Attualità

Un secolo di Bauhaus in versione Nomos Glashütte

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A 100 anni dalla nascita, la manifattura sassone omaggia il movimento fondato da Walter Gropius, il cui stile razionale/funzionale ha decretato (anche) la fortuna dei propri modelli. Con un Tangente in versione celebrativa

Il design, ma anche la pittura, la scultura, la grafica, come risultante della collaborazione tra tecnica e arte. Maestri artigiani, insomma, per una volta fianco a fianco a maestri della forma. E non in contrapposizione. Una svolta educativa, di pensiero, di approccio. E poi l’architettura, orientata alla ricerca di una necessaria coesistenza tra forma e funzione, alla semplicità spesso solo apparente. Concetti “sparsi” alla base del Bauhaus (1919-1933), l’istituto superiore di istruzione artistica – Staatlitches Bauhaus Weimar –, tra le più importanti scuole d’arte del Novecento: le cui idee innovative hanno finito ben presto per dar vita a una riconosciuta corrente artistico/culturale. E i cui segni caratterizzanti, ancora oggi – a distanza di un secolo -, continuano ad affiorare e a fare tendenza in svariati contesti e settori della vita moderna.

Orologeria compresa. Non tutta però. Tedesca, natürlich, perché il Bauhaus in fondo è anche espressione di una nazione. E poi di aperte vedute: propensa a un certo rinnovamento, a una certa modernità, cioè a rinunciare in toto all’importante patrimonio storico accumulato in Sassonia dal settore delle lancette a partire dalla metà dell’Ottocento – per legittimare il proprio posto in una piccola nicchia composta da prodotti (rigorosamente teutonici), sempre d’eccellenza sul piano tecnico, ma decisamente più contemporanei su quello stilistico. Più Bauhaus, insomma. Impostazione che Nomos Glashütte ha adottato sin dalla sua fondazione nel 1990, all’indomani cioè della caduta di quel Muro di Berlino che ha messo fine a quarant’anni di separazione e appiattimento dell’industria di settore. Bauhaus che la marca celebra oggi in occasione del centenario.

Modello eletto a “tributo”, il Tangente, il più longevo, conosciuto e rappresentativo di Nomos Glashütte, lanciato sul mercato oltre 25 anni fa e oggi riproposto nella collezione in serie limitata “Un secolo di Bauhaus”. Trend-setter da sempre, per le sue forme essenziali e pulite ma anche per quel carattere tipografico dei numeri arabi che ha finito immediatamente per divenirne un segno distintivo. Nove referenze (con diametro da 33 – 35 – 38 mm e anello della minuteria in tre differenti colori), equipaggiate con un movimento meccanico a carica manuale di manifattura, ognuna realizzata in 100 esemplari numerati e in vendita da fine agosto. Omaggio alla “scuola” persino nei dettagli. Come la scelta cromatica del giro dei minuti e delle ore su un quadrante color carta da disegno: blu, rosso, giallo. Colori primari tanto amati da Paul Klee, affermato pittore tedesco ma anche, negli anni ’20, insegnante d’arte proprio al Bauhaus.