di quanto sembrerebbe. Dalla consueta costruzione tripartita, tiene insieme lunetta, carrure e fondello dalle “classiche” viti in titanio grado 5 con la testa a stella.

Se nella versione in titanio grado 5, tutt’e tre i componenti sono realizzati in questo speciale materiale, nella variante Carbon Tpt, il materiale composito in fibra di titanio è riservato alla lunetta e al fondello, mentre la carrure è in oro rosso. Una combinazione vincente, ben contrastata e coerente con la parte esterna delle corona, in oro rosso anch’essa. Del titanio grado 5 e del Carbon Tpt abbiamo parlato più volte fra le pagine del nostro giornale. Qui e qui troverete tutte le spiegazioni che vi servono.

Il calibro RMXP3

Se nell’aspetto complessivo – e in particolare nell’architettura circolare – il nuovo Richard Mille RM 33-03 ricorda l’RM 33-02, il calibro adottato, l’RMXP3, mostra differenze sostanziali rispetto all’RMXP1 del modello precedente. Ma cominciamo dalla base comune. Come quello si tratta di un movimento scheletrato: una costruzione che regala un effetto visivo di leggerezza ma che, nell’interpretazione data da Richard Mille, conferisce all’orologio anche un senso di modernità ed efficienza.

Come l’RMXP1, poi, si carica automaticamente grazie all’uso di un micro-rotore decentrato, monoblocco, in platino massiccio. Che, a scapito delle piccole dimensioni, possiede il giusto peso e la giusta inerzia affinché le oscillazioni indotte dalla gravità, a ogni movimento del polso, siano continue ed efficaci. Lasciato a riposo nel cassetto, garantisce infatti un’autonomia di quasi 2 giorni (42 ore). L’integrazione di un microrotore, anziché di una tradizionale e più ingombrante massa oscillante, permette di contenere lo spessore del movimento a 3,28 mm. Il che si ripercuote su quello complessivo della cassa, che si attesta sui 9,7 mm.

Il calibro RMXP3 vanta però una vera rarità per Richard Mille: il contatore dei piccoli secondi, tradizionalmente posto a ore 6. Un dettaglio non da poco. Trovo che, oltre a valorizzare il quadrante dal punto di vista estetico, gli doni quel dinamismo necessario a farci apprezzare, a ogni sguardo, l’inesorabile trascorrere del tempo. Non solo: un’altra importante aggiunta è il datario. Non un datario qualsiasi, posto com’è in verticale sul quadrante traforato, quasi sospeso accanto al réhaut a ore 5. È infatti uno speciale disco in titanio Pvd nero, con numeri forati (il font è quello tipico del Marchio), che spiccano sullo sfondo bianco. Il netto contrasto fra il nero e il bianco rende ben leggibile la data, il cui scatto è semi-istantaneo. Lascio il compito di descrivere nel dettaglio le altre caratteristiche alle didascalie.

Considerazioni finali sull’RM 33-03

Qualunque variante di cassa scegliate del Richard Mille RM 33-03, l’orologio che metterete al polso sarà un concentrato di stile, tradizione e ricerca. Il tutto a un prezzo non esagerato, per i canoni del Brand: 115.000 franchi svizzeri (per la versione in titanio), 145.000 franchi svizzeri (per la versione Carbon Tpt), tasse escluse s’intende. Il notevole incremento di prezzo del secondo sul primo è giustificato dalla maggiore difficoltà costruttiva e dalla generosa presenza di oro rosso. Ribadisco quello che ho scritto sopra: per chi possiede già un Richard Mille con cassa tonneau, l’RM 33-03 è il modo perfetto per dar vita a una collezione di orologi decisamente fuori dall’ordinario.