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Nomos Glashütte: gli orologi e gli insetti di Matthias Garff

TAG Heuer e Alec Monopoli. Hublot e Richard Orlinski (ma anche Shepard Fairey e Carlos Cruz-Dies). Ancora, Audemars Piguet, Ryoji Ikeda o i Semiconductor. E poi Swatch, soprattutto: Keith Haring, Mimmo Paladino, Folon, Rotella, Nam June Paik… Innumerevoli le incursioni delle maison di orologeria nel mondo dell’arte – con forme e modi diversi nel corso degli anni. Del resto, se gli orologi sono essi stessi opere d’arte, quale migliore dimostrazione d’amore delle case nei confronti dell’Arte se non stringere liaison con creativi, in grado di interpretarne valori e affinità elettive? All’elenco ora si aggiunge anche la collaborazione fra Nomos Glashütte e Matthias Garff, che però assume una connotazione del tutto nuova.

La manifattura sassone infatti ha commissionato all’artista un’opera destinata a essere condivisa nelle vetrine dei social media, dove verrà esposta come “immagine del mese”. La prima di una serie di “immagini del mese”, fin d’ora preannunciate come appuntamenti liberi ma puntuali con la creatività dell’azienda. Che così si rivela aperta agli stimoli esterni, pronta ad accogliere gli apporti di artisti di varia estrazione e provenienza. Nuove energie e nuove suggestioni andranno quindi a rielaborare gli esemplari di Nomos Glashütte; e ci permetteranno di vederli sotto una luce ogni volta diversa.

In questo caso, ecco un inedito tableau di insetti e orologi. Così Matthias Garff, come un entomologo d’altri tempi, interpreta l’arte orologiera di Nomos Glashütte. L’artista svizzero è noto per le “sculture” a forma di insetti che realizza con materiale di recupero: carta, tappi, cavi isolanti, involucri di caramelle… E che poi colleziona in cassette entomologiche, memoria delle ottocentesche Wunderkammer che di recente hanno ispirato anche il progetto espositivo “Il sarcofago di Spitzmaus e altri tesori” di Wes Anderson a Milano.

“Gli insetti sono meccanismi perfetti, precisi quasi quanto un orologio”, dichiara Matthias Garff. È quindi del tutto coerente collocare gli orologi da polso meccanici della manifattura tedesca tra farfalle, scarafaggi, api, mosche e libellule. Nella teca realizzata in esclusiva per la maison di Dresda dallartista svizzero, si trovano infatti i modelli Nomos Orion, Ludwig, Tetra e Tangente, perfettamente integrati con la natura pop dell’opera. Ed è strano come i materiali di qualità e di pregio degli esemplari di Nomos Glashütte si accostino a quelli poveri e di riciclo degli “insetti” di Matthias. 

Classe 1986, originario di Solothurn ma con base a Lipsia, Matthias Garff si è fatto un nome nel mondo del collezionismo per il proprio stile unico. Le sue “Kleine Insektenschau” – letteralmente piccoli spettacoli di insetti che mette in scena in teche da museo della scienza – sono già un cult, esposte in gallerie e collezioni di design. Ma con la stessa tecnica di riciclaggio realizza anche sculture di dimensioni più grandi: felini, uccelli, pachiderma o primati dai colori pop. Chissà se uno di loro indosserà mai un Nomos Glashütte