Approfondimenti

Tag Heuer Connected Watch, terza generazione di uno smartwatch di lusso

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Un look and feel di alta gamma, pur senza sacrificare nulla alla qualità del software di bordo. È questo l’obiettivo ambizioso che TAG Heuer ha cercato di raggiungere con la terza generazione del proprio Connected Watch, uno tra gli orologi più popolari del produttore svizzero. Tra le prime aziende che hanno operato nel segmento degli smartwatch di lusso (già nel 2015), TAG Heuer intende consolidare ulteriormente la propria posizione nella categoria degli orologi connessi di prestigio.

L’aggiornamento introduce alcune novità rispetto ai modelli precedenti. In primo luogo, la terza versione del Connected Watch è decisamente più elegante e piacevole all’occhio. La miniaturizzazione consentita dall’evoluzione della tecnologia ha permesso di cancellare ogni spigolosità e rigonfiamento dettati dalla necessità di ospitare le antenne del dispositivo. A un primo sguardo superficiale, è facile confonderlo con un orologio meccanico. Solo lo schermo, che dopo pochi secondi passa alla modalità economica in bianco e nero, rivela immediatamente la natura digitale.

Per quel che riguarda l’hardware “classico”, la cassa da 45 mm in acciaio inossidabile o titanio riprende il design caratteristico dei cronografi del produttore elvetico. Le anse sfaccettate, le superfici lucide e satinate, la lunetta graduata in ceramica, la corona centrale affiancata da due pulsanti operativi, il fondello a vite sono le principali caratteristiche. Cui si aggiunge un’ampia scelta per il cinturino, che si sostituisce rapidamente con un semplice gesto in modo da cambiare look all’orologio. Si può spaziare infatti tra una selezione di cinturini in caucciù traforato – nero, rosso, arancione o kaki -, il classico modello nero stampa cocco con impunture rosse o, infine, il bracciale in acciaio.

Per quel che concerne invece la parte più prettamente “smart”, cuore dell’orologio è il processore di ultima generazione Snapdragon Wear 3100 di Qualcomm, su cui gira il sistema operativo Wear OS di Google. Ricche le opzioni di connettività, comprendenti Bluetooth, WiFi ed NFC, per mezzo del quale è possibile effettuare pagamenti contactless. Il quadrante è dotato di un display touch OLED da 1,39’’, 454 x 454 pixel (326 ppi) a colori, protetto da un vetro zaffiro resistente ai graffi. Nella media l’autonomia, con la batteria da 430 mAh che garantisce un utilizzo di circa 20 ore; incluso un allenamento di 1 ora oppure 6 ore di training sportivo (con GPS, cardiofrequenzimetro e musica). Per prolungarne la durata, lo schermo alterna la modalità attiva e quella ambient, sempre indicando l’ora.

Lato software, il marchio ha compiuto un apprezzabile sforzo di personalizzazione. Sono cinque i quadranti TAG Heuer sempre attivi, di ispirazione meccanica o digitale. Ecco quindi una versione a tre sfere del quadrante scheletrato del movimento di manifattura Heuer 02; un Carrera Heuer 01 digitalizzato; un display a cristalli liquidi; un’animazione a rete neurale basata su algoritmi, chiamata Orbital; e un omaggio alla struttura esagonale a nanotubi della spirale in carbonio composito del brand.

Come è lecito aspettarsi da uno smartwtach, è possibile impostare numerose opzioni ulteriori, in base al proprio gusto e alle proprie esigenze, direttamente sull’orologio o dalla nuova app TAG Heuer di accompagnamento. Disponibile per smartphone Android e iPhone, l’app fornisce anche un monitoraggio dettagliato per attività di golf, corsa, ciclismo, camminata o fitness, grazie al GPS e al cardiofrequenzimetro integrati.

In omaggio alla tradizione del cronometraggio del marchio, il nuovo Connected Watch propone anche un’applicazione cronografo, timer, allarme e un’interfaccia per le impostazioni personalizzate. I pulsanti a ore 2 e 4 forniscono collegamenti rapidi per l’apertura delle applicazioni, insieme alle funzioni di avvio, pausa, ripresa e reset; mentre la corona rivestita offre una seconda opzione per lo scorrimento delle informazioni sul display, ideale per l’utilizzo in movimento.

Il lancio ufficiale dello smartwatch è avvenuto lo scorso 12 marzo presso Caldwell Factory di West Chelsea, New York, trasformata per l’occasione in un hub esperienziale multi-room. In cui quattro postazioni immersive permettevano agli ospiti di testare i molteplici usi e le caratteristiche del nuovo Connected Watch. Gli orologi e i materiali del marchio erano esposti al Carousel; mentre altre aree immersive mostravano la nuova app di TAG Heuer, così come la versatilità dei nuovi pezzi con una stazione in cui era possibile effettuare la personalizzazione dell’orologio.

Certo, non può che dispiacere il fatto che questo orologio non possa fregiarsi dell’etichetta Swiss Made, sostituita con una più discreta sul retro, che riporta alla produzione in Asia. Del resto la linea produttiva a La Chaux-de-Fonds, dove le precedenti versioni dello smartwatch erano assemblate, ha cessato già da qualche da tempo di dedicarsi all’orologeria “smart”; e ha preferito invece concentrare le proprie attenzioni sugli orologi tradizionali della gamma TAG Heuer. Ed è probabilmente questa la ragione per cui è sparito un altro elemento di prestigio dei modelli precedenti. Il nuovo esemplare infatti non potrà più essere convertito in orologio meccanico – una volta che, in futuro, i suoi chip saranno ormai obsoleti e la batteria cesserà di funzionare. Peccato.

Ad ogni modo, la terza generazione del Connected Watch di TAG Heuer ha tutte le carte in regola per fare una buona impressione, grazie alla combinazione tra la raffinatezza di un dispositivo ispirato ai migliori cronografi e la discreta esperienza digitale fornita da Wear OS. In attesa di sapere se, in futuro, TAG Heuer continuerà ad affidarsi al software dell’azienda di Mountain View, o preferirà sviluppare un proprio sistema operativo in house.

Connected Watch è già in vendita (lo potete trovare anche sulla piattaforma di e-commerce TAG Heuer) a un range di prezzo che va da 1.650 a 2.150 euro.