Dopo aver vestito la maglia gialla del Tour de France, Tissot ora indossa, per la prima volta, quella rosa del Giro d’Italia. E ha ormai toccato lo zero il conto alla rovescia per la competizione, che vede i ciclisti prendere il via proprio oggi, sabato 3 ottobre, in una cronometro da Monreale (alle porte di Palermo). Da lì, tappa dopo tappa, i campioni risaliranno prima la Sicilia, e poi l’intera Penisola, lungo la costa orientale. Per arrivare, come sempre, a Milano il 25 ottobre in piazza del Duomo.
Ventuno tappe, tre settimane circa di sudore, fatica, scatti, forature e ripartenze sulle strade rese celebri dai campioni del passato e del presente. Se per Tissot è quello che in gergo tennistico viene definito il Grande Slam – il marchio svizzero ha conquistato tutto il ciclismo (oltre al Giro e al Tour c’è la Vuelta spagnola, e i campionati del mondo su strada, su pista, di mountain bike e di BMX) -, per i cultori di questo sport è l’immersione in un mondo che affonda le radici nella leggenda.
Un evento epico
Un mito lungo 103 edizioni che hanno visto l’esordio, con il varesino Luigi Ganna, nel 1909; hanno appassionato con le grandi sfide, come quelle tra il campionissimo Girardengo e l’eterno secondo Belloni; o i duetti Coppi-Bartali: in strada, spesso non asfaltata, e al di fuori dalle competizioni, quando l’Italia della politica li aveva assunti a simboli. E hanno ammaliato con le gesta dei grandi “cannibali” come Merckx, Pantani e Nibali, le cronometro giocate sul filo del millesimo; e le montagne mitiche come lo Stelvio, con i passi del Gavia e del Mortirolo, o del colle delle Finestre ancora in sterrato.
Il Giro d’Italia rivive un mese all’anno, solitamente a giugno – spostato quest’anno per il Covid a ottobre -, con quella bizzarra e rumorosa carovana, quel circo che riempie i borghi d’Italia per poi scomparire lasciando dietro di sé una “nuvola di polvere”. E quel popolo di appassionati, capaci di scalare i ripidi pendii delle strade di montagna alle prime ore dell’alba per conquistarsi un “posto in prima fila”; per vedere i corridori sfrecciare, per passargli una borraccia d’acqua o raccogliere quella gettata dal ciclista.
Tissot & il Giro d’Italia
Nonostante gli scandali, nonostante i sospetti che animano ogni competizione – da ultimo l’inserimento di motorini elettrici nei tubulari della bici per essere più performanti o i sistemi di comunicazione digitali – il ciclismo non stanca mai. Su quelle ruote, in quelle gambe ci sono uomini e ragazzi che macinano chilometri e accendono l’empatia. Anche da parte di chi, al di là dello schermo tv, vorrebbe allungare una mano e dare una spinta a chi “si pianta sulle pedaliere” e sembra non ritrovare il ritmo e la forza per proseguire.
Una spinta emotiva che Tissot fa sua, come spiegava in passato l’ex Presidente, François Thiébaud: «Il coinvolgimento di Tissot in veste di partner di grandi eventi sportivi, come il Giro d’Italia, consente di associare alla bellezza e alla capacità del prodotto valori emotivi riscontrabili nello sport con prestazioni sia individuali che collettive… Con questi impegni, Tissot è orgogliosa di vestire il tempo e di esserne un degno custode».
A suggello delle parnership anche un tris di orologi per celebrare La Vuelta, il Tour e il Giro. Per quest’ultimo ecco il Chrono XL Giro d’Italia 2020: un cronografo oversize (45 mm di diametro) con movimento al quarzo (ovviamente Swiss made). Numerosi i richiami alla manifestazione: una bici da corsa riprodotta sul contrappeso della lancetta dei secondi; numerosi i dettagli rosa, in omaggio all’iconico colore del Giro; il logo ufficiale inciso sul fondello della cassa in acciaio 316 L, con trattamento Pvd nero. Completano il set un cofanetto dedicato all’evento e due cinturini intercambiabili.