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Tissot Memphis, torna l’orologio di Ettore Sottsass

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Mai come in questo periodo ci sentiamo investiti dal desiderio di portare colore nelle nostre vite. E di indossarlo, perché no, anche al polso. Dev’essere quello che ha pensato Tissot quando ha deciso di rilanciare un suo grande classico. Per rendere omaggio al quarantesimo anniversario della fondazione del gruppo Memphis, il movimento più giocoso e colorato del mondo del design, ecco infatti il Tissot Memphis – ispirato proprio a un esemplare degli ultimi anni ’80.

Quattro i modelli in collezione (il cui nome per esteso è Heritage Memphis Limited Edition). Due Lady, con la cassa in acciaio del diametro di 34 mm e il quadrante bianco, uno dei quali con la lunetta in Pvd oro giallo e le grandi “anse” centrali nere; e due Gent, entrambi con la cassa in acciaio di 41 mm di diametro, ma uno con dettagli in Pvd oro giallo o nero, e l’altro completamente in Pvd nero con quadrante abbinato. Tutte le referenze hanno il cinturino in eco-pelle nera (realizzata con materiale vegan), intercambiabile con un secondo cinturino di colore vivace, a contrasto con la cassa e il quadrante.

Insomma, i nuovi Tissot Memphis hanno il potere di rallegrare e divertire, come nello stile del movimento artistico nato nel 1981. L’architetto Ettore Sottsass (1917/2007), uno dei maestri del design del Novecento, lo fondò insieme a un gruppo di giovani collaboratori, tra cui Michele De Lucchi, Aldo Cibic e Matteo Thun, come reazione al modernismo imperante dell’epoca. Lo scopo era infatti rompere con le convenzioni, mirando alle emozioni e non solo alla funzionalità. Secondo il pensiero di Sottsass, infatti, non basta che il design sia funzionale. Dovrebbe anche emozionare, accendere i sensi attraverso i colori, le forme. E la scelta (inattesa) dei materiali, come il laminato plastico – povero e privo di spessore culturale.

Il gruppo Memphis ha rappresentato una vera e propria ventata d’aria fresca nel mondo del design. Ma ha influenzato anche l’architettura, la moda, la grafica, e perfino il cinema e la musica. Audace nelle forme, aveva riferimenti nell’Art Déco e nella Pop Art, nel post-punk e nel kitsch anni ’50. Ma ha segnato a tal punto gli anni ’80 da diventarne uno dei movimenti più emblematici. E ha avuto fra i seguaci più attenti anche David Bowie. Il nome del collettivo si ispira alla canzone di Bob Dylan Stuck inside of mobile with the Memphis blues again, contenuta nell’album del 1966 Blonde on blonde. Ma rimanda anche alla città di Menfi dell’Antico Egitto, e gioca quindi fra l’idea di cultura “alta” e “bassa”, storica e popolare.

Nel 1988, Sottsass disegnò proprio per Tissot un orologio unico nel suo genere: dal profilo lenticolare, aveva fondello e lunetta smussati e sovrapposti a guisa dell’iconico Totem, la creazione del designer italiano che ha lanciato il movimento. Un segno distintivo era la tacca realizzata nella carrure, che consentiva alla corona di restare all’interno del profilo e di non interrompere il cerchio perfetto della cassa. Niente anse tradizionali, ma una larga sporgenza su entrambi i lati fungeva da attacco per il cinturino; una nuova forma che oggi come ieri si incastra nelle altre come una serie di cubi. I grandi indici a contrasto, poi, conferivano un tocco giocoso all’estetica d’insieme.

«Ho sempre considerato l’orologio come un aiuto alla concentrazione. Un luogo dove la vita sembra arrestarsi per darci il tempo di considerare il momento presente (…). Lo stile di questo nuovo modello è conforme a tale filosofia»1, dichiarò Sottsass in merito all’esemplare disegnato per l’azienda di Le Locle. L’attuale collezione Tissot Memphis si basa proprio sul disegno originale di Ettore Sottsass del 1988, ma lo interpreta con un twist decisamente contemporaneo.

Per esempio, i nuovi Tissot Memphis conservano i principi estetici dei quadranti, ma vedono ingrandite le proporzioni della cassa. Che è stata leggermente rielaborata nel design, per assumere linee più distese e tratti meno netti. Anche il vetro è diverso: ora è un vetro zaffiro bombato, che si adatta meglio al profilo a gradini dell’insieme lunetta/carrure. Ma soprattutto il nuovo Tissot Memphis si differenzia dal passato per l’indicazione dei secondi al centro. Non si tratta però di una consueta lancetta centrale: è invece un piccolo disco girevole con un indice puntiforme. Un’animazione ludica e al contempo funzionale, in cui il moto continuo serve anche come indicatore di marcia.

1La citazione è tratta dal libro Tissot: 150 anni di storia, Le Locle, 2003.