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Longines Elegant Collection. Tradizionale? No, all’avanguardia

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Elegance is an Attitude. Così Longines sintetizzava fin dal 1999 la propria predisposizione naturale per lo stile più garbato e chic. Uno slogan valido tuttora, soprattutto per certi esemplari nel catalogo della Maison di Saint-Imier. “Classici” nel mood come nell’aspetto: nel senso di intramontabili, al di là delle mode ma sempre “di classe” – alla stregua di una camicia bianca, un tubino nero, un blazer sartoriale. Come nel caso della nuova Longines Elegant Collection.

Essenziale e allo stesso tempo raffinata. Fedele alla tradizione eppure capace di rivisitarla con sensibilità attuale. Quintessenza di equilibrio formale e sobrietà estetica, ma non per questo scontata o banale. Al contrario: la Longines Elegant Collection è ricca di contenuti tecnici interessanti, sia riguardo alla meccanica – di moderna concezione –, sia riguardo all’habillage. Ed è proprio il carattere evoluto, al passo coi tempi, il punto di forza della collezione. Con tanto di scelte “green”, che rispondono all’attenzione all’ambiente delle nuove generazioni.

Un’estetica gender free

Per spiegarmi meglio, devo entrare nei dettagli. La cassa in acciaio è declinata in tre formati: 34,5 – 39 – 41 mm di diametro. Se il primo è tendenzialmente rivolto al pubblico femminile, e l’ultimo a quello maschile, il secondo è del tutto privo di connotazioni di genere. No gender, gender fluid, agender, gender free… chiamatelo come volete. L’obiettivo è quello di offrire un orologio neutral, cioè accessibile a tutti, che risulti affine alla personalità di ciascuno, alla propria individualità e al proprio stile di vita, piuttosto che aderente agli stereotipi.

Il quadrante è minimal: bianco mat, con lunghi numeri romani dipinti in nero, decorato a ore 12 con lo storico logo della Clessidra Alata, attorniato dalle scritte Longines e Automatic. Esiste però anche antracite dalla satinatura verticale, oppure argenté effetto tessuto o in madreperla, con gli indici incastonati di diamanti. A ore 3 riporta il datario, a ore 6 invece il contatore dei piccoli secondi – che si ricollega a certi esemplari d’antan dell’epoca d’oro dell’orologeria.

Una meccanica avanzata

In tutti i casi, la Longines Elegant Collection racchiude un movimento meccanico a carica automatica. I modelli più grandi montano il Calibro L888 di cui Il Giornale degli Orologi si è già occupato altrove; mentre gli altri sono equipaggiati dal Calibro L891.5 sviluppato in esclusiva da Eta. Ed è proprio su questo che vale la pena spendere qualche parola, perché rivela l’attenzione della Casa per le innovazioni tecnologiche, rese disponibili al pubblico più vasto con una prospettiva democratica e senza costi esagerati.

Grazie alle economie di scala permesse da Swatch Group, infatti, il Calibro L891.5 vanta una serie di caratteristiche che si ritrovano generalmente in esemplari di fascia di prezzo superiore. A cominciare dai 3 giorni di autonomia, che consentono di non indossare l’orologio per l’intero weekend e di ritrovarlo al lunedì ancora funzionante. Per poi passare alla spirale in silicio, un materiale – come tutti sanno – che non solo non ha bisogno di lubrificazione, è leggero e resistente alla corrosione; ma è anche insensibile ai campi magnetici e agli sbalzi di temperatura.

Proprietà, queste, che contribuiscono a migliorare la costanza di marcia e la durata nel tempo del movimento. Tant’è che Longines è in grado di corredare gli orologi della collezione di 5 anni di garanzia. A onor di cronaca, comunque, devo dire che la spirale in silicio è ormai presente in tutti i movimenti automatici della Maison.

Un’ottica sostenibile… e personalizzata

Ma non finisce qui. Lo spirito contemporaneo che anima la Longines Elegant Collection si esprime anche nel cinturino, in apparenza in pelle color talpa oppure nera. In realtà si tratta di un’ecopelle realizzata con materiali di origine vegetale: la parte esterna è in un composto creato con gli scarti delle mele, l’interno è in una sorta di caucciù recuperato dagli avanzi di lavorazione del mais. E il fatto di utilizzare cinturini ecofriendly può essere visto come una scelta etica, rispettosa del Pianeta – nella produzione come nello smaltimento.

In alternativa, comunque, al posto del cinturino si può adottare un bracciale in acciaio a sette file, con chiusura déployante e triplo sistema di sicurezza. Un pratico sistema di intercambiabilità permette infatti la sostituzione rapida di uno o dell’altro, sulla base delle esigenze di personalizzare l’orologio. Un ennesimo segno di considerazione dell’utente finale, così come il prezzo. Il 39 mm nella versione “basic” costa infatti 1.900 euro.